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"L'Uomo di fuoco" di Emilio Salgari

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– Le gallette? – chiese Alvaro, vedendo il mozzo<br />

affaccendato <strong>di</strong>nanzi al fuoco.<br />

– Vanno a meraviglia, signore – rispose Garcia che sudava.<br />

– Sono <strong>di</strong>ventato un panettiere <strong>di</strong> prima forza, ve l'assicuro. Ne<br />

ho già preparate una quin<strong>di</strong>cina.<br />

– E gli eimuri? – chiese Diaz.<br />

– Non ho veduto nessuno apparire sulla riva opposta.<br />

– Allora prepariamoci il pranzo. Ah! E la pentola? Mi ero<br />

<strong>di</strong>menticato che quella che avevo si è rotta. Bah! La<br />

surrogheranno con altra cosa. Signor Viana, scuoiate il<br />

tamanduà finché vado a cercarne una. Prenderò due piccioni ad<br />

una fava.<br />

– Che uomo meraviglioso! – esclamò Alvaro, guardandolo<br />

mentre si <strong>di</strong>rigeva verso il fiume. – Ha fatto una bella scuola<br />

sotto i selvaggi! I selvaggi! Eh! Ne sanno più <strong>di</strong> noi e possiamo,<br />

per ora, chiamarli maestri... degli europei.<br />

Aveva terminato il scuoiare il tamanduà che era coperto da<br />

un vero strato <strong>di</strong> grasso come un piccolo maiale od un<br />

orsacchiotto ben pasciuto, quando vide il marinaio tornare<br />

portando fra le braccia una testuggine lunga quasi mezzo metro,<br />

col guscio color brunastro, chiazzato <strong>di</strong> macchie rossastre ed<br />

irregolari, composto <strong>di</strong> tre<strong>di</strong>ci lamine poste superiormente.<br />

– Ma dunque non finirete più <strong>di</strong> arricchire la nostra<br />

<strong>di</strong>spensa? – chiese Alvaro.<br />

– Oh! L'avrei lasciata andare se avessi avuto una pentola<br />

che potesse servire per la nostra frittura – rispose il marinaio. –<br />

L'avevo adocchiata quando noi spiavamo, sulle rive del fiume,<br />

le mosse del tamanduà.<br />

– E come potrà servirvi da pentola?<br />

– Il guscio surrogherà quella che mi manca. All'opera,<br />

cuochi! Nemmeno gli imperatori romani avranno mangiato così<br />

bene. Me lo <strong>di</strong>rete poi.<br />

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