Abitare la terra: questione ambientale
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ecente; al contempo è stata diminuita, con <strong>la</strong><br />
deforestazione attuata in vaste aree del pianeta e con un<br />
uso ecologicamente squilibrato del territorio, <strong>la</strong><br />
capacità degli ecosistemi vegetali di catturare l'anidride<br />
carbonica attraverso il processo del<strong>la</strong> fotosintesi.<br />
Dall'inizio dell'era industriale (fine del 1700), le<br />
concentrazioni dei gas-serra in atmosfera hanno<br />
conosciuto un incremento di tipo esponenziale:<br />
l'anidride carbonica (CO 2 ), da valori di circa 280 ppm<br />
(parti per milione), si è portata agli attuali 367 ppm, un<br />
valore che non era mai stato raggiunto negli ultimi 20<br />
milioni di anni 2 . Il metano (CH 4 ) è aumentato nello<br />
stesso periodo del 145% e il protossido di azoto (N 2 0)<br />
del 15% 3 ; sono poi comparsi nuovi gas di origine<br />
industriale (fluorocarburi ed esafluoruro di zolfo) che<br />
contribuiscono, nonostante le basse concentrazioni,<br />
all'effetto serra globale. Ad aggravare <strong>la</strong> situazione sta<br />
infine contribuendo l'inquinamento rappresentato dal<br />
cosiddetto smog fotochimico (ozono e radicali<br />
associati) provocato dalle emissioni degli autoveicoli e<br />
del settore industriale, che aggiunge un altro 16% al<br />
potenziale di riscaldamento dei gas-serra primari 4 .<br />
all'incremento delle oscil<strong>la</strong>zioni del ciclone El Niño in<br />
aree tropicali e subtropicali.<br />
Benché vi siano vari fattori astronomici e geofisici<br />
che possono influenzare <strong>la</strong> temperatura sul<strong>la</strong> superficie<br />
terrestre - ad esempio, variazioni nell'attività so<strong>la</strong>re e<br />
fenomeni di vulcanesimo -, è opinione ora consolidata<br />
nel<strong>la</strong> comunità scientifica che l'aumento incontrol<strong>la</strong>to<br />
dei gas ad effetto serra ri<strong>la</strong>sciati in atmosfera sia<br />
responsabile degli aumenti di temperatura osservati su<br />
tutto il pianeta e stia contribuendo ai conseguenti<br />
cambiamenti climatici in atto. Ciò potrebbe produrre<br />
irreversibili e forse catastrofiche conseguenze per gli<br />
equilibri geofisici e biologici del pianeta, quali lo<br />
scioglimento delle calotte po<strong>la</strong>ri e dei ghiacciai alpini,<br />
l'innalzamento del livello degli oceani con il conseguente<br />
al<strong>la</strong>gamento di ampie aree costiere, <strong>la</strong><br />
desertificazione di vaste regioni tropicali e subtropicali,<br />
l'incremento di eventi meteorologici estremi (violente<br />
precipitazioni, siccità, uragani, inondazioni) e, infine,<br />
profonde alterazioni nel<strong>la</strong> distribuzione e nel<strong>la</strong><br />
biodiversità degli ecosistemi naturali e coltivati.<br />
I cambiamenti del clima<br />
Nello stesso periodo si sono verificate sensibili<br />
variazioni climatiche e alcune loro al<strong>la</strong>rmanti<br />
conseguenze. La temperatura media globale del<strong>la</strong> Terra<br />
è aumentata dal 1860 - anno in cui cominciano ad<br />
essere disponibili dati completi su sca<strong>la</strong> mondiale - ad<br />
oggi di almeno 0,6 °C. Analisi recenti indicano che il<br />
riscaldamento avvenuto nel corso del ventesimo secolo<br />
è stato il più grande degli ultimi dieci secoli; gli anni<br />
'90 hanno rappresentato <strong>la</strong> decade più calda e il 1998<br />
l'anno più caldo del secolo. Al contempo le aree<br />
ricoperte da nevi permanenti sono ca<strong>la</strong>te del 10% negli<br />
ultimi 50 anni, i ghiacciai alpini ed artici si stanno<br />
vistosamente ritirando e il livello medio del mare è aumentato<br />
tra i 10 e i 20 cm nell'ultimo secolo, un tasso<br />
di incremento 10 volte maggiore di quello verificatosi<br />
negli ultimi 3.000 anni. Nell'emisfero Nord del<strong>la</strong> Terra<br />
le precipitazioni sono aumentate a un ritmo dello 0,5-<br />
1% per decennio alle medie ed alte <strong>la</strong>titudini e sono<br />
scese quasi allo stesso ritmo alle <strong>la</strong>titudini subtropicali.<br />
Eventi estremi di precipitazioni si sono intensificati alle<br />
medie-alte <strong>la</strong>titudini dell'emisfero Nord, in parallelo<br />
2 Per <strong>la</strong> stima delle concentrazioni di C0 2 in atmosfera<br />
si ricorre all'analisi dei gas disciolti nei ghiacci per gli<br />
ultimi 420.000 anni e a metodi radiogeochimici per<br />
periodi più lontani.<br />
3<br />
Cfr INTERGOVERNMENTAL PANEL ON<br />
CLIMATE CHANGE (IPCC), Second Assessment<br />
Report, 1996.<br />
4 Cfr ivi.<br />
Sorgenti antropiche e livelli di emissione dei gasserra<br />
Sono stati individuati, tra i gas prodotti direttamente<br />
dalle attività dell'uomo e dotati di effetto serra, sei<br />
principali composti. La loro azione va valutata in<br />
funzione sia del<strong>la</strong> quantità emessa annualmente in<br />
atmosfera, sia dello specifico potenziale di<br />
riscaldamento globale da essi posseduto. Il prodotto di<br />
questi due fattori determina, per ciascun gas, il suo<br />
contributo finale al riscaldamento del pianeta.<br />
L'anidride carbonica (CO 2 ), gas emesso da tutti i<br />
processi di combustione e dalle attività di<br />
deforestazione e di cambiamento di uso dei suoli<br />
agricoli, contribuisce da so<strong>la</strong> per il 61% al<br />
riscaldamento globale. Il metano (CH 4 ), emesso dal<br />
settore agro-zootecnico e dalle discariche di rifiuti urbani,<br />
benché ri<strong>la</strong>sciato in quantità molto inferiori,<br />
contribuisce per il 20% in virtù del suo alto potenziale<br />
climalterante (21 volte quello del<strong>la</strong> CO 2 ). Altri gasserra,<br />
oggetto dei tentativi di controllo sul piano<br />
internazionale, sono il protossido di azoto (N 2 O)<br />
prodotto prevalentemente dal settore agricolo, i<br />
fluorocarburi (HFC e PFC) e 1'esafluoruro di zolfo<br />
(SF 6 ), questi ultimi di più recente origine industriale.<br />
Per valutare globalmente l'azione di tutti questi gas si<br />
calco<strong>la</strong> il contributo di ciascuno in termini di una<br />
equivalente quantità di CO 2 , ottenendo tosi un'unica<br />
unità di misura per tutti i composti (detta pertanto CO 2<br />
equivalente).<br />
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