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Abitare la terra: questione ambientale

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londinese fino agli anni cinquanta e l'atmosfera<br />

attorno a grandi aggregati industriali dovunque. Lo<br />

smog solforoso è una misce<strong>la</strong> di aerosol contenente<br />

un'alta percentuale di biossido di zolfo e con<br />

caratteristiche riducenti. Lo "smog fotochimico"<br />

invece è uno smog ossidante che si forma per effetto<br />

del<strong>la</strong> radiazione ultravioletta in atmosfere inquinate<br />

da ossidi di azoto e da idrocarburi o, in genere, da<br />

composti organici vo<strong>la</strong>tili (VOC). Quindi si verifica<br />

prevalentemente nelle giornate prive di nubi, quando<br />

è più intenso il soleggiamento.<br />

Gli effetti sanitari acuti e cronici dell'ozono,<br />

soprattutto sull'apparato respiratorio, sono stati<br />

ampiamente documentati, e l'ozono sta diventando<br />

una degli inquinanti più preoccupanti, in partico<strong>la</strong>re<br />

per gli effetti sul<strong>la</strong> funzionalità polmonare dei<br />

bambini.<br />

La concentrazione media di ozono nell'aria di<br />

Mi<strong>la</strong>no nel periodo 89-98 11 è aumentata da 13 a 40<br />

mg/m 3 , raggiungendo punte massime locali oltre i<br />

300 mg/m 3 per 1 ora. L'OMS ha fissato come livello<br />

guida per <strong>la</strong> protezione del<strong>la</strong> salute 120 mg/m 3 per 8<br />

ore, livello che è stato diverse volte superato nei<br />

mesi estivi.<br />

Il problema dell'aumento del<strong>la</strong> concentrazione di<br />

ozono è un puzzle che affligge tutte le metropoli<br />

europee, ed è partico<strong>la</strong>rmente complesso per diversi<br />

motivi.<br />

Anzitutto è un problema sorto in questi ultimi<br />

anni in corrispondenza a una riduzione<br />

generalizzata di altri inquinanti in atmosfera.<br />

Paradosso che ha messo in evidenza come, a causa<br />

del<strong>la</strong> complessità del<strong>la</strong> chimica dell'atmosfera,<br />

inquinanti secondari possono emergere<br />

semplicemente a causa degli spostamenti degli<br />

equilibri chimici, a quantità globale di inquinanti<br />

ridotta.<br />

Poi è un problema molto legato alle emissioni<br />

da traffico, un altro puzzle delle città moderne,<br />

visto che diversi fenomeni: il mutamento<br />

demografico, il cambiamento dei tipi e dei ritmi di<br />

<strong>la</strong>voro, le nuove forme del commercio, tendono ad<br />

aumentare <strong>la</strong> mobilità incrementando l'uso di<br />

veicoli privati.<br />

Infine <strong>la</strong> formazione di ozono è un fenomeno<br />

lento, che può durare giorni, e, pur avendo al<strong>la</strong> sua<br />

origine l'emissione di ossidi di azoto e di composti<br />

organici vo<strong>la</strong>tili, raggiunge i picchi di massima<br />

concentrazione in località lontane e tempi inattesi<br />

rispetto ai tempi e luoghi delle emissioni. Così il<br />

rapporto tra causa ed effetto non è per nul<strong>la</strong><br />

intuitivo. Emissioni intense di inquinanti primari in<br />

aree urbane a denso traffico possono essere <strong>la</strong><br />

causa di inquinamento da ozono in aree verdi,<br />

lontane. E viceversa, come si è visto a Mi<strong>la</strong>no a<br />

ferragosto del 98 e 99, l'assenza di traffico non<br />

11 Fonte: Regione Lombardia 1999-2.<br />

determina necessariamente una rapida diminuzione<br />

del tasso di ozono.<br />

PARTICOLATO INALABILE PM 10<br />

Il problema di questo inquinante è emerso di<br />

recente, ed è esploso c<strong>la</strong>morosamente con diversi<br />

divieti di circo<strong>la</strong>zione delle auto in Mi<strong>la</strong>no, nel suo<br />

inter<strong>la</strong>nd e in altre città del<strong>la</strong> Lombardia nel<br />

periodo novembre 1999-gennaio 2000. Questo<br />

inquinante è <strong>la</strong> frazione più fine delle polveri<br />

sospese, quel<strong>la</strong> che ha una dimensione inferiore ai<br />

10 m e che penetra nel<strong>la</strong> cavità toracica<br />

(corrisponde al<strong>la</strong> cosiddetta frazione toracica delle<br />

polveri).<br />

Il monitoraggio sistematico del PM 10 è<br />

cominciato solo a partire dal 1998. In precedenza<br />

venivano monitorate le polveri totali PTS (polveri<br />

totali sospese) che però non sono corre<strong>la</strong>bili al<strong>la</strong><br />

frazione fine.<br />

Le fonti di questo "nuovo" inquinante sono da<br />

una parte processi di combustione e dall'altra<br />

fenomeni di ossidazione chimica di gas<br />

atmosferici. La composizione del PM 10 è complessa<br />

e non ancora studiata esaurientemente: include<br />

composti organici ossidati po<strong>la</strong>ri, solfati, nitrati. La<br />

formazione di questo partico<strong>la</strong>to inoltre è associata<br />

al<strong>la</strong> formazione di ozono.<br />

Da un punto di vista tossicologico il PM 10<br />

risulta un inquinante partico<strong>la</strong>rmente preoccupante<br />

ed è ritenuto responsabile di una parte molto<br />

significativa degli effetti sanitari<br />

dell'inquinamento atmosferico. A titolo indicativo<br />

riportiamo quali sono gli effetti a breve termine di<br />

un aumento di concentrazione di questo inquinante.<br />

Effetti sul<strong>la</strong> salute a breve termine di episodi di<br />

inquinamento da PM 10<br />

Aumento di alcuni indicatori sanitari con l’aumento di<br />

10 mg/m 3 di concentrazione di PM 10<br />

Mortalità giornaliera 0,7%<br />

Insufficienza respiratoria 3,5%<br />

Ricovero 0,84%<br />

Fonte: Consiglio d'Europa 1999.<br />

Il valore limite annuale per questo inquinante<br />

recentemente adottato dal<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione europea e<br />

italiana 12 è di 40 mg/m 3 , un limite molto rigoroso,<br />

che è stato superato in permanenza nel mese di<br />

marzo 98 e nel periodo ottobre 98-marzo 99,<br />

12 Direttiva 1999/30/CE e DL 4 agosto 1999, n.351.<br />

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