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Abitare la terra: questione ambientale

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del cambiamento globale del clima, il problema del<strong>la</strong><br />

qualità del<strong>la</strong> alimentazione. Altri sentiti anche dalle<br />

società povere: <strong>la</strong> riduzione delle risorse primarie<br />

disponibili, <strong>la</strong> desertificazione, l’aumento dei disastri<br />

naturali, <strong>la</strong> riduzione del<strong>la</strong> biodiversità.<br />

Si tratta di c<strong>la</strong>ssi di problemi che in genere: a)<br />

superano i confini degli stati, b) sono enormemente<br />

complessi, c) dipendono da fattori culturali.<br />

I processi sociali con i quali le scienze ambientali<br />

devono confrontarsi sono perciò processi di<br />

legis<strong>la</strong>zione e di negoziazione nazionale e<br />

internazionali, processi di decisione pubblica in<br />

condizioni di grande incertezza, processi di evoluzione<br />

culturale.<br />

E’ a tutti nota <strong>la</strong> esplosione di produzione legis<strong>la</strong>tiva e<br />

rego<strong>la</strong>mentare sui problemi ambientali avvenuta negli<br />

ultimi 20 anni a livello nazionale e a livello<br />

comunitario.<br />

Forse e’ meno nota l’esistenza di circa 70 accordi<br />

internazionali che hanno coinvolto paesi<br />

extracomunitari a partire dal 1973.<br />

La problematica <strong>ambientale</strong> sembra stimo<strong>la</strong>re lo<br />

sviluppo di una globalizzazione istituzionale che si<br />

accompagna al<strong>la</strong> globalizzazione economica.<br />

Ci sono pareri difformi sul contributo delle scienze<br />

ambientali al<strong>la</strong> efficacia di questo sforzo legis<strong>la</strong>tivo.<br />

Le scienze ambientali intervengono per due strade:<br />

l’azione degli “esperti” governativi e l’azione delle<br />

NGO che in molti casi sembrano piu’ aperte al<br />

contributo delle scienze ambientali che non le<br />

organizzazioni governative.<br />

I processi decisionali pubblici in materia <strong>ambientale</strong><br />

sono caratterizzati da una molteplicità di criteri non<br />

componibili. Inoltre devono considerare una grande<br />

quantità di informazioni in generale incerte.<br />

Il risultato e’ che i processi decisionali diventano<br />

sempre più processi di negoziazione basati su una<br />

trasparente ricerca di consenso piuttosto che scelte<br />

univoche di un ottimo irrangiungibile.<br />

La scienza del<strong>la</strong> gestione <strong>ambientale</strong> sta dando un<br />

notevole aiuto metodologico ai processi decisionali<br />

concreti con lo sviluppo di tecniche MCDA<br />

interattive. Cosi’ come il più avvertito diritto<br />

<strong>ambientale</strong>, attraverso un approfondimento del<br />

“principio di precauzione”, fornisce indicazioni di<br />

decisione in situazioni di partico<strong>la</strong>re incertezza.<br />

La dimensione culturale dei processi sociali in materia<br />

<strong>ambientale</strong> è forse però <strong>la</strong> dimensione più critica.<br />

In generale al<strong>la</strong> radice del<strong>la</strong> dimensione culturale<br />

stanno le diverse concezioni del rapporto<br />

natura/società. Semplificando possono essere<br />

identificate due concezioni estreme: <strong>la</strong> concezione<br />

“tutto è natura” (riduzionismo naturalistico) e <strong>la</strong><br />

concezione “tutto è cultura” (riduzionismo<br />

sociologico).<br />

La prima concezione minimizza <strong>la</strong> specificità<br />

dell’uomo ed enfatizza le basi materiali del<strong>la</strong><br />

problematica <strong>ambientale</strong>.<br />

La seconda enfatizza il carattere simbolico, costruito,<br />

anche del<strong>la</strong> natura; enfatizza <strong>la</strong> specificità dell’uomo,<br />

unico animale che non si adatta all’ambiente, ma adatta<br />

l’ambiente a se stesso. In questa seconda prospettiva<br />

anche <strong>la</strong> scarsità è un costrutto sociale.<br />

La presenza di queste due prospettive crea una faglia<br />

che attraversa diversi mondi culturali e civiltà. Si può<br />

ritenere che l’ottimismo tecnologico proprio del mondo<br />

occidentale (<strong>la</strong> natura come “cornucopia”) sia più<br />

vicino al secondo estremo. Tuttavia è interessante<br />

segna<strong>la</strong>re l’emergenza, nell’area povera del mondo, di<br />

correnti ambientaliste vicine al secondo estremo. Si<br />

e’ formato per esempio recentemente un movimento<br />

ambientalista, che va sotto il nome di “environmental<br />

justice”, che non sottolinea le basi materiali del<strong>la</strong><br />

problematica <strong>ambientale</strong>, ma piuttosto le basi<br />

re<strong>la</strong>zionali. Ad esso dobbiamo <strong>la</strong> e<strong>la</strong>borazione di un<br />

nuovo sistema di diritti civili (entitelments): diritto al<strong>la</strong><br />

informazione, diritto al rec<strong>la</strong>mo, diritto al<strong>la</strong><br />

compensazione, diritto al<strong>la</strong> partecipazione.<br />

Le scienze ambientali, il loro orientamento, <strong>la</strong> loro<br />

focalizzazione, sono fortemente<br />

condizionati dal contesto culturale. Reciprocamente,<br />

come si puo’ vedere per esempio in alcuni paesi del<br />

Nord, il contesto culturale del<strong>la</strong> societa’, i suoi rapporti<br />

con <strong>la</strong> problematica <strong>ambientale</strong> sono condizionati dallo<br />

sviluppo e dal<strong>la</strong> diffusione delle scienze ambientali.<br />

4. CONCLUSIONI<br />

Il quadro sommario delineato credo abbia messo<br />

abbastanza in evidenza il filo che lega le scienze del<strong>la</strong><br />

natura, i processi sociali e le scienze ambientali.<br />

Ho sottolineato <strong>la</strong> differenza tra lo statuto<br />

epistemologico diverso delle scienze del<strong>la</strong> natura<br />

rispetto alle scienze ambientali.<br />

Ho anche sottolineato il fatto che <strong>la</strong> dinamica delle<br />

scienze ambientali e’ determinata dal<strong>la</strong> dinamica dei<br />

processi sociali.<br />

Lo stretto legame tra processi sociali e scienze<br />

ambientali, e’ sorgente pero’ di disagio in un sistema di<br />

insegnamento che e’ ancora irretito nello schema delle<br />

due culture.<br />

Ma il tempo e’ maturo, e gli strumenti sono pronti, per<br />

aiutare le nuove generazioni ad esplorare il ponte tra<br />

natura e società.<br />

Tratto dal<strong>la</strong> Conferenza a insegnanti di scuole medie<br />

superiori del<strong>la</strong> Provincia Varese organizzata dal Rotary<br />

Club, Vil<strong>la</strong> Ponti (Varese), 8 maggio 1997<br />

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