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Da Betlemme al Calvario.pdf - Alice Bailey

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prannatur<strong>al</strong>e. In certi istanti egli ha sentito “un senso di contatto col Divino diverso daogni <strong>al</strong>tra esperienza, <strong>al</strong>trettanto genuino e inspiegabile come il Sesso o il senso dellaBellezza, della fame e della sete” 139 , poiché è fuori discussione che “nel centro di ognireligione e di tutte le religioni esiste un’unica esperienza che non può essere dedotta, perevoluzione, da un’<strong>al</strong>tra esperienza” 140 . Ma forse anche questo è un semplice fenomeno enon una re<strong>al</strong>tà; qu<strong>al</strong>che cosa che passa, senza una base immort<strong>al</strong>e; qu<strong>al</strong>che cosa che vienesperimentata come parte dell’annebbiamento mondi<strong>al</strong>e che non dura e che non puòdurare. Forse Dio non è che un nome che serve a designare tutto ciò che esiste, e per laconscia anima individu<strong>al</strong>e non vi è nulla di permanente, né <strong>al</strong>cuna divinità essenzi<strong>al</strong>e, enessuna re<strong>al</strong>tà — solamente uno sprazzo momentaneo di consapevolezza. Mettiamodunque questo senso di divinità <strong>al</strong>la prova e vediamo se, dopo il mutamento provocatod<strong>al</strong>la distruzione fisica, sussisterà qu<strong>al</strong>che cosa di immort<strong>al</strong>e e di spiritu<strong>al</strong>e.Studiando il modo con cui Cristo riportò la vittoria su questa tentazione si sarebbepropensi a credere che (avendo affermato il Suo credo nella Propria divinità) Egli avesseignorato del tutto la tentazione. Il Suo procedimento fu breve e conciso e parco nei dettagli.In questa tentazione due sono le possibilità; riconoscerla per quella che è, ossiauna cosa irre<strong>al</strong>e, un annebbiamento che non ha verità e durata, considerarlo come esserepresi da un inganno, o poggiarsi sull’esperienza di Dio. Se siamo stati <strong>al</strong>la presenza diDio, sia pur per un solo minuto, e l’abbiamo conosciuto, ciò è re<strong>al</strong>e. Se la presenza diDio nel cuore umano è stata una re<strong>al</strong>tà, sia pur per un attimo fuggevole, <strong>al</strong>lora basiamocisull’esperienza conosciuta e sentita, rifiutando di occuparci dei dettagli dell’annebbiamentodel dubbio, dell’emozione, della depressione o dell’accecamento in cui possiamomomentaneamente trovarci.126 Ma il dubbio da cui è ass<strong>al</strong>ito oggi il mondo sarà dissipato soltanto quando gli uominiproietteranno sui problemi dell’umanità, di Dio e dell’anima, non solamente la freddae limpida luce dell’intelletto illuminato d<strong>al</strong>l’intuizione, ma anche la potenza delle passateesperienze. Se il senso di Dio ha perdurato nel mondo da tempi immemorabili, e se latestimonianza dei mistici e dei santi, dei veggenti e dei s<strong>al</strong>vatori di ogni età è storica everificabile — come infatti è — <strong>al</strong>lora quella testimonianza, nella sua ricchezza e nellasua univers<strong>al</strong>ità, costituisce un fatto <strong>al</strong>trettanto scientifico come ogni <strong>al</strong>tro. Viviamo inun’epoca in cui un fatto scientifico sembra avere un richiamo speci<strong>al</strong>e. Abbiamo attraversatocicli di misticismo, cicli di filosofia, cicli di espressione scientifica e cicli di eccessivomateri<strong>al</strong>ismo, t<strong>al</strong>e è il cammino ciclico che percorriamo e t<strong>al</strong>e è la nostra storia.Ma il filo del Piano divino si estende ininterrotto attraverso questi cicli. Lungo questil’anima dell’uomo avanza costantemente da uno sviluppo di coscienza ad un <strong>al</strong>tro e ilnostro concetto della divinità acquista sempre maggior ricchezza e re<strong>al</strong>tà. Ecco la circostanzasu cui l’umanità può basarsi: l’anima divina nell’uomo. Ecco la verità su cui sibasò Cristo quando il diavolo lo tentò per la seconda volta.“Di nuovo il diavolo lo portò su di un monte <strong>al</strong>tissimo e mostrandogli tutti i regni della terrae la loro magnificenza, gli disse: Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai. MaGesù gli rispose: Va via, Satana, perché sta scritto: — adorerai il Signore Dio tuo e servirai Luisolo” 141 .Cristo fu messo <strong>al</strong>la prova nella Sua natura fisica e trionfò. Fu provