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Da Betlemme al Calvario.pdf - Alice Bailey

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101 Ma dopo la purificazione nel Giordano, dopo aver “adempiuto ogni giustizia” 107 . Eglidivenne il Cristo, e andò in giro per il Suo paese, servendo e pronunciando le parole chemodellarono per secoli la nostra civiltà occident<strong>al</strong>e. Per ognuno di noi deve verificarsi lastessa grande espansione, e ciò avrà luogo quando saremo pronti per conseguire la secondainiziazione. La nostra vita di desiderio si troverà <strong>al</strong>lora di fronte a scelte essenzi<strong>al</strong>iche solo la mente permetterà di affrontare giustamente. Si legge nell’indice an<strong>al</strong>itico<strong>al</strong>la Bibbia del Cruden, che il nome Giovanni significa “che Dio donò” e i tre nomi cheappaiono insieme in quest’episodio — Gesù, Giovanni e Cristo — riassumono tutta lastoria dell’aspirante consacrato: Giovanni, simboleggiante l’aspetto divino profondamentecelato nell’uomo, che l’incita <strong>al</strong>la purezza necessaria; Gesù, simboleggiante inquesto caso il discepolo o l’iniziato consacrato, pronto ad affrontare la prova che suggelleràla sua purificazione; Cristo, il divino immanente figlio di Dio, fin<strong>al</strong>mente in gradodi manifestarsi in Gesù, perché Gesù si è sottoposto <strong>al</strong> Battesimo di Giovanni. T<strong>al</strong>e èla ricompensa di una completa purificazione e di quella sottomissione.Fu a quest’iniziazione che Dio stesso proclamò Suo Figlio Colui nel qu<strong>al</strong>e si era“compiaciuto”. Ogni iniziazione non è <strong>al</strong>tro che un riconoscimento. In molte scuole incui vengono insegnati i misteri e l’esoterismo è diffusa un’idea sbagliata, secondo laqu<strong>al</strong>e l’iniziazione è ritenuta una misteriosa cerimonia in cui, mediante l’iniziatore e laverga d’iniziazione, l’aspirante muta di condizione, divenendo, dopo esservisi sottoposto,trasformato e diverso. Ogni volta che un uomo, attraverso il proprio sforzo person<strong>al</strong>ediventa un iniziato, ha luogo un’iniziazione. Avendo <strong>al</strong>lora acquistato “con la violenzail regno dei cieli” 108 e “ottenuto” la “propria s<strong>al</strong>vezza col timore e col tremore” 109 ilsuo stato spiritu<strong>al</strong>e viene immediatamente riconosciuto dai suoi pari ed è ammesso<strong>al</strong>l’iniziazione.102 Dopo l’iniziazione accadono due cose: l’iniziato scopre i suoi compagni iniziati, ossiacoloro ai qu<strong>al</strong>i può unirsi, e scopre anche la missione a cui è chiamato. Diviene coscientedella sua divinità in maniera nuova e concreta, non semplicemente sotto formadi una speranza profondamente spiritu<strong>al</strong>e, di un’affascinante ipotetica possibilità, o diun desiderio del suo cuore. Si riconosce qu<strong>al</strong>e un figlio di Dio, e di conseguenza gli vieneaccordato il riconoscimento. È questo il caso di Gesù Cristo. Innanzi agli occhi Gli sidelineò il compito che l’attendeva, con le sue terribili conseguenze, e senza dubbio questadovette essere la ragione per cui andò nel deserto. Il bisogno di solitudine, la ricercadi quella c<strong>al</strong>ma in cui riflessione e determinazione si rafforzano l’un l’<strong>al</strong>tra, furono lanatur<strong>al</strong>e conseguenza di quel riconoscimento. Vide ciò che doveva fare: servire, soffriree fondare il regno di Dio. L’espansione di coscienza fu immediata e profonda. A questoproposito citiamo le parole del dott. Schweitzer:“Non sappiamo nulla delle prime fasi di sviluppo di Gesù. Tutto rimane celato. Una cosa solaè certa; il segreto della Sua esistenza Gli fu svelato nell’istante del battesimo, ossia seppe di essereColui che Dio aveva destinato qu<strong>al</strong>e Messia. Con questa rivelazione Egli era giunto ad unostato di perfezione e non doveva subire sviluppi ulteriori. Perché adesso era certo che, fino <strong>al</strong>lavenuta dell’era messianica che avrebbe rivelato la Sua dignità gloriosa, avrebbe dovuto lavorareper il Regno di Dio come il Messia nascosto e non riconosciuto, e avrebbe dovuto mettere aprova se stesso e purificarsi, insieme ai Suoi fedeli, nel Dolore fin<strong>al</strong>e” 110 .Per l’uomo Gesù, questa probabilmente fu una scoperta sconcertante. Di tanto in tantoerano entrate nella Sua mente delle vaghe anticipazioni del sentiero che avrebbe dovutoseguire, ma le piene implicazioni e il quadro completo del cammino che Lo attendeva,poté delinearsi nella Sua coscienza solamente dopo la seconda iniziazione, quando107 S. Matteo, III, 15108 S. Matteo, XI, 12.109 S. Paolo ai Filippesi, II, 12.110 The Mystery of the Kingdom of God, di Albert Schweitzer, pag. 35458

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