Abitare la terra: questione ambientale
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PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE<br />
(2 a parte)<br />
di Eliot Laniado<br />
Prospettive di sviluppo sostenibile<br />
Vediamo ora quali sono gli strumenti di<br />
intervento. Cerchiamo di capire in che modo<br />
intervengono gli Stati, o comunque tutti coloro<br />
che possono farlo con i pro e con i contro.<br />
1.Facciamo sempre riferimento<br />
all'economia <strong>ambientale</strong>, partendo dagli aspetti<br />
globali. Come si diceva prima, si sente il<br />
bisogno di un organismo che abbia potere a<br />
livello internazionale di imporre alcune scelte.<br />
Adesso c'è semplicemente un programma<br />
<strong>ambientale</strong> delle Nazioni Unite: una<br />
commissione, e poi ogni tanto ci sono riunioni<br />
come quelle di Rio de Janeiro, di Berlino, del<br />
Cairo sul<strong>la</strong> crescita demografica, che sono<br />
sostanzialmente delle conferenze internazionali<br />
a cui partecipano i ministri dei vari paesi. Gli<br />
accordi vi vengono presi su base del tutto<br />
volontaria, e non c'è nessun controllo reale<br />
sul<strong>la</strong> loro esecuzione, né alcuna sanzione per i<br />
trasgressori.<br />
In questo momento <strong>la</strong> richiesta delle<br />
Nazioni Unite è molto ragionevole. Ci si. è<br />
accorti che gli aiuti dei paesi ricchi ai paesi in<br />
via di sviluppo vanno sostanzialmente a fare<br />
gli interessi dei primi, che aprono mercati per i<br />
propri prodotti, fanno grandi opere inviando<br />
imprese, materiali ecc. La quota destinata allo<br />
sviluppo umano attualmente è grosso modo il<br />
7% degli aiuti. Le Nazioni Unite chiedono di<br />
portare questa quota dal 7% al 20%. Si sono<br />
anche studiati i bi<strong>la</strong>nci dei paesi in via di<br />
sviluppo, scoprendo che <strong>la</strong> percentuale del PIL<br />
di questi paesi che, all'interno, viene destinata<br />
allo sviluppo umano e soltanto del 13%. Si<br />
chiede quindi come contropartita degli aiuti<br />
che anche questa quota sia portata dal 13% al<br />
20%. Questa sarà <strong>la</strong> proposta del prossimo<br />
vertice, e non sappiamo se verrà accolta.<br />
Finora queste proposte non sono state ben<br />
accolte. Non vogliamo fare <strong>la</strong> storia dei vertici,<br />
ma citiamo quello del 1992 come esempio. Nel<br />
1992 a Rio de Janeiro il documento tecnico di<br />
preparazione raccomandava un aumento degli<br />
aiuti dei paesi ricchi ai paesi poveri dallo 0,3%<br />
allo 0,7% del PIL. Questo documento è stato<br />
accolto come raccomandazione, ma non è stato<br />
approvato. E' stata proposta una convenzione<br />
sul clima, che è stata approvata ma dopo che<br />
ne erano state tolti due aspetti: l'impegno<br />
esplicito sul<strong>la</strong> stabilizzazione delle emissioni<br />
di anidride carbonica, che permetterebbe di<br />
contenere il cambiamento climatico, e<br />
l'introduzione di una tassa sull'energia, <strong>la</strong> tassa<br />
"sul carbone". Anche qui resta solo una sorta<br />
di raccomandazione generale.<br />
Era stata proposta una convenzione sul<strong>la</strong><br />
bio-diversità, importante anche dal punto di<br />
vista etico. La bio-diversità infatti ha un<br />
aspetto importantissimo: nelle foreste tropicali,<br />
dove abbiamo detto che si trovano moltissime<br />
specie, gli scienziati sperano di trovare il<br />
materiale per l'ingegneria genetica, che in<br />
questo momento ha un boom enorme.<br />
Ingegneria genetica vuol dire in qualche modo<br />
giocare con le specie per creare specie vegetali<br />
coltivabili più facilmente o specie animali di<br />
un certo tipo o, in termini medicinali, per<br />
trovare farmaci alternativi. Firmare una<br />
convenzione sul<strong>la</strong> bio-diversità significava<br />
riconoscere il diritto di proprietà di alcuni<br />
paesi su questa diversità biologica, che<br />
costituisce così una risorsa naturale per questi<br />
paesi. Gli Stati Uniti si sono opposti a questa<br />
parte del<strong>la</strong> convenzione e non l'hanno firmata:<br />
avrebbe intaccato i profitti sperati.<br />
C'era stata anche <strong>la</strong> proposta di una<br />
convenzione sulle foreste, secondo cui queste<br />
vanno protette senza nessuna contropartita.<br />
Questo non è stato accettato dagli Stati in via<br />
di sviluppo, che vi hanno visto uno<br />
sfruttamento nei loro confronti: mentre con le<br />
loro foreste essi garantiscono il polmone al<br />
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