Abitare la terra: questione ambientale
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DISTRUZIONE E LIBERAZIONE DELLA TERRA: VERSO<br />
LA TEOLOGIA ECOLOGICA<br />
1. La distruzione del<strong>la</strong> <strong>terra</strong> operata dal<br />
Primo e dal Terzo mondo<br />
È certo che <strong>la</strong> distruzione dell'ambiente, ad<br />
opera dell'attuale sistema economico mondiale,<br />
rappresenta un serio rischio per <strong>la</strong><br />
sopravvivenza dell'umanità nel prossimo<br />
secolo 1 . La moderna società industriale ha<br />
compromesso ormai l'equilibrio dell'organismo<br />
<strong>terra</strong> e, se non provvediamo in tempo, porterà<br />
al<strong>la</strong> morte ecologica l'intero nostro pianeta. Gli<br />
scienziati hanno dimostrato che le emissioni di<br />
anidride carbonica e di gas metano stanno<br />
distruggendo <strong>la</strong> fascia di ozono nell'atmosfera,<br />
l'impiego dei fertilizzanti chimici e dei più<br />
diversi pesticidi isterilisce il suolo, le<br />
modificazioni climatiche e l'intervento sempre<br />
più massiccio dell'uomo è all'origine di<br />
"catastrofi naturali", come siccità e inondazioni,<br />
destinate a ripetersi con sempre maggior<br />
frequenza nei prossimi anni, i banchi di<br />
ghiaccio dell'Artico e dell'Antartide hanno<br />
incominciato a sciogliersi, al punto che nel<br />
prossimo secolo diverse città costiere, come<br />
Amburgo, e regioni come il Bang<strong>la</strong>desh e<br />
parecchie isole dell'Oceania, verranno sommerse<br />
e <strong>la</strong> stessa vita sul<strong>la</strong> <strong>terra</strong> correrà gravi<br />
pericoli. Non è nemmeno escluso che <strong>la</strong> specie<br />
umana si estingua, come milioni di anni fa i<br />
dinosauri. E ciò che soprattutto inquieta è il<br />
fatto che i veleni che salgono e inquinano <strong>la</strong><br />
fascia dell'ozono e i veleni che si infiltrano nel<br />
suolo non potranno più essere neutralizzati, per<br />
cui forse il destino dell'umanità è già stato<br />
deciso. La "crisi ecologica" del<strong>la</strong> nostra società<br />
industriale è diventata ormai una catastrofe<br />
ecologica, e sicuramente già lo è per gli esseri<br />
viventi più deboli, i primi a dover soccombere<br />
in questa lotta: anno dopo anno si estinguono<br />
centinaia di piante e di specie animali, una vita<br />
1<br />
I rapporti annuali del World Watch Institute di<br />
Washington, pubblicati da Lester Brown, par<strong>la</strong>no in<br />
modo chiaro e univoco.<br />
che non ritornerà mai più. «Prima muoiono i<br />
boschi, poi toccherà ai bambini».<br />
Questa crisi ecologica è una crisi provocata,<br />
in primo luogo, dal<strong>la</strong> "civiltà tecnico-scientifica"<br />
dell'Occidente. Basti pensare che se il numero<br />
delle automobili circo<strong>la</strong>nti sul pianeta fosse lo<br />
stesso di quello esistente in America e<br />
Germania, con le re<strong>la</strong>tive emissioni di gas<br />
nell'atmosfera, l'intera umanità sarebbe già morta<br />
per asfissia. Non è possibile estendere su sca<strong>la</strong><br />
universale il livello di vita che vige in Occidente.<br />
Il nostro modo di vivere può essere garantito<br />
solo a spese di altri: delle popo<strong>la</strong>zioni del Terzo<br />
mondo, delle generazioni future, del<strong>la</strong> <strong>terra</strong>. Un<br />
comune tenore di vita ed uno sviluppo garantito<br />
nel tempo sono possibili solo a patto che si<br />
giunga, su sca<strong>la</strong> mondiale, ad un'equa<br />
"ripartizione degli oneri". È sbagliato però<br />
ritenere che i problemi dell'ambiente<br />
riguarderebbero esclusivamente il Primo<br />
mondo 2 . Al contrario, le catastrofi ecologiche<br />
non fanno altro che aggravare i problemi<br />
economici e sociali che già affliggono i paesi del<br />
Terzo mondo. Se i paesi industrializzati<br />
occidentali possono adottare dispositivi tecnici e<br />
giuridici atti a garantire, al loro interno, un<br />
ambiente pulito, i paesi poveri non sono in grado<br />
di farlo. E se i nostri paesi industrializzati<br />
possono decidere di trasferire i loro impianti<br />
industriali che danneggiano l'ambiente nel Terzo<br />
mondo, e di vendere a quei paesi le loro scorie<br />
nocive, le nazioni povere del Terzo mondo non<br />
sono in grado di opporvisi 3 . Ma, anche a<br />
2 R. ARCE VALENTIN, Die Schöpfung muss<br />
gerettet werden. Aber füir wen? Die ökologische<br />
Krise aus der Perspektive <strong>la</strong>teinamerikanischer<br />
Theologie, in Ev Th 51 (1991) 565-577.<br />
3 È ciò che risulta chiaro, ad esempio, nel<br />
Nicaragua insanguinato dal<strong>la</strong> guerra dei<br />
Contras. I boschi prima vengono distrutti dalle<br />
industrie del legno di Taiwan e del<strong>la</strong> Corea, per<br />
poi trasformarsi in discariche per le scorie<br />
radioattive degli Stati Uniti e del Canada.<br />
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