Abitare la terra: questione ambientale
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Institut tedesco 23 , istituzione scientifica di indubbia<br />
eccellenza. Questo studio, commissionato, in un<br />
II Papa: l'uomo rispetti il creato<br />
«Teologia, filosofia e scienza concordano nel<strong>la</strong> visione di un<br />
universo armonioso, cioè di un vere "cosmo", dotato di una sua<br />
integrità e di un suo interno e dinamico equilibrio. Questo ordine<br />
deve essere rispettato: l'umanità é chiamata ad esplorarlo, a<br />
scoprirlo con prudente caute<strong>la</strong> e a farne poi uso salvaguardando<br />
<strong>la</strong> sua integrità. [...] I concetti di ordine nell'universo e di eredità<br />
comune mettono entrambi in rilievo che è necessario un sistema<br />
di gestione delle risorse del<strong>la</strong> <strong>terra</strong> meglio coordinato a livello<br />
internazionale. [...] La crisi ecologica pone in evidenza l'urgente<br />
necessità morale di una nuova solidarietà, specialmente nei rapporti<br />
fra i Paesi in via di sviluppo e i Paesi altamente<br />
industrializzati» (GIOVANNI PAOLO II, Messaggio per <strong>la</strong><br />
giornata mondiale del<strong>la</strong> pace 1990, EDB, Bologna 1989, 6 s.).<br />
«Uno sviluppo non soltanto economico si misura e si orienta<br />
secondo questa realtà e vocazione dell'uomo visto nel<strong>la</strong> sua<br />
globalità, ossia secondo un suo parametro interiore. [...] Sul<strong>la</strong><br />
base di questo insegnamento, lo sviluppo non può consistere<br />
soltanto nell'uso, nel dominio e nel possesso indiscriminato delle<br />
cose create e dei prodotti dell'industria umana, ma piuttosto nel<br />
subordinare il possesso, il dominio e l'uso al<strong>la</strong> somiglianza<br />
divina dell'uomo e al<strong>la</strong> sua vocazione all'immortalità»<br />
(GIOVANNI PAOLO II, Enciclica Sollicitudo rei socialis, n.<br />
29).<br />
contesto di promozione del<strong>la</strong> giustizia internazionale,<br />
dall'organizzazione ambientalista Bund 24 (sezione tedesca<br />
dell'associazione «Friends of the Earth») e dal<strong>la</strong><br />
Misereor 25 (un organismo del<strong>la</strong> Conferenza Episcopale<br />
Tedesca), colloca razionalmente le politiche di<br />
contenimento dei gas-serra in un contesto di impiego<br />
sostenibile delle risorse energetiche e delle materie<br />
prime nell'intero pianeta e in un'ottica di riequilibrio<br />
socio-economico nei rapporti Nord-Sud del mondo.<br />
Strategie realistiche<br />
Gli interventi realisticamente praticabili si collocano<br />
in un duplice orizzonte temporale: a breve termine<br />
(2010) e a medio-lungo termine (2050 o 2100). Il primo<br />
gruppo di obiettivi richiede un uso più razionale dei<br />
combustibili fossili (sostituzione del carbone e di<br />
idrocarburi pesanti con frazioni di combustibile più<br />
leggere e gas naturale) e misure vigorose di risparmio<br />
energetico (trasporto su ferrovia invece che su gomma,<br />
uso più limitato dell'automobile, sfruttamento<br />
23 Cfr WUPPERTAL INSTITUT FÜR KLIMA,<br />
UMWELT UND ENERGIE, Futuro sostenibile (ed.<br />
italiana), EMI, Bologna 1997.<br />
24<br />
Cfr Bund für Umwelt und Naturschutz,<br />
Deutsch<strong>la</strong>nd.<br />
25<br />
MISEREOR (Bischhöfliches Hilfswerk<br />
Misereor), organizzazione non-governativa (ONG), «è<br />
l'istituzione centrale del<strong>la</strong> Chiesa cattolica in Germania<br />
per <strong>la</strong> cooperazione allo sviluppo e agisce sotto <strong>la</strong><br />
direzione e <strong>la</strong> responsabilità del<strong>la</strong> Conferenza<br />
Episcopale Tedesca» (art. 1 dello Statuto).<br />
dell'energia termica da rifiuti, sistemi di cogenerazione e<br />
teleriscaldamento, utilizzo delle biomasse).<br />
In uno scenario a lungo termine occorre puntare ad<br />
energie alternative e rinnovabili ad emissione zero di<br />
gas-serra (motori a idrogeno, celle a combustibile,<br />
energia eolica e so<strong>la</strong>re: termica e fotovoltaica) e si dovrà<br />
necessariamente riaprire il discorso sull'impiego<br />
dell'energia nucleare, una volta raggiunto il consenso su<br />
tecnologie sicure ed efficaci di trattamento delle scorie<br />
da reattore.<br />
L'obiettivo di un «cammino di sostenibilità» per<br />
l'intero pianeta richiede una coraggiosa razionalizzazione<br />
dell'impiego di materie prime e di risorse naturali,<br />
dell'uso del territorio, delle politiche dei trasporti,<br />
dell'agricoltura e del<strong>la</strong> pesca in modo da non perturbare i<br />
delicati equilibri biologici del pianeta e il bi<strong>la</strong>ncio<br />
energetico del<strong>la</strong> biosfera da cui dipendono le variazioni<br />
climatiche.<br />
I costi globali degli interventi previsti saranno<br />
comunque elevati; bisogna però ricordare che, oltre al<strong>la</strong><br />
prevenzione dei danni ingentissimi provocati dall'aumento<br />
previsto del<strong>la</strong> temperatura del pianeta, <strong>la</strong><br />
riduzione delle emissioni dei gas-serra, provenienti<br />
dall'impiego di combustibili fossili, può portare altri<br />
considerevoli benefici di carattere <strong>ambientale</strong> quali<br />
l'abbattimento dei composti inquinanti dei processi di<br />
combustione (monossido di carbonio, ossidi di azoto e<br />
di zolfo, polveri, metalli pesanti, idrocarburi tossici,<br />
diossine) e dei composti responsabili del<strong>la</strong> distruzione<br />
dell'ozono stratosferico che protegge <strong>la</strong> biosfera e<br />
l'uomo da dosi eccessive di radiazioni ultraviolette.<br />
Dare fondamento etico a un rapporto sostenibile tra<br />
uomo e ambiente<br />
Interventi così vasti e complessi come quelli richiesti<br />
per un efficace controllo dei fattori umani che<br />
influenzano i cambiamenti climatici, implicano una<br />
concezione dello sviluppo sociale ed economico a livello<br />
mondiale in termini di sostenibilità. Con questo concetto<br />
si intende oggi non solo il mantenimento degli attuali<br />
equilibri fisici, geobiochimici ed ecologici del pianeta in<br />
cui viviamo, ma altresì <strong>la</strong> garanzia che tali equilibri (sia<br />
pure dinamicamente intesi) 26 permangano nel tempo<br />
preservando il patrimonio e il bi<strong>la</strong>ncio delle risorse<br />
naturali per le future generazioni.<br />
26 II concetto di equilibrio dinamico nei processi<br />
biologici ed ecologici tra origine dagli studi sul<strong>la</strong> termodinamica<br />
dei processi irreversibili sviluppata negli<br />
anni '50 e '60 da A. Katchalsky e I. Prigogine (premio<br />
Nobel per <strong>la</strong> Chimica nel 1997).<br />
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