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Abitare la terra: questione ambientale

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sul<strong>la</strong> società industriale? non è solo poesia? Tutti<br />

i politici e gli scienziati presenti al Forum di<br />

Mosca partivano comunque dal presupposto che<br />

tocca agli uomini risolvere <strong>la</strong> crisi ecologica che<br />

essi stessi hanno provocato sul pianeta. Con il<br />

loro messaggio gli aborigeni del<strong>la</strong> <strong>terra</strong> e i<br />

moderni rappresentanti del<strong>la</strong> "ecologia<br />

profonda" vorrebbero liberarci dal peso di questa<br />

responsabilità e farci vivere di nuovo felici e<br />

innocenti come "figli del<strong>la</strong> <strong>terra</strong>". Ma possiamo<br />

rinunciare ad una libertà acquisita solo perché<br />

ora diventa rischiosa? sarebbe "<strong>la</strong> natura" a<br />

deresponsabilizzarci per compiti ormai troppo<br />

impegnativí? Io non lo credo. Sono invece<br />

convinto che ciò che oggi ci s'impone è tradurre<br />

dei modi preindustriali d'intendere l'armonia con<br />

<strong>la</strong> <strong>terra</strong> nei concetti postindustriali di una cultura<br />

ecologica.<br />

3. Tre prospettive cristiane per una<br />

liberazione del<strong>la</strong> <strong>terra</strong><br />

a) Spiritualità cosmica<br />

La prima conversione da operare ha inizio<br />

nell'immagine che ci facciamo di Dio poiché,<br />

allo stesso modo in cui pensiamo Dio, pensiamo<br />

anche noi stessi e <strong>la</strong> natura. «Dimmi in che cosa<br />

credi e ti dirò chi sei». La fede in un Dio sovrano<br />

onnipotente che vive in cielo ci ha condotti al<strong>la</strong><br />

seco<strong>la</strong>rizzazione del mondo e a togliere al<strong>la</strong><br />

natura il mistero divino. Ciò di cui abbiamo<br />

bisogno a livello teologico è riscoprire il Dio<br />

triunitario. Capisco che una simile istanza suona<br />

dogmatica, ortodossa, arcaica. Ma non per<br />

questo è inautentica. Al solo ascolto del nome<br />

«del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo» si<br />

avverte che il mistero divino è una comunione<br />

meravigliosa. Il Dio triunitario non è un sovrano<br />

solitario, non amato, che vive in cielo e<br />

sottomette ogni cosa a sé, come i despoti in <strong>terra</strong>.<br />

Il nostro Dio è un Dio di comunione, un Dio<br />

ricco di re<strong>la</strong>zioni: «Dio è amore» 13 .<br />

Padre, Figlio e Spirito Santo vivono l'uno con<br />

1' altro, per l'altro e nell'altro, nel<strong>la</strong> comunione di<br />

13 J. MOLTMANN, Trinität und Reich Gottes.<br />

Zur Gotteslehre, München 1980 [trad. it.,<br />

Trinità e Regno di Dio. La dottrina su Dio,<br />

Queriniana, Brescia 1983].<br />

amore, <strong>la</strong> più alta e perfetta che si possa immaginare:<br />

«Io sono nel Padre e il Padre è in me»,<br />

dice il Gesù giovanneo. E se ciò è vero, vero sarà<br />

anche che noi siamo simili a Dio non perché al<br />

pari di lui esercitiamo il potere e soggioghiamo<br />

gli altri, ma perché viviamo nel<strong>la</strong> comunione e<br />

stabiliamo re<strong>la</strong>zioni che favoriscono <strong>la</strong> vita.<br />

Immagine di Dio in <strong>terra</strong> non è il soggetto<br />

umano nel<strong>la</strong> sua solitudine, ma <strong>la</strong> vera<br />

comunione tra gli uomini 14 . Chi riflette <strong>la</strong><br />

sapienza di Dio e <strong>la</strong> sua vitalità triunitaria non<br />

sono le singole parti, ma <strong>la</strong> comunione creaturale<br />

nel suo insieme.<br />

Nel<strong>la</strong> preghiera sacerdotale (Gv 17,21) il<br />

Gesù giovanneo prega «perché tutti siano una<br />

so<strong>la</strong> cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te,<br />

siano anch'essi in noi una cosa so<strong>la</strong>». Sappiamo<br />

che questo è il motivo fondamentale del<br />

movimento ecumenico, ma potrebbe diventare<br />

anche il motto dell'ecologia teologica.<br />

L'inabitazione reciproca è l'intimo mistero del<br />

Dio triunitario. Ed è anche il mistero dell'amore<br />

divino: «Chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio<br />

dimora in lui» (1 Gv 4,16). L'inabitazione reciproca<br />

è il mistero di una comunità creaturale che<br />

riproduce in se stessa i lineamenti di Dio. Lo<br />

esprime il concetto di pericoresi, circuminsessio,<br />

proprio del<strong>la</strong> chiesa antica 15 .<br />

La creazione, cristianamente intesa, è un<br />

processo di tipo trinitario: Dio il Padre crea<br />

attraverso il Figlio nel<strong>la</strong> forza dello Spirito<br />

Santo. Da un altro punto di vista si dice anche<br />

che tutte le cose sono create “da Dio”, formate<br />

"attraverso Dio" ed esistenti "in Dio". Scriveva<br />

già Basilio 16 : «Nel<strong>la</strong> creazione di questi esseri<br />

puoi vedere dunque il Padre come fondamento<br />

che li precede, il Figlio che li crea e lo Spirito<br />

che li porta a perfezione piena, così che gli<br />

spiriti che servono hanno il loro inizio nel<strong>la</strong> volontà<br />

del Padre, vengono portati all'essere<br />

dall'attività del Figlio ed a compimento pieno<br />

dallo Spirito che li sostiene». Per molto tempo<br />

14 L. BOFF, Der Dreieinige Gott, Düsseldorf<br />

1987 [trad. ít., Trinità e società, Cittadel<strong>la</strong>, Assisi<br />

1987].<br />

15<br />

A. DENEFFE, Perichoresis, circumincessio,<br />

circuminsessio, in ZkathTh 47 (1923) 497-532.<br />

16 BASILIO DI CESAREA, Über den Heiligen<br />

Geist, Freiburg 1967, 31 d, 63 [trad. it., Lo Spirito<br />

Santo, Città Nuova, Roma 1993, 139].<br />

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