sonificata per noi nella Vergine Maria. Oggi le moltitudini umane sono in cammino.Oggi l’attenzione degli aspiranti del mondo è sempre più attratta dagli insegnamenti cheindicano il Sentiero e la Via di Dio. Ci troviamo sul sentiero di ritorno verso la <strong>Betlemme</strong>razzi<strong>al</strong>e e individu<strong>al</strong>e. Siamo sul punto di penetrare nella grotta ove potrà aver luogola nuova nascita, e abbiamo perciò quasi completato una delle tappe del lungo viaggiodella vita. Questo simbolismo è forse più aderente <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>tà di quanto non si creda. Ilproblema mondi<strong>al</strong>e attu<strong>al</strong>e è il pane, e le angosce, gli smarrimenti, le guerre e le lottenascono d<strong>al</strong> problema economico di come nutrire i popoli. Oggi il mondo intero è preoccupatod<strong>al</strong> problema di <strong>Betlemme</strong>, d<strong>al</strong> pane. <strong>Da</strong> questo par<strong>al</strong>lelo possiamo dedurre lacertezza che come <strong>al</strong>lora Cristo venne <strong>al</strong>la casa del pane, così Egli ora manterrà ancor<strong>al</strong>a Sua parola e ritornerà. La grotta, luogo di oscurità e di afflizione, fu per Maria luogodi sofferenza e di stanchezza. La storia di questa grotta o st<strong>al</strong>la, così come si trova nelNuovo Testamento, è forse più ricca di simbolismo e di insegnamento di ogni <strong>al</strong>tra dellaBibbia. Il viaggio lungo e penoso ebbe termine in una grotta oscura. Il viaggio lungo efaticoso dell’umanità ci ha condotti oggi in un luogo ugu<strong>al</strong>mente aspro e desolato. Lavita del discepolo individu<strong>al</strong>e, prima che egli giunga <strong>al</strong>l’iniziazione passando perl’esperienza della nuova nascita, è sempre una vita di difficoltà e di tribolazioni. Ma inquest’oscurità, e passando molte difficoltà, si può trovare Cristo, può fiorire la vita Cristica,e possiamo stare di fronte a Colui che è l’Iniziatore.69 George Macdon<strong>al</strong>d, il poeta cieco, ne ebbe la sensazione quando scrisse le bellissimefrasi, che recarono a tanti esseri vero conforto:“Sfida le tenebre, di qu<strong>al</strong>siasi natura esse siano,Le fitte tenebre del dolore e dello strano misteroDella preghiera e della provvidenza. Persisti deciso,E il sacramento velato troverai dell’Amore.Una segreta rivelazione, luce e dolcezzaAspettano colui che nelle tenebre procede e lotta.Nella oscurità fitta, nel cuore della notte,Cristo incontro va, trasfigurato, <strong>al</strong>le AnimeChe a sé chiama ed elegge”.In questa grotta d’iniziazione è possibile distinguere chiaramente i simboli dei quattroregni della natura. Nella struttura rocciosa della caverna appare il regno miner<strong>al</strong>e. Ilfieno e la paglia, simboleggiano il regno veget<strong>al</strong>e. Il bue e l’asino rappresentano non solola natura anim<strong>al</strong>e, ma qu<strong>al</strong>cos’<strong>al</strong>tro in più. Il bue stava per quella forma di culto destinatoa scomparire d<strong>al</strong>la terra con l’avvento del Cristo. A quel tempo molti popoli adoravanoancora il Toro, il cui culto, predominante nel periodo in cui il sole attraversò ilsegno del Toro, era ancora celebrato nei misteri di Mitra e d’Egitto. Il segno immediatamenteprecedente l’Era Cristiana fu l’Ariete, o l’agnello, e questo è simboleggiato pernoi d<strong>al</strong>le greggi che circondavano <strong>Betlemme</strong>. È interessante notare anche che nella storiadi Maria e di Suo Figlio appaiono spesso gli asini. Il Vangelo parla di due asini, unoproveniente d<strong>al</strong> nord portava Maria a <strong>Betlemme</strong>, ed Essa ne cav<strong>al</strong>cava un <strong>al</strong>tro quandofuggi in Egitto. Anch’essi sono simboli di due costellazioni chiamate rispettivamenteAsino settentrion<strong>al</strong>e e Asino meridion<strong>al</strong>e, che trovansi nelle vicinanze della costellazionedella Vergine.70 Il regno umano è rappresentato da Maria e da Giuseppe, ossia l’unità umana più ladu<strong>al</strong>ità indispensabile <strong>al</strong>l’esistenza. Nel Bambino appena nato è espressa la Divinitàmedesima. In t<strong>al</strong> modo nella piccola grotta è presente il Cosmo intero. Allorché Cristonacque a <strong>Betlemme</strong> risuonò una triplice Parola. “Gloria a Dio nel più <strong>al</strong>to dei Cieli e pacein terra agli uomini di buona volontà” 82 . In quel momento ci venne data una tripliceParola. La cantarono gli Angeli, quella notte, ai pastori a guardia degli armenti nei pa-82 S. Luca, II, 1442
