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Da Betlemme al Calvario.pdf - Alice Bailey

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gli si chiarirono in mente. Aveva coscienza semplicemente di un Piano e a quel Pianoconsacrò tutto Se stesso. È ciò che deve essere fatto da coloro che seguono i Suoi passi.Allora ebbe luogo la seconda iniziazione, il Battesimo. Cristo aveva raggiunto l’età a-dulta, e questa fu seguita immediatamente da una risoluta e cosciente ripulsa del m<strong>al</strong>e.48 Il riconoscimento del compito da svolgere deve sempre essere seguito d<strong>al</strong>la purificazionedi colui che se lo propone, e che dà una prova tangibile di questa purificazione eliberazione d<strong>al</strong> m<strong>al</strong>e. Cristo ce la diede trionfando sulle tre tentazioni. Quindi leggiamoche si dedicò <strong>al</strong>l’insegnamento solo dopo aver attestato questa preparazione 51 .Al riconoscimento e <strong>al</strong>la preparazione per la partecipazione <strong>al</strong> Piano divino seguì ladedizione a quel Piano. Dopo la Trasfigurazione ebbe la comprensione tot<strong>al</strong>e di ciò chel’attendeva, ed Egli lo additò chiaramente ai Suoi discepoli dicendo:“... È necessario che il Figlio dell’uomo abbia a patire molte cose e sia riprovato dagli anziani,dai capi dei Sacerdoti e dagli Scribi e sia ucciso e risuscitato il terzo giorno... Se qu<strong>al</strong>cunovuole imitarmi, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua” 52 .Un poco più avanti, nello stesso capitolo, leggiamo ancora che “Egli prese la risoluzionedi andare” verso il luogo della sofferenza e del sacrificio.Per ultima venne la re<strong>al</strong>izzazione di aver compiuto quanto Gli era stato assegnato;aveva seguito il Piano; gli scopi del Padre erano stati raggiunti e “molte cose” subite.Leggiamo che perfino sulla Croce il Piano assorbiva ancora la Sua attenzione, e col pronunciarele ultime parole “Tutto è compiuto” 53 , varcò le soglie della morte verso la gloriosaresurrezione.Il processo dell’iniziazione è sempre accompagnato d<strong>al</strong>la rivelazione progressiva delPiano e del suo servizio; l’individuo impara a subordinare la sua vita <strong>al</strong>la Volontà delPadre, e a divenire — come lo divenne il Cristo — il servitore di quella Volontà. Il processodell’iniziazione non è che una parte del Piano gener<strong>al</strong>e relativo <strong>al</strong>la specie, e i sentieridel discepolato e dell’iniziazione non sono che gli stadi fin<strong>al</strong>i del Sentierodell’Evoluzione. I primi passi sul Sentiero riguardano la vita e l’esperienza umana, mentregli stadi fin<strong>al</strong>i, dopo la nuova nascita, concernono lo sviluppo spiritu<strong>al</strong>e.49 Quanto è vero per lo sviluppo dell’individuo lo è pure per la specie; e tutti questi stadidevono essere raggiunti anche sul piano della vita umana. Coloro che distinguonochiaramente la visione, possono scoprire le prove dell’esistenza di questo Piano in svilupponella continua crescita delle molte idee oggi prev<strong>al</strong>enti nel mondo. Senza scenderein dettagli od entrare in prolisse esposizioni dell’argomento, si può rintracciare conchiarezza la crescita del Piano e la reazione a quest’ultimo dell’umanità, nell’evoluzionedel concetto di Dio. Anticamente Dio era molto distante, una divinità antropomorfa,sconosciuta e non amata ma considerata piuttosto con terrore reverenzi<strong>al</strong>e, adorata nellesue manifestazioni nelle forze della natura. Con l’andar del tempo, questo Dio distantesi avvicinò poco a poco <strong>al</strong> suo popolo, rivestendo un carattere più umano, finché lo troviamonelle scritture Ebraiche molto simile a noi, pur restando il Sovrano adirato cui siobbedisce con timore.Dio col tempo si avvicinò ancor più <strong>al</strong>l’uomo e prima dell’avvento del Cristianesimogli uomini lo conobbero come l’amato Krishna della religione Indù, e come Buddha. Poiil Cristo apparve in Occidente. Si vide lo stesso Dio incarnarsi fra gli uomini. Colui cheera lontano si era avvicinato e Colui che era stato adorato con timore e con rispetto potevaora essere amato e conosciuto. Oggi Dio si avvicina a noi ancora di più, e la nuovaera non riconoscerà soltanto la verità delle rivelazioni passate, non solo renderà testimonianzadella loro v<strong>al</strong>idità e della loro rivelazione progressiva della divinità, ma aggiun-51 S. Luca. IV, 14, 15.52 S. Luca, IX, 42, 43.53 S. Giovanni, XIX, 30.31

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