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Da Betlemme al Calvario.pdf - Alice Bailey

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<strong>al</strong>tri peccati commessi nel corso della sua vita. Un uomo non può far nulla per cancellare ilpeccato e le proprie colpe; la remissione può essere ottenuta soltanto per grazia di Dio, accordatamisericordiosamente in virtù del sacrificio di Cristo, e senza merito <strong>al</strong>cuno da partedell’uomo.2. Per conseguenza soltanto certe persone possono s<strong>al</strong>varsi (tesi della redenzione particolare);3. A codeste Dio rivolge un invito effettivo rafforzando la loro volontà, e ponendoli in condizionedi accettare la loro s<strong>al</strong>vezza.4. Che si ottenga la s<strong>al</strong>vezza o che non si ottenga affatto dipende da una scelta divina o predestinazione.5. Dio non verrà mai meno a coloro che ha eletti; essi non sfuggiranno mai <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>vezza fin<strong>al</strong>e,permanenza in stato di grazia dei santi. I C<strong>al</strong>vinisti insistettero con molto c<strong>al</strong>ore e si sforzaronocon molta sottigliezza di dimostrare che la loro dottrina lascia intatta <strong>al</strong>l’uomo la facoltàdel libero arbitrio, e che Dio non è per nulla responsabile del peccato umano”. 207Per conseguenza, a causa di questo rilievo dato <strong>al</strong>la m<strong>al</strong>vagità umana, e dell’usanzasecolare di offrire sacrifici a Dio, la re<strong>al</strong>e missione di Cristo è stata a lungo ignorata. Invecedi riconoscere che Egli personificava per la razza una speranza eterna, Lo si integrònelle antiche usanze dei sacrifici, poiché le antiche abitudini ment<strong>al</strong>i furono troppoforti a confronto della nuova idea che Egli venne a dare. Il peccato e il sacrificio spodestaronoe soppiantarono l’amore e il servizio su cui Egli cercò di attirare la nostra attenzionemediante la Sua vita e le Sue parole. È sempre per questa ragione che, d<strong>al</strong> punto divista psicologico, il Cristianesimo ha prodotto degli uomini così tristi, annoiati e consapevolidel peccato.199 Cristo, sacrificio per il peccato, e la Croce di Cristo qu<strong>al</strong>e strumento della Sua mortehanno assorbito tutta l’attenzione degli uomini, mentre Cristo, uomo perfetto, e CristoFiglio di Dio sono rimasti nella penombra. In Occidente è stato completamente dimenticato(e finanche del tutto sconosciuto) il significato cosmico della Croce.La s<strong>al</strong>vezza non ha stretto rapporto col peccato. Il peccato è il sintomo di una condizione,e quando un uomo è “veramente s<strong>al</strong>vato”, quello stato viene eliminato, e con essola natura incident<strong>al</strong>e del peccato. T<strong>al</strong>e fu il compito di Cristo — mostrarci la natura dellavita “s<strong>al</strong>vata”; mostrarci la qu<strong>al</strong>ità del Sé eterno dimorante in ogni uomo; t<strong>al</strong>e è la lezionedella Crocifissione e della Risurrezione; la natura inferiore deve morire onde permetterela manifestazione di quel Sé superiore, e in ogni uomo d<strong>al</strong>la tomba della materiadeve sorgere l’anima immort<strong>al</strong>e. È interessante seguire la traccia del concetto secondo ilqu<strong>al</strong>e gli uomini debbono soffrire in questo mondo a causa del peccato. In Oriente, ovesono diffuse le dottrine della reincarnazione e del Karma, un uomo soffre nella misuradei suoi peccati e delle sue azioni e “porta a compimento la propria s<strong>al</strong>vezza con timoree terrore” 208 . Secondo le dottrine di Israele un uomo soffre in conseguenza dei peccatidei suoi antenati, e della sua patria, dando così forma a una verità che soltanto oggi siincomincia a considerare come un fatto — la verità dell’eredità fisica. Secondol’insegnamento Cristiano, Cristo, l’uomo perfetto, soffre con Dio, poiché Dio amò ilmondo così profondamente che, immanente com’è nell’universo, non poté disinteressarsidelle conseguenze della debolezza e dell’ignoranza umana. In t<strong>al</strong> modo l’umanità dàuno scopo <strong>al</strong>la sofferenza e in t<strong>al</strong> modo il m<strong>al</strong>e viene fin<strong>al</strong>mente sconfitto.Il concetto della necessità di un sacrificio per i peccati degli uomini non fu l’idea origin<strong>al</strong>ee fondament<strong>al</strong>e. Originariamente l’umanità primitiva offriva a Dio dei sacrificiper placare la Sua collera, manifestata nella furia degli elementi, nei terremoti e nellec<strong>al</strong>amità del mondo fisico. Allorché gli uomini, per istinto, si volsero gli uni contro gli<strong>al</strong>tri, quando si recarono offesa e infierirono reciprocamente, trasgredendo così la confusapercezione delle relazioni umane, ancora una volta vennero offerti a Dio sacrifici, af-207 A Student’s Philosophy of Religion di William K. Wright208 S. Paolo ai Filippesi, II, 12.107

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