Abitare la terra: questione ambientale
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voi sarete nel paese dei vostri nemici; allora <strong>la</strong><br />
<strong>terra</strong> riposerà e si compenserà dei suoi sabati».<br />
È un'interpretazione - possiamo ben dirlo -<br />
piuttosto interessante, un'interpretazione<br />
ecologica dell'esilio di Israele in Babilonia: Dio<br />
ha voluto salvare <strong>la</strong> propria <strong>terra</strong> e quindi ha<br />
permesso che il suo popolo venisse sconfitto e<br />
deportato prigioniero. Per settant'anni <strong>la</strong> <strong>terra</strong> di<br />
Dio è rimasta incolta ed ha ricuperato le sue<br />
forze, dopo di ché il popolo ha potuto ritornare<br />
nel<strong>la</strong> <strong>terra</strong> promessa! L'anno sabbatico potrebbe<br />
essere visto anche come <strong>la</strong> politica <strong>ambientale</strong><br />
che Dio attua per le sue creature e per <strong>la</strong> sua<br />
<strong>terra</strong>.<br />
Tutte le antiche culture contadine<br />
conoscevano il maggese, scelta saggia fatta allo<br />
scopo di assicurare <strong>la</strong> fertilità del suolo. Ricordo<br />
che negli anni del<strong>la</strong> mia gioventù in Germania<br />
settentrionale c'era l'abitudine di <strong>la</strong>sciare incolta,<br />
ogni cinque anni, <strong>la</strong> campagna perché le piante<br />
potessero riprendere vigore e gli animali<br />
reinsediarsi, e giocare insieme a noi bambini.<br />
Soltanto i grandi imperi hanno sfruttato senza<br />
interruzione le regioni più fertili alfine di<br />
garantire l'alimentazione0 dei loro eserciti e delle<br />
loro capitali, riducendo <strong>la</strong> <strong>terra</strong> coltivata ad un<br />
deserto. È quanto possiamo registrare in Persia, a<br />
Roma, a Babilonia, e forse anche nelle regioni<br />
dei Maya nel<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong> dello Yucatan.<br />
Oggi questa abitudine è quasi del tutto<br />
scomparsa dalle nostre campagne. L'agricoltura<br />
su sca<strong>la</strong> industriale fa un uso sempre più<br />
massiccio di concimi chimici e le monoculture<br />
hanno ormai interrotto il processo delle<br />
rotazioni, con il risultato di una concimazione<br />
chimica sempre più intensiva ed un<br />
avvelenamento progressivo del terreno e dei<br />
raccolti.<br />
La fine potrebbe delinearsi simile a quel<strong>la</strong><br />
che Israele a suo tempo ha già sperimentato. Lo<br />
sfruttamento continuo del<strong>la</strong> <strong>terra</strong> ci porterà<br />
all'esilio e, al<strong>la</strong> fine, determinerà <strong>la</strong> scomparsa<br />
del genere umano da questo pianeta. Ed allora,<br />
una volta estinta l'umanità, <strong>la</strong> <strong>terra</strong> potrà<br />
finalmente celebrare quel grande sabato che<br />
l'uomo moderno non le ha finora concesso di<br />
vivere. Se vogliamo che <strong>la</strong> nostra cultura e <strong>la</strong><br />
nostra natura sopravvivano, prestiamo ascolto a<br />
questi avvertimenti e concediamo che <strong>la</strong> <strong>terra</strong> celebri<br />
il suo grande sabato. Proprio questa festa e<br />
il rispetto che noi mostriamo per il "sabato del<strong>la</strong><br />
<strong>terra</strong>" potrebbero salvare noi e <strong>la</strong> <strong>terra</strong> del<strong>la</strong><br />
quale viviamo. Basterebbe che rientrassimo in<br />
noi stessi, che nel giorno di sabato non<br />
intervenissimo più sul creato, basterebbe questo<br />
"<strong>la</strong>sciar esistere" (let it be) <strong>la</strong>udativo per aiutare<br />
<strong>la</strong> <strong>terra</strong> e noi con essa 36 .<br />
Nel 1972, durante <strong>la</strong> prima crisi petrolifera,<br />
nel<strong>la</strong> Germania occidentale venne proc<strong>la</strong>mata<br />
una "domenica senza auto". È stata una delle più<br />
belle giornate che io ricordi: i bambini<br />
giocavano a pallone sulle autostrade, gli adulti<br />
sedevano agli incroci delle strade, i cani<br />
correvano in giro liberi. Lo si potrebbe davvero<br />
riproporre, se è vero che il 50% del nostro<br />
traffico è superfluo.<br />
E non potremmo celebrare, insieme alle<br />
feste dell'anno liturgico, anche una "giornata<br />
del<strong>la</strong> <strong>terra</strong>", per ricordare il creato che l'uomo<br />
maltratta? In America, seppur non<br />
ufficialmente, questa giornata si celebra in<br />
parecchie comunità il 22 aprile. E noi in Europa<br />
non potremmo celebrar<strong>la</strong> il 27 dello stesso mese,<br />
giorno di Chernobyl?<br />
Quel giorno dovremmo inchinarci davanti<br />
al<strong>la</strong> <strong>terra</strong> e chiederle scusa per tutte le ingiustizie<br />
che le abbiamo arrecato, e così venir riaccolti<br />
nel<strong>la</strong> sua comunione. Nel<strong>la</strong> "giornata del<strong>la</strong> <strong>terra</strong>"<br />
dovremmo rinnovare l'alleanza che Dio ha<br />
stipu<strong>la</strong>to con Noè e <strong>la</strong> <strong>terra</strong>.<br />
Secondo <strong>la</strong> Bibbia le regole sabbatiche sono<br />
<strong>la</strong> strategia ecologica che Dio mette in atto per<br />
conservare <strong>la</strong> vita che egli stesso ha creato. Con<br />
<strong>la</strong> sua quiete ed i suoi ritmi il sabato è anche <strong>la</strong><br />
strategia che ci fa superare <strong>la</strong> crisi ecologica che<br />
stiamo attraversando e capire, dopo tutti i<br />
progressi che abbiamo conseguito a spese del<strong>la</strong><br />
natura, i valori di uno sviluppo duraturo e di una<br />
vita vissuta in sintonia con <strong>la</strong> natura.<br />
36 Per <strong>la</strong> nuova mistica del<strong>la</strong> <strong>terra</strong>, cf. L. BOFF,<br />
Von der Würde der Erde. Ökologie - Politik -<br />
Mystik, Düsseldorf 1994.<br />
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