Abitare la terra: questione ambientale
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LA DIFFICOLTÀ DI CONOSCERE E<br />
PREVEDERE<br />
I problemi ambientali hanno anzitutto un carattere<br />
intrinsecamente interdisciplinare.<br />
Come è noto, l'apparato educativo (universitario) e<br />
scientifico (istituti di ricerca) moderno fonda <strong>la</strong> sua<br />
efficienza sul<strong>la</strong> specializzazione.<br />
Questa specializzazione ha però eretto barriere<br />
abbastanza impermeabili tra le scienze fisiche e<br />
chimiche, le scienze dei sistemi viventi e le scienze dei<br />
sistemi pensanti.<br />
Questa compartimentazione spinge a forzare i<br />
problemi ambientali in una singo<strong>la</strong> area e quindi a<br />
deformarli.<br />
Il biologismo oggi dominante, cioè l'assunzione del<br />
paradigma biologico come modello interpretativo di<br />
tutta <strong>la</strong> realtà, anche del<strong>la</strong> realtà umana (già<br />
l'espressione "evoluzione culturale" risente<br />
dell'influenza di questo paradigma), è un'esempio di<br />
questa forzatura.<br />
Sono da segna<strong>la</strong>re diversi sforzi di costruzione di<br />
nuove "discipline interdisciplinari" (in effetti si tratta di<br />
raggruppamenti di metodi e settori di diverse<br />
discipline) sotto l'ombrello, in genere, del termine<br />
"ecologia" (l'ultima che io conosco, interessante per<br />
molti aspetti, è l'"economia ecologica" 7 ; questa nuova<br />
disciplina si propone di studiare congiuntamente le<br />
re<strong>la</strong>zioni uomo-uomo, uomo-ambiente e ambienteambiente).<br />
Però <strong>la</strong> generazione di nuove discipline e<br />
approcci conoscitivi è un processo difficile, lungo e<br />
rischioso perché si presta a confusioni metodologiche.<br />
Tuttavia è un processo inevitabile perché domini di<br />
conoscenza nuovi e complessi richiedono strumenti<br />
nuovi.<br />
Poi gli strumenti comuni del<strong>la</strong> "razionalità"<br />
scientifica, di matrice cartesiana, basati sul<strong>la</strong><br />
scomposizione di problemi grandi in problemi sempre<br />
più piccoli e indipendenti, spesso falliscono davanti ai<br />
problemi ambientali.<br />
Nei problemi ambientali <strong>la</strong> scomposizione porta<br />
spesso a semplificare il problema al punto da travisarlo.<br />
Scomposizione infatti significa tracciare dei confini,<br />
scartare ciò che ne è fuori (il principio del "ceteris<br />
paribus"), scegliere, tra pezzo e pezzo, i legami che<br />
sono considerati significativi o semplicemente<br />
trattabili, insomma fare opera di costruzione di un<br />
modello, che, in assenza di possibilità di<br />
sperimentazione di insieme, resta inevitabilmente una<br />
rappresentazione <strong>la</strong>rgamente ipotetica del<strong>la</strong> realtà. (Tra<br />
parentesi, il riduzionismo ha un grande pregio:<br />
garantisce a priori una qualche soluzione per qualunque<br />
problema; basta suddividerlo in pezzettini abbastanza<br />
7 R. COSTANZA (Ed.), Ecological Economics. The<br />
science & management of sustainability. Columbia<br />
University Press, New York 1991.<br />
piccoli e al<strong>la</strong> portata di tutti, come faceva osservare,<br />
con ironia, von Foerster).<br />
Queste difficoltà spiegano come, nell'analisi dei<br />
problemi ambientali, abbiano trovato uno spazio<br />
sempre maggiore concetti nuovi, di derivazione<br />
biologica, come quello di "sistema".<br />
La nozione di sistema corrisponde a quel<strong>la</strong> di un<br />
insieme che ha caratteristiche proprie del<strong>la</strong> "totalità"<br />
non attribuibili alle parti. Essa mette l'accento non tanto<br />
sulle proprietà delle parti, quanto sulle loro re<strong>la</strong>zioni,<br />
re<strong>la</strong>zioni che a loro volta sono legate a uno scopo.<br />
Esempio emblematico di sistema è il vivente.<br />
La nozione di sistema, anche se a molti è apparsa e<br />
ancora appare come una nozione fumosa, è stata in<br />
concreto feconda. Essa ha aperto <strong>la</strong> strada al<strong>la</strong><br />
esplorazione dei processi di autoorganizzazione dei<br />
sistemi viventi (At<strong>la</strong>n, Maturana, Vare<strong>la</strong>) e dei sistemi<br />
sociali (Luhmann), ha aperto <strong>la</strong> strada al<strong>la</strong> esplorazione<br />
dei sistemi dinamici non lineari e per questa strada ha<br />
messo in luce alcuni limiti intrinseci nel<strong>la</strong> nostra<br />
capacità di previsione" scientifica" del<strong>la</strong> evoluzione di<br />
alcune c<strong>la</strong>ssi di fenomeni.<br />
Comunque <strong>la</strong> nozione di sistema è indubbiamente<br />
una nozione limite se ci si pone nel quadro concettuale<br />
del metodo scientifico c<strong>la</strong>ssico. Essa appartiene a un<br />
livello logico diverso di quello cui appartengono le<br />
nozioni scientifiche correnti, appartiene al livello<br />
logico del "tutto" 8 .<br />
Ma <strong>la</strong> più intricata caratteristica dei problemi<br />
ambientali, una caratteristica che sembra metterli ai<br />
margini dei problemi c<strong>la</strong>ssici, sta nel<strong>la</strong> inestricabile<br />
connessione tra scelta di valori e cammino conoscitivo.<br />
Il filosofo Severino dice acutamente che l'uomo ha<br />
bisogno del<strong>la</strong> "previsione" per liberarsi dall'angoscia<br />
dell'annientamento. Indubbiamente ogni conoscenza<br />
<strong>ambientale</strong> è costruita per arrivare a una "previsione<br />
salvifica". Ma ci sono problemi che sfidano ogni<br />
previsione scientifica nel senso comune corrente.<br />
Prendiamo un esempio: il cambiamento globale del<br />
clima. L'analisi di tutti gli scenari immaginabili del<strong>la</strong><br />
evoluzione del<strong>la</strong> atmosfera in re<strong>la</strong>zione allo sviluppo<br />
antropico è impossibile.<br />
Siamo mille miglia lontani dal<strong>la</strong> possibilità di fare<br />
quei bei semplici modelli del moto dei pianeti sui quali<br />
si fonda l'immagine del<strong>la</strong> scienza moderna.<br />
Quindi si ipotizzano degli scenari. Ma su quali<br />
basi? Sul<strong>la</strong> base dei "comportamenti" dell'uomo,<br />
comportamenti che a loro volta sono legati ai valori. E<br />
poi a tentoni, con ricerche che forniscono soltanto<br />
tasselli di un mosaico cangiante, si cerca di corroborare<br />
tali scenari.<br />
Questa situazione nuova ha fatto ipotizzare <strong>la</strong><br />
nascita, proprio in re<strong>la</strong>zione ai fenomeni ambientali, di<br />
una "scienza postnormale" che non avrebbe più le<br />
8 H. ATLAN, Tout non peut-etre. Education et<br />
verité. Editions du Seuil, Parigi 1991.<br />
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