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Abitare la terra: questione ambientale

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catasto degli impianti inquinanti da realizzarsi entro<br />

quattro mesi; <strong>la</strong> bonifica degli elettrodotti non in rego<strong>la</strong><br />

entro 10 anni e di quelli radiotelevisivi e telefonici<br />

entro due. Il risanamento sarà a carico dei tito<strong>la</strong>ri degli<br />

elettrodotti, anche se l'Autorità per l'energia elettrica e<br />

il gas ne valuta i costi e determina i criteri, le modalità<br />

e le condizioni per il loro eventuale recupero.<br />

Sono 10.000 le stazioni radiobase per i cellu<strong>la</strong>ri e<br />

oltre 60.000 le antenne per i programmi radiotelevisivi<br />

censiti da Legambiente. A questi si aggiunge <strong>la</strong> rete di<br />

trasmissione dell'energia elettrica: 20.600 km di<br />

tensione 220/380 kV, 36.500 km di tensione 132/150<br />

kV, 322.000 km di media tensione e 685.000 km a<br />

bassa tensione. Con <strong>la</strong> diffusione del<strong>la</strong> tecnologia<br />

Universal Mobile Telephone Service (UMTS) si<br />

prevede l'instal<strong>la</strong>zione di altre 55.000 antenne, anche se<br />

dotate di una potenza di emissione inferiore agli<br />

impianti attuali.<br />

CRESCE IL TRASPORTO SU GOMMA<br />

Il Rapporto di Legambiente segna<strong>la</strong> che nel 1999 <strong>la</strong><br />

domanda di trasporto su gomma è cresciuta del 9,9%<br />

rispetto al 1998 e del 21% rispetto al 1997, in termini<br />

di tonnel<strong>la</strong>te per chilometro trasportate, a fronte di una<br />

quantità di merci stazionaria.<br />

La Re<strong>la</strong>zione sullo stato dell'ambiente del 2001 del<br />

ministero dell'Ambiente segna<strong>la</strong> che in Italia il rapporto<br />

tra veicoli e chilometri di rete stradale supera del 40%<br />

quello del<strong>la</strong> Germania, del 45% quello dell'O<strong>la</strong>nda, del<br />

60% quello del<strong>la</strong> Francia. Nell'ultimo decennio il ritmo<br />

di crescita del numero di automobili è stato del 45% e<br />

ha portato a una densità pari a 1,9 abitanti per veicolo<br />

contro l'1,8 degli USA. É invece crol<strong>la</strong>ta <strong>la</strong> domanda di<br />

trasporto pubblico locale su gomma negli ultimi 15<br />

anni (-36%), a fronte di una potenzialità di 300.000<br />

milioni di viaggiatori/km per anno, annualmente<br />

coperta all'85% da auto e moto. Si prevede che<br />

l'incremento del traffico (privato e merci) comporti un<br />

aumento delle emissioni di biossido di carbonio del<br />

10-15% nel 2010 rispetto al 1995.<br />

SUOLO E SOTTOSUOLO<br />

Il dissesto idrogeologico rappresenta, secondo il<br />

Rapporto di Legambiente, uno specifico problema<br />

italiano e le politiche dispiegate si dimostrano<br />

insufficienti rispetto al<strong>la</strong> gravità del<strong>la</strong> situazione e<br />

implementate in maniera difforme a seconda delle<br />

regioni e dei bacini idrografici.<br />

Il Rapporto del ministero dell'Ambiente segna<strong>la</strong> che<br />

3.671 comuni (45,3%) sono c<strong>la</strong>ssificati con livello di<br />

attenzione per il rischio idrogeologico molto elevato ed<br />

elevato, e 1.173 (14,5%) con quello molto elevato. A<br />

livello regionale, <strong>la</strong> Lombardia presenta il maggior<br />

numero di comuni a rischio idrogeologico molto<br />

elevato ed elevato (687), seguita dal Piemonte (651) e<br />

dal<strong>la</strong> Campania (291), mentre l'Umbria presenta <strong>la</strong><br />

maggior percentuale di comuni c<strong>la</strong>ssificati a rischio<br />

molto elevato ed elevato (89,2%).<br />

ACQUA<br />

Il Rapporto Ambiente Italia 2001 di Legambiente<br />

denuncia che i grandi fiumi (Po, Tevere, Arno), con<br />

l'eccezione dell'Adige, si presentano, a valle delle<br />

principali città (con o senza depuratore), da «molto» a<br />

«gravemente» inquinati. Rimane al di sopra di una<br />

soglia di accettabilità il tasso di eutrofizzazione nei<br />

grandi <strong>la</strong>ghi prealpini ed è segna<strong>la</strong>ta in crescita <strong>la</strong><br />

presenza di nitrati nei <strong>la</strong>ghi Maggiore e di Como e<br />

quel<strong>la</strong> di fosfati nei <strong>la</strong>ghi d'Iseo e di Garda. Migliora,<br />

secondo i dati del ministero dell'Ambiente, <strong>la</strong> qualità<br />

biologica delle acque marine: nel 1999 lungo il 5,6%<br />

delle coste non era consentita <strong>la</strong> balneazione per<br />

ragioni di inquinamento (era il 6,1 % nel 1998), anche<br />

se in Campania i valori raggiungevano il 20%. La<br />

prima applicazione disponibile del nuovo indicatore<br />

Stato ecologico dei corsi d'acqua (SECA), previsto dal<br />

Decreto legge n. 152/99 secondo <strong>la</strong> direttiva europea n.<br />

91/271/CEE sul<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> delle acque, mostra che <strong>la</strong><br />

qualità delle acque è pessima o scadente nel 37% delle<br />

177 stazioni su cui esso è stato applicato, mentre solo<br />

nel 26% è c<strong>la</strong>ssificabile come buona o elevata. Per<br />

quanto riguarda i sistemi di depurazione, il ministero<br />

evidenzia segni di miglioramento, ma all'interno di un<br />

quadro preoccupante: circa un terzo del carico<br />

inquinante non è trattato o adeguatamente depurato.<br />

Nei centri urbani il sistema di depurazione manca o è<br />

parziale a Mi<strong>la</strong>no, Firenze (15%), Palermo (29%).<br />

RIFIUTI<br />

La produzione di rifiuti è aumentata negli ultimi<br />

anni, passando dalle 26,7 milioni di tonnel<strong>la</strong>te del 1997<br />

alle 26,8 milioni di tonnel<strong>la</strong>te nel 1998.<br />

Contemporaneamente è però cresciuta, secondo i dati<br />

forniti dal ministero dell'Ambiente, anche <strong>la</strong> raccolta<br />

differenziata (del 60% nel triennio 1996-1998): tre<br />

milioni di tonnel<strong>la</strong>te nel 1998, pari all'11,2% del<strong>la</strong><br />

produzione totale, contro i 2,5 del 1997. Ancora<br />

notevoli le differenze regionali: nel Nord <strong>la</strong> raccolta si<br />

attesta sul 20% del totale dei rifiuti prodotti<br />

(raggiungendo gli obiettivi posti dal Decreto legge n.<br />

22/97 pari al 15% entro il 1999, 25% entro il 2001,<br />

35% dal 2003), contro il 7,8% al Centro e l'1,6% al<br />

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