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Abitare la terra: questione ambientale

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<strong>terra</strong>" (E. von Weizsäcker). Senza democrazia<br />

una biocrazia non può vivere. Noi riusciremo ad<br />

entrare in re<strong>la</strong>zione con le altre specie viventi ed<br />

a comprenderci come una configurazione di vita<br />

tra le altre e insieme alle tante viventi sul<strong>la</strong> <strong>terra</strong><br />

solo se ci intenderemo come specie "umana" e<br />

"creature del<strong>la</strong> <strong>terra</strong>"., e non più come "popoli",<br />

"nazioni" o "razze".<br />

Il che non ha nul<strong>la</strong> a che vedere con un<br />

ritorno al<strong>la</strong> dea Terra. L'ipotesi Gaia non<br />

attribuisce al<strong>la</strong> <strong>terra</strong> alcuna forza divina, come<br />

certi cristiani conservatori paventano. Ciò che<br />

qui soprattutto importa sono le condizioni del<strong>la</strong><br />

nostra sopravvivenza: possibile unicamente in<br />

simbiosi e sintonia con l'organismo <strong>terra</strong>.<br />

c) Uomo e natura nell'alleanza di Dio<br />

Noi crediamo che Dio ami <strong>la</strong> sua creazione e<br />

che in essa favorisca tutto ciò che vive. Nessuna<br />

creatura è indifferente ai suoi occhi. Ciascuna<br />

vanta una sua propria dignità e propri diritti.<br />

Tutte le creature, infatti, rientrano nel<strong>la</strong> sua<br />

alleanza, come ci testimonia <strong>la</strong> storia di Noè:<br />

«Quanto a me» - dice Dio - «ecco io stabilisco <strong>la</strong><br />

mia alleanza con voi e con i vostri discendenti<br />

dopo di voi; con ogni essere vivente che è con<br />

voi» (Gen 9 , 9 10). Proprio da questa alleanza<br />

"con noi" discendono anche i fondamentali<br />

diritti umani 29 .<br />

Da questa alleanza «con noi e con <strong>la</strong> nostra<br />

discendenza» seguono i diritti delle future<br />

generazioni.<br />

E da questa alleanza «con noi, con <strong>la</strong> nostra<br />

discendenza e con ogni essere vivente» derivano<br />

i diritti del<strong>la</strong> natura 30 .<br />

Di fronte a Dio il Creatore, noi e <strong>la</strong> nostra<br />

discendenza e tutti gli esseri viventi siamo<br />

partner dell'alleanza, con <strong>la</strong> stessa e medesima<br />

29 J.M. LOCHMANN - J. MOLTMANN, Gottes<br />

Recht und Menschenrechte. Studien und<br />

Empfehlungen des Reformierten Weltbundes,<br />

Neukirchen 1976, specie 44ss.<br />

30 L. VISCHER (ed.), Rights of Future Generations -<br />

Rights of Nature. Proposal for En<strong>la</strong>rging the U-<br />

niversal Dec<strong>la</strong>ration of Human Rights (Studies from<br />

the World Alliance of Reformed Churches 19),<br />

1990.<br />

dignità. Noi non siamo padroni del<strong>la</strong> natura. E<br />

non siamo nemmeno soltanto una parte del<strong>la</strong><br />

natura. Ciascuno a proprio modo, ogni vivente è<br />

un alleato di Dio. Tutti i viventi devono essere<br />

rispettati dagli umani come propri partner e<br />

membri dell'alleanza di Dio: <strong>la</strong> <strong>terra</strong> è colei che<br />

produce, gli esseri umani ripropongono in <strong>terra</strong><br />

l'immagine Dio. Chi ferisce <strong>la</strong> <strong>terra</strong> ferisce anche<br />

Dio. Chi lede <strong>la</strong> dignità degli animali lede <strong>la</strong><br />

dignità stessa di Dio.<br />

È venuto il momento di e<strong>la</strong>borare e<br />

condividere s u sca<strong>la</strong> mondiale, dopo <strong>la</strong><br />

Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo<br />

del 1948, anche una Dichiarazione universale<br />

dei diritti del<strong>la</strong> natura. La natura - e quindi l'aria,<br />

l'acqua e <strong>la</strong> campagna, le piante e gli<br />

animali - è esposta al<strong>la</strong> violenza dell'uomo, per<br />

cui va tute<strong>la</strong>ta sul piano giuridico. Un primo<br />

tentativo di sottrar<strong>la</strong> all'arbitrio dell'uomo è<br />

rappresentato dal<strong>la</strong> "Carta mondiale del<strong>la</strong><br />

natura", proposto il 18 ottobre del 1982 dalle<br />

Nazioni Unite. Anche se qui non si arriva fino<br />

al punto di riconoscere al<strong>la</strong> natura diritti propri,<br />

né <strong>la</strong> si considera ancora come soggetto<br />

giuridico, si formu<strong>la</strong>no comunque alcuni spunti<br />

per sottrar<strong>la</strong> agli interessi antropocentristici ed<br />

egoistici del mondo moderno, incline a<br />

considerare <strong>la</strong> natura come res nullius, a<br />

completa disposizione dell'uomo. Ma, come<br />

recita il preambolo, «l'essere umano è una<br />

componente del<strong>la</strong> natura, per cui è tenuto a<br />

rispettare tutte le altre forme di vita<br />

indipendentemente dal valore che esse assumono<br />

per gli uomini» 31 .<br />

Questo giusto appello morale dev'essere<br />

motivato anche in termini giuridici, perché <strong>la</strong><br />

natura non venga fatta dipendere dal<strong>la</strong><br />

benevolenza dell'uomo, ma sia riconosciuta<br />

come soggetto con propri diritti. Del resto ciò<br />

che ha segnato <strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> schiavitù non è stato<br />

l'atteggiamento benvolente dei padroni, ma<strong>la</strong><br />

lotta degli schiavi per <strong>la</strong> loro libertà e per i diritti<br />

umani. La natura non sarà più costretta a<br />

svolgere un ruolo subordinato ma verrà<br />

riconosciuta quale partner degli uomini e<br />

membro dell'alleanza di Dio soltanto quando le<br />

si riconosceranno i diritti di cui essa è tito<strong>la</strong>re.<br />

Ma in che modo? Secondo alcuni politologi<br />

<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> natura contro <strong>la</strong> sua distruzione ad<br />

opera dell'uomo va considerata come <strong>la</strong> garanzia<br />

31 Ibid., 62ss.<br />

33

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