Abitare la terra: questione ambientale
Abitare la terra: questione ambientale
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proponendosi come detentori di formule<br />
vincenti. Bisognerebbe prestare <strong>la</strong> propria<br />
capacità in un momento in cui l'altro è debole<br />
ed offuscato e ricercare <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione attiva<br />
del paziente.<br />
Già qui si vede come i ruoli paterno e<br />
materno - spingere con fiducia e attrarre con<br />
l'esperienza - si applicano come codici<br />
affettivi adatti non solo al bambino, ma ad<br />
ognuno di noi quando viene a trovarsi in una<br />
situazione di ansia, difficoltà, fragilità,<br />
debolezza.<br />
L'affettività umana si evolve infatti<br />
attraverso un graduale passaggio dal<strong>la</strong><br />
dipendenza affettiva infantile al<strong>la</strong> dipendenza<br />
affettiva adulta, basata sul<strong>la</strong> reciprocità.<br />
Come dicevamo prima, il bambino si<br />
riattacca immediatamente e istintivamente al<br />
seno materno: è primariamente una ricerca di<br />
sicurezza, non di cibo. La natura poi fa<br />
coincidere, economicamente, questo canale di<br />
sicurezza emotiva con quello del<br />
sostentamento fisico del bambino.<br />
La separazione dal<strong>la</strong> madre è avvenuta<br />
solo fisicamente, ma il bambino non ne ha<br />
percezione. Inizia ora infatti un'avventura<br />
affascinante: <strong>la</strong> separazione psicologica.<br />
Secondo il modello del parto, anche <strong>la</strong><br />
separazione psicologica avviene per stadi e in<br />
maniera lenta e graduale. Sicuramente<br />
all'inizio il bambino si vive ancora fuso con <strong>la</strong><br />
madre e sottolinea col pianto qualsiasi<br />
disturbo al<strong>la</strong> fusionalità (disturbi digestivi,<br />
voglia di succhiare, fastidio di luce o rumore,<br />
incapacità di girarsi nel<strong>la</strong> cul<strong>la</strong>, ecc.)<br />
Dice Winnicott che <strong>la</strong> madre<br />
"sufficientemente" buona è quel<strong>la</strong> che "illude<br />
inizialmente per deludere gradualmente".<br />
"Sufficientemente buona": non occorrono<br />
madri perfette; <strong>la</strong> bontà del ruolo materno ha<br />
più a che fare con un assecondamento del<strong>la</strong><br />
natura del bambino che con una perfezione<br />
del sapere.<br />
La buona mamma dunque, cerca di ricreare<br />
per il neonato una situazione di ritrovata<br />
fusionalità per portare gradualmente il<br />
bambino a constatare <strong>la</strong> propria separatezza e<br />
a goder<strong>la</strong>: se infatti questo avviene in<br />
maniera sfumata, il piccolo, lungi<br />
dall'esserne spaventato, ne godrà. Gioirà<br />
del<strong>la</strong> propria acquisizione di capacità,<br />
sentendosi contenuto e protetto dall'affetto<br />
materno. Il codice materno regge e spinge,<br />
come nel parto, il bambino verso <strong>la</strong> vita,<br />
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dandogli l'impulso a staccarsi, accompagnato<br />
dal<strong>la</strong> percezione del sentirsi appoggiato a un<br />
baricentro certo: libero e ad un tempo sicuro.<br />
Maggiore fiducia nel rapporto con <strong>la</strong> mamma<br />
implica maggiore libertà e sicurezza per il<br />
bambino. La mamma è <strong>la</strong> <strong>terra</strong> e <strong>la</strong> forza di<br />
gravità (mi ricorda il gioco dei bimbi che<br />
esultano davanti agli oggetti che cadono e li<br />
studiano).<br />
La mamma protegge le emozioni del<br />
bambino: le accoglie, le ascolta, le condivide<br />
perché è capace di identificarsi. Codice<br />
materno è dunque: essere con (amare e<br />
contenere affettivamente, al di là del<strong>la</strong><br />
presenza fisica) - aver fiducia di - stimo<strong>la</strong>re<br />
verso.<br />
Codice paterno é: essere con - prendere<br />
per mano, condurre - impegnarsi insieme -<br />
riconoscere le capacità ed eventualmente<br />
correggere.<br />
Il codice paterno si salda a quello materno<br />
nel momento espulsivo. La madre spinge, il<br />
padre accoglie a sé e asseconda il tuffo nel<strong>la</strong><br />
vita.<br />
Il padre stimo<strong>la</strong> nel bambino <strong>la</strong> fiducia a<br />
staccarsi e ad esplorare: é come uno che è in<br />
avanscoperta, sa già quello che sta fuori,<br />
presta <strong>la</strong> propria esperienza e <strong>la</strong> propria<br />
guida perché il bambino si senta sorretto<br />
nell'esplorazione.<br />
Deve proporre e stimo<strong>la</strong>re, non imporre:<br />
le uniche vere regole da rispettare sono<br />
quelle del<strong>la</strong> sopravvivenza. Bisogna che<br />
insegni al bambino a cavarse<strong>la</strong>, a difendersi,<br />
a evitare i pericoli, infondendogli <strong>la</strong> fiducia<br />
nell'esplorazione delle cose interessanti del<br />
mondo circostante. Bisogna che il bambino<br />
impari a comprendere le regole del<strong>la</strong><br />
convivenza che implicano il rispetto delle<br />
esigenze altrui come egli gode del rispetto da<br />
parte degli altri delle proprie.<br />
C'è una continuità fra codice materno e<br />
paterno: si saldano e si integrano nel loro<br />
stimo<strong>la</strong>re verso <strong>la</strong> vita. La mamma fonda il<br />
senso del proprio valore nel sentirsi<br />
desiderato, accolto e rispettato, il papà<br />
l'orgoglio delle proprie capacità e lo stimolo<br />
a usarle per realizzare i bisogni.<br />
Una giusta integrazione dei due codici<br />
accompagnerà il bambino nel<strong>la</strong> sua crescita:<br />
molto lento e graduale è il passaggio dal<strong>la</strong><br />
dipendenza affettiva infantile al<strong>la</strong><br />
dipendenza affettiva adulta. Nel<strong>la</strong><br />
dipendenza affettiva infatti si resta per tutta