va è quella de lo Spirito Santo e del fuoco 46 o il battesimo dell’iniziato pervenuto <strong>al</strong>la maggioreetà, così come la prima è quella che lo accoglie fanciullo nel regno 47 . Quanto questo simbolo figuratofosse diffuso fra i mistici israeliti lo prova la sorpresa mostrata da Gesù quando Nicodemorimase interdetto <strong>al</strong>la sua fraseologia mistica: Tu sei Maestro in Israele e non sai queste cose?”48 .46 I discepoli si trovano di fronte a queste vette ed è loro possibile raggiungerle. A questopunto si trova pure l’affranto discepolo mondi<strong>al</strong>e, ossia l’umanità intera, esausta edangosciata, disorientata e inquieta, eppur conscia delle potenzi<strong>al</strong>ità divine, dei grandisogni, delle visioni, degli ide<strong>al</strong>i che suscitano speranza e rifiuto di essere sconfitti e chesono garanzia di successo fin<strong>al</strong>e. La voce di tutti i S<strong>al</strong>vatori mondi<strong>al</strong>i e l’esempio delCristo indicano <strong>al</strong>l’umanità il Sentiero che deve seguire. Questo si scosta d<strong>al</strong>le cose superfici<strong>al</strong>ie materi<strong>al</strong>i, d<strong>al</strong> mondo dell’irre<strong>al</strong>e, per portarci a quello della re<strong>al</strong>tà.“L’uomo ne ha avuto abbastanza di una vita esclusa d<strong>al</strong> suo centro religioso e comincerà acercare un nuovo equilibrio religioso ed un approfondimento spiritu<strong>al</strong>e; in nessun settore dellasua attività egli può continuare a condurre una vita puramente basata sull’apparenza, su una vitaesclusivamente esteriore” 49 .Un approfondimento chiama l’<strong>al</strong>tro e d<strong>al</strong>le tenebre, attraverso la sofferenza e il dolore,emergerà il Cristo bambino e l’umanità intera si appresterà <strong>al</strong>la grande transizionenel regno di Dio. Adesso l’uomo è in grado di entrare nel regno e comincia a scrivere lasua storia spiritu<strong>al</strong>e, storia che fino ad oggi non è stata che preparatoria. Solamente or<strong>al</strong>a razza, per la prima volta, è pronta per il gran passo sul Sentiero del discepolato e dellapurificazione che precede quello dell’Iniziazione. <strong>Da</strong> sempre, d<strong>al</strong>la massa, sono emersiindividui che si sono inn<strong>al</strong>zati fino <strong>al</strong> sommo della re<strong>al</strong>izzazione, e hanno così sc<strong>al</strong>ato lamontagna dell’iniziazione. Oggi questo diviene possibile per molti.47 La voce di quelli che hanno vinto, il richiamo di coloro che sono iniziati ai misteridel regno di Dio, rende possibile quel passo. Il momento è unico e urgente. Il richiamo èrivolto <strong>al</strong>l’individuo ma, per la prima volta nella storia, risuona anche <strong>al</strong>le orecchie dellafolla, perché essa è pronta a rispondervi.T<strong>al</strong>e è la situazione attu<strong>al</strong>e. Le voci di quegli individui che sono entrati nel regno sirivolgono oggi <strong>al</strong>le moltitudini in termini che non lasciano dubbi, e la vittoria è certa,sebbene a molti l’iniziazione dell’umanità possa sembrare un processo assai lento. Alfine di soddisfare antiche necessità in una maniera più vit<strong>al</strong>e e in termini nuovi, è statoavviato il processo di reinterpretazione delle antiche verità annunciate dai Maestri e daiS<strong>al</strong>vatori mondi<strong>al</strong>i. Le Guide che plasmano lo spirito degli uomini tengono le portecompletamente aperte, e l’umanità sarà costretta a varcarle, rapidamente se ascolterà,ma in ogni caso inevitabilmente.Il nostro tema sta dunque affiorando nella nostra coscienza e possiamo vederlo dadue punti di vista. Studieremo queste cinque iniziazioni di Gesù dapprima da quellodell’aspirante individu<strong>al</strong>e, mettendo così in evidenza che, come figli di Dio, noi tuttipossiamo partecipare <strong>al</strong>l’opera compiuta da Cristo. Studiando la vita di Cristo è interessantenotare che il Piano divino riguardo <strong>al</strong>la Sua esistenza venne avvertito d<strong>al</strong>la Suacoscienza in modo progressivo, e che agli inizi Egli presenti solo oscuramente il compitoche L’attendeva. Le idee si svilupparono col crescere dell’età. Dopo la prima iniziazione,la Nascita a <strong>Betlemme</strong>, le parole rivolte a Sua Madre furono: “Non sapete che midevo occupare degli affari del Padre mio?” 50 . Sapeva che il compito a Lui assegnato eradi lavorare e di servire, ma fu solamente più tardi che i caratteri specifici di quel lavoro46 S. Matteo, III, Il.47 S. Matteo, XVIII, 3.48 S. Giovanni, III, 1049 La fine della nostra epoca, di Nicholas Berdyaev, pag. 5950 S. Luca, II, 5930
