Abitare la terra: questione ambientale

Sono così entrate nell'agenda degli organismi
comunitari la tassazione dei combustibili fossili che
producono CO 2 (carbon tax), strumenti di monitoraggio
per l'emissione dei gas-serra dai diversi
comparti, programmi specifici sull'impatto delle
politiche di contenimento delle emissioni 21 . Sono
inoltre state varate direttive anti-inquinamento per
l'industria e proposte di revisione di precedenti direttive
sui grandi impianti di combustione. Nel settore dei
trasporti sono in corso accordi con le industrie
automobilistiche per la riduzione di emissioni-serra dai
motori degli autoveicoli e per ciò che attiene alle discariche
di RSU (rifiuti solidi urbani) è stata proposta una
direttiva per la minimizzazione e il recupero dei gasserra
(metano e protossido di azoto). In agricoltura è in
atto la riforma della PAC (Politica Agricola
Comunitaria) anche in funzione dei rilasci di gas
climalteranti dalla zootecnia e dalle pratiche agronomiche
di fertilizzazione, di interventi di forestazione e di
valorizzazione delle biomasse energetiche nei terreni
destinati al set-aside.
Le azioni italiane a livello nazionale e regionale
Con la legge n. 64/1994 l'Italia aveva ratificato la
Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici del
1992 e venne di conseguenza varato il «Programma
nazionale per il contenimento delle emissioni di CO 2 »
(CIPE 1994).
Nonostante questo programma prevedesse la
stabilizzazione al 2000 delle emissioni del 1990, la
mancata attuazione delle politiche e il parallelo incremento
dei consumi energetici prodotti dalla crescita
economica hanno prodotto un incremento di circa il
3,5% delle emissioni nel decennio 19902000, con
proiezioni al 2010 (anno-traguardo degli impegni di
Kyoto) di aumenti del 6-8%. Ciò significa che, in
assenza di interventi, l'Italia arriverebbe alla verifica
del 2010 con un differenziale negativo di quasi 14
punti percentuali rispetto agli impegni di Kyoto (+7,0
invece di -6,5).
Nella delibera del CIPE 1999 sugli impegni da
attuare per il «dopo Kyoto» si estendono le
responsabilità delle azioni sia al Governo sia alle
autorità decentrate. In questo contesto si colloca, ad
esempio, l'Accordo Quadro di Programma tra
Ministero dell'Ambiente e Regione Lombardia che
prevede investimenti per oltre 200 miliardi nel settore
energetico (sistemi di cogenerazione e
teleriscaldamento, impiego di biomasse come
combustibili rinnovabili) nel quadro dell'abbattimento
delle emissioni climalteranti.
GLI INTERVENTI NECESSARI E LE AZIONI
POSSIBILI
Lo sforzo richiesto
Se si volesse stabilizzare entro il 2100 la
concentrazione di C0 2 al livello del 1990 (assunto come
livello-base in sede degli accordi di Kyoto),
occorrerebbe una riduzione immediata del 50-70%
delle emissioni di gas-serra 22 . Confrontato con i ben più
modesti obiettivi adottati dal protocollo di Kyoto
Glossario
Celle a combustibile: impianti che convertono l'energia
chimica presente in alcune molecole (ad es. idrogeno) direttamente
in energia elettrica senza processi di combustione.
Cogenerazione: in una centrale termoelettrica, produzione
combinata di energia termica ed elettrica per un migliore
sfruttamento del combustibile usato.
Commercio delle quote di emissione: operazione economica
volta a diminuire i consumi energetici. Chi riduce i consumi
più di quanto stabilito, vende la sua eccedenza di risparmio a
ehi non è riuscito a raggiungere i livelli di riduzione.
Frazione (di combustibile): parte del prodotto energetico di
base (ad es. petrolio) che viene estratta in una certa fase del
processo di distillazione dando vita a uno specifico
combustibile (ad es. benzina, gasolio, nafta).
Market-oriented: politica (energetica); che intende conseguire
un obiettivo affidandosi ai meccanismi di mercato.
Set-aside: interruzione temporanea delle colture in terreni
agricoli per limitare l'eccedenza di produzione o per ripristinare
equilibri ecologici dei suoli.
Teleriscaldamento: sistema di riscaldamento centralizzato di
interi quartieri cittadini, realizzato sfruttando i vapori di scarico
che fuoriescono da centrali termoelettríche o da impianti
industriali.
(diminuzione media del 5,2%), questo traguardo può
apparire del tutto utopistico: eppure una serie di studi
comparsi nell'ultimo decennio indicano come fattibile
(seppure in un arco di tempo di qualche decina di anni)
una riduzione compresa tra un fattore 4 (quota di 1/4) e
un fattore 10 (quota di 1/10) delle emissioni di C0 2
equivalenti.
Tra le più autorevoli di queste ricerche appare
fondamentale quella svolta nel 1997 dal Wuppertal
21 Cfr Quinto Programma di azione per l'Ambiente,
programmi di ricerca ALTENER, SAVE, JOULE-
THERMIE, V° Programma Quadro di Ricerca.
22 Cfr IPCC, 1996.
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