Abitare la terra: questione ambientale
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di cui cominciamo a renderci conto, almeno<br />
localmente.<br />
È importante notare, per i suoi riflessi sul<strong>la</strong><br />
"portanza" dell'ambiente e sul<strong>la</strong> efficienza del<strong>la</strong><br />
trasformazione delle risorse, come questa popo<strong>la</strong>zione,<br />
tenda a concentrarsi in aggregati urbani1.<br />
Nel 1985 le città con più di 10 milioni di abitanti<br />
erano 12; nel 2000 saranno 23. Le nuove nove città<br />
candidate ad entrare nel club delle megalopoli sono<br />
tutte fuori dall'area occidentale, cioè dall'OCSE.<br />
Purtroppo l'urbanizzazione è una gran divoratrice di<br />
risorse. È divoratrice di terre coltivabili e privilegia<br />
processi di uso delle risorse generatori di rifiuti, cioè,<br />
al<strong>la</strong> fine, processi poco efficienti dal punto di vista<br />
ecologico globale. Per esempio, recenti studi sul<strong>la</strong><br />
deforestazione del Kenia hanno messo in evidenza che<br />
il maggior contributo al<strong>la</strong> deforestazione non viene,<br />
come si era portati a credere, dall'uso del legno come<br />
combustibile nelle zone rurali, ma dal commercio del<br />
carbone di legna per alimentare le esigenze degli<br />
abitanti degli aggregati urbani 3 .<br />
Il secondo fatto è <strong>la</strong> crescita del<strong>la</strong> interconnessione<br />
e del<strong>la</strong> interdipendenza tra gli uomini.<br />
Tre fattori fondamentali hanno concorso al<strong>la</strong><br />
crescita del<strong>la</strong> interdipendenza: <strong>la</strong> mobilità, <strong>la</strong><br />
comunicazione e <strong>la</strong> capacità di conservare e scambiare<br />
informazione.<br />
È stato osservato che il territorio considerato come<br />
spazio "vitale", il territorio di "dominio" di un uomo, è<br />
legato al<strong>la</strong> distanza percorribile in un'ora con il mezzo<br />
correntemente disponibile. Questa distanza è aumentata<br />
da 5 Km. (a piedi) a 50 Km. (automobile) a 500 Km.<br />
(aereop<strong>la</strong>no). Il territorio di dominio possibile per<br />
ciascun uomo è. aumentato in corrispondenza di 100 e<br />
10.000 volte.<br />
La comunicazione ha sempre rappresentato il<br />
vincolo per l'unificazione delle società. Nessun impero<br />
antico ha mai superato una dimensione che richiedesse<br />
più di 15 giorni per trasmettere <strong>la</strong> posta a partire dal<strong>la</strong><br />
capitale. Per questo il sistema di comunicazione postale<br />
è sempre stato al centro delle preoccupazioni delle<br />
amministrazioni dei grandi imperi del<strong>la</strong> storia (Erodoto<br />
era ammirato dall'impeccabile sistema postale<br />
dell'impero persiano).<br />
Con le telecomunicazioni il vincolo è stato<br />
completamente rimosso.<br />
Lo sviluppo del<strong>la</strong> capacità di conservare e quindi di<br />
scambiare informazione è andato in parallelo allo<br />
sviluppo dei mezzi di comunicazione e del<strong>la</strong> mobilità.<br />
Dal<strong>la</strong> rivoluzione del<strong>la</strong> scrittura a quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> stampa<br />
al<strong>la</strong> rivoluzione più recente dei sistemi di memoria<br />
magnetici ed ottici, le capacità di accumulo di testi e<br />
immagini sono aumentati di diversi ordini di<br />
3 N. SADIK, Safeguarding the Future. United<br />
Nations Popu<strong>la</strong>tion Fund, New York 1989.<br />
grandezza. Questa capacità di accumulo artificiale, di<br />
natura extragenetica, è incomparabilmente maggiore<br />
oggi del<strong>la</strong> capacità di accumulo naturale, genetica, su<br />
cui si fonda l'evoluzione biologica 4 .<br />
Il cambiamento che ho sinteticamente individuato<br />
nell'aumento del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione e nell'aumento delle<br />
interdipendenze tra gli uomini dovute al<strong>la</strong> mobilità e<br />
all'accumulo di informazioni, è stato visto, negli ultimi<br />
tre secoli, prevalentemente come un fenomeno<br />
positivo.<br />
Ha avuto prima il nome di "progresso" o, più<br />
recentemente, di "sviluppo". I due termini sono stati<br />
talvolta contrapposti, altre volte usati come sinonimi.<br />
Comunque, il cambiamento del<strong>la</strong> condizione umana<br />
determinato dal<strong>la</strong> civilizzazione moderna (o<br />
industriale) ha aumentato l'attesa di vita dell'uomo, che,<br />
dall'inizio di questo secolo è raddoppiata 3 .<br />
Ha anche eliminato carestie endemiche ed<br />
epidemie, ha sollecitato e in molti casi permesso<br />
l'affermarsi delle istanze più profonde di libertà<br />
dell'uomo.<br />
Non sono mancate (fin dall'inizio dell'era moderna)<br />
reazioni negative al cambiamento.<br />
Ma in queste critiche e paure, <strong>la</strong> natura è sempre<br />
apparsa come una realtà sostanzialmente inattaccabile,<br />
una madre inesauribile. I due mondi di re<strong>la</strong>zioni,<br />
quello, diciamo, orizzontale, tra gli uomini, e quello<br />
verticale, tra l'uomo e <strong>la</strong> <strong>terra</strong>, sono sempre stati<br />
percepiti come nettamente distinti. Soltanto alcuni<br />
economisti c<strong>la</strong>ssici nel<strong>la</strong> prima metà dell'ottocento,<br />
hanno intravisto e indicato i "limiti dello sviluppo"<br />
quali ci preoccupano oggi.<br />
UNA TERRA A RISCHIO: I SEGNALI<br />
È da pochi anni, da circa 20 anni soltanto, che è<br />
scattato l'al<strong>la</strong>rme circa <strong>la</strong> possibile evoluzione<br />
catastrofica del<strong>la</strong> condizione umana a causa del<strong>la</strong> crisi<br />
dei rapporti tra l'uomo e <strong>la</strong> <strong>terra</strong> che lo ospita.<br />
Due eventi, quasi contemporaneamente, hanno<br />
aperto il dibattito pubblico: il rapporto del Club di<br />
Roma sui "Limiti dello sviluppo" pubblicato nel 1972 e<br />
<strong>la</strong> crisi energetica del 1973.<br />
Questi eventi hanno focalizzato l'attenzione sul<strong>la</strong><br />
esauribilità delle materie prime necessarie allo sviluppo<br />
industriale e sul<strong>la</strong> precarietà delle sorgenti di energia.<br />
4 C. SACAN, Dragos of Eden, Specu<strong>la</strong>tion on the<br />
evolution of human intelligence. Random House, New<br />
York 1977.<br />
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