scoli che circondavano la grotta-st<strong>al</strong>la in cui giaceva il Fanciullo appena nato. Nel cosmosi era prodotto un avvenimento senza precedenti, e le legioni del cielo rendevanogli onori.I pensatori sono stati spesso perplessi di fronte <strong>al</strong> problema dell’unicità della terra.Un atomo d’importanza infinitesim<strong>al</strong>e nello spazio, qu<strong>al</strong>e è il nostro pianeta, può presentareper Dio un interesse t<strong>al</strong>e sì che Egli abbia permesso il tentativo di questo grandeesperimento?Il mistero dell’uomo e il significato del nostro proposito sono tanto importanti chenon esiste l’equiv<strong>al</strong>ente <strong>al</strong>trove?È dunque possibile che su questa “sfera di polvere” accada qu<strong>al</strong>cosa di tanto essenzi<strong>al</strong>eche giustifichi il canto degli Angeli: “Gloria a Dio nel più <strong>al</strong>to dei Cieli e pace interra agli uomini di buona volontà”? A noi piace credere che sia così. Noi temiamo lanostra piccolezza che risulta evidente quando guardiamo le stelle del firmamento, e cirendiamo conto che esistono migliaia di milioni di universi e decine di migliaia di milionidi costellazioni. Siamo un t<strong>al</strong> piccolo granello in una grande immensità. Può darsiche siamo più importanti di quanto abbiamo supposto. Forse quanto ci accade nel campodella coscienza riveste un’importanza effettiva nel piano cosmico. Sappiamo chequanto accade <strong>al</strong> corpo non ha molta importanza. Quel che conta è che ciò che avvieneentro e tramite quel corpo che chiamiamo un pianeta, abitato interiormente da Dio, abbiaun’importanza vit<strong>al</strong>e nei disegni di Dio medesimo.71 Questo darebbe significato <strong>al</strong>l’esistenza; solamente quando afferriamo questo significatoe lo apprezziamo, possiamo comprendere il significato della Parola proferita <strong>al</strong>lanascita del Cristo. Interpretiamo il messaggio degli Angeli. Esso provenne da un gruppodi esseri e fu detto a un gruppo di esseri. È dunque un messaggio mondi<strong>al</strong>e, un messaggioche attende ancora una risposta. — Quando la coscienza Cristica sarà risvegliata intutti gli uomini, <strong>al</strong>lora vedremo regnare pace sulla terra e buona volontà fra gli uomini.Allorché tutto ciò avverrà Dio sarà glorificato.L’espressione della nostra divinità porrà fine <strong>al</strong>l’odio predominante sulla terra e distruggeràle mura separatrici che dividono uomo da uomo, gruppo da gruppo, nazioneda nazione, religione da religione. Dove esiste buona volontà ci sarà pace, attività organizzatae riconoscimento del Piano di Dio, perché quel Piano è sintesi; quel Piano è fusione;quel Piano è unità e unione. Allora Cristo sarà tutto in tutti, e Dio Padre sarà glorificato.Tutto ciò sarà attuato mediante un’unione vivente con Dio tramite Cristo, quellostorico che ci rivelò Dio e quello individu<strong>al</strong>e, celato nel cuore di ogni essere umano,che deve ancora venire <strong>al</strong>la luce. Nessuna delle Epistole del Nuovo Testamento rendequest’idea tanto chiaramente come l’Epistola degli Efesini, poiché in essa vi è un quadrodi queste possibilità, espresso in termini che non possono lasciare posto a f<strong>al</strong>se interpretazioni.“... Penetrati d<strong>al</strong>l’idea di una vivente unione col Cristo, e di dimorare in Lui. Ciò è stato dettocon molte metafore. Noi abbiamo radici in Lui come l’<strong>al</strong>bero nel suolo che lo rende s<strong>al</strong>do e fecondo.Siamo costruiti in Lui come le fondamenta del Tempio sono cementate nella roccia viva.Viviamo in Lui come le membra dello stesso corpo... Il dimorare è reciproco. Egli è in noi e noisiamo in Lui. Egli è in noi sorgente del nostro essere; noi siamo in Lui, ripieni della Sua pienezza.Egli è in noi, omniespandentesi; noi siamo in Lui omniriceventi. Egli è in noi come il raggiodi sole che penetra in una camera oscura; noi siamo in Lui come il freddo ceppo verde gettatonel forno ardente che brucia d<strong>al</strong> principio <strong>al</strong>la fine e si trasforma in fiamma vermiglia. Egli è innoi come linfa nelle vene dell’<strong>al</strong>bero; noi siamo in Lui come rami di quell’<strong>al</strong>bero” 83 .72 Oggi è necessario re<strong>al</strong>izzare tutto ciò. Cristo in Dio. Dio in Cristo. Cristo in voi eCristo in me. Queste sono le verità che apporteranno quella religione che sarà una religioned’amore, di pace sulla terra, di buona volontà univers<strong>al</strong>e, di comprensione divina83 Sermoni, A. MacLaren, 3° serie, pag. 71-7243
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