gli si chiarirono in mente. Aveva coscienza semplicemente di un Piano e a quel Pianoconsacrò tutto Se stesso. È ciò che deve essere fatto da coloro che seguono i Suoi passi.Allora ebbe luogo la seconda iniziazione, il Battesimo. Cristo aveva raggiunto l’età a-dulta, e questa fu seguita immediatamente da una risoluta e cosciente ripulsa del m<strong>al</strong>e.48 Il riconoscimento del compito da svolgere deve sempre essere seguito d<strong>al</strong>la purificazionedi colui che se lo propone, e che dà una prova tangibile di questa purificazione eliberazione d<strong>al</strong> m<strong>al</strong>e. Cristo ce la diede trionfando sulle tre tentazioni. Quindi leggiamoche si dedicò <strong>al</strong>l’insegnamento solo dopo aver attestato questa preparazione 51 .Al riconoscimento e <strong>al</strong>la preparazione per la partecipazione <strong>al</strong> Piano divino seguì ladedizione a quel Piano. Dopo la Trasfigurazione ebbe la comprensione tot<strong>al</strong>e di ciò chel’attendeva, ed Egli lo additò chiaramente ai Suoi discepoli dicendo:“... È necessario che il Figlio dell’uomo abbia a patire molte cose e sia riprovato dagli anziani,dai capi dei Sacerdoti e dagli Scribi e sia ucciso e risuscitato il terzo giorno... Se qu<strong>al</strong>cunovuole imitarmi, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua” 52 .Un poco più avanti, nello stesso capitolo, leggiamo ancora che “Egli prese la risoluzionedi andare” verso il luogo della sofferenza e del sacrificio.Per ultima venne la re<strong>al</strong>izzazione di aver compiuto quanto Gli era stato assegnato;aveva seguito il Piano; gli scopi del Padre erano stati raggiunti e “molte cose” subite.Leggiamo che perfino sulla Croce il Piano assorbiva ancora la Sua attenzione, e col pronunciarele ultime parole “Tutto è compiuto” 53 , varcò le soglie della morte verso la gloriosaresurrezione.Il processo dell’iniziazione è sempre accompagnato d<strong>al</strong>la rivelazione progressiva delPiano e del suo servizio; l’individuo impara a subordinare la sua vita <strong>al</strong>la Volontà delPadre, e a divenire — come lo divenne il Cristo — il servitore di quella Volontà. Il processodell’iniziazione non è che una parte del Piano gener<strong>al</strong>e relativo <strong>al</strong>la specie, e i sentieridel discepolato e dell’iniziazione non sono che gli stadi fin<strong>al</strong>i del Sentierodell’Evoluzione. I primi passi sul Sentiero riguardano la vita e l’esperienza umana, mentregli stadi fin<strong>al</strong>i, dopo la nuova nascita, concernono lo sviluppo spiritu<strong>al</strong>e.49 Quanto è vero per lo sviluppo dell’individuo lo è pure per la specie; e tutti questi stadidevono essere raggiunti anche sul piano della vita umana. Coloro che distinguonochiaramente la visione, possono scoprire le prove dell’esistenza di questo Piano in svilupponella continua crescita delle molte idee oggi prev<strong>al</strong>enti nel mondo. Senza scenderein dettagli od entrare in prolisse esposizioni dell’argomento, si può rintracciare conchiarezza la crescita del Piano e la reazione a quest’ultimo dell’umanità, nell’evoluzionedel concetto di Dio. Anticamente Dio era molto distante, una divinità antropomorfa,sconosciuta e non amata ma considerata piuttosto con terrore reverenzi<strong>al</strong>e, adorata nellesue manifestazioni nelle forze della natura. Con l’andar del tempo, questo Dio distantesi avvicinò poco a poco <strong>al</strong> suo popolo, rivestendo un carattere più umano, finché lo troviamonelle scritture Ebraiche molto simile a noi, pur restando il Sovrano adirato cui siobbedisce con timore.Dio col tempo si avvicinò ancor più <strong>al</strong>l’uomo e prima dell’avvento del Cristianesimogli uomini lo conobbero come l’amato Krishna della religione Indù, e come Buddha. Poiil Cristo apparve in Occidente. Si vide lo stesso Dio incarnarsi fra gli uomini. Colui cheera lontano si era avvicinato e Colui che era stato adorato con timore e con rispetto potevaora essere amato e conosciuto. Oggi Dio si avvicina a noi ancora di più, e la nuovaera non riconoscerà soltanto la verità delle rivelazioni passate, non solo renderà testimonianzadella loro v<strong>al</strong>idità e della loro rivelazione progressiva della divinità, ma aggiun-51 S. Luca. IV, 14, 15.52 S. Luca, IX, 42, 43.53 S. Giovanni, XIX, 30.31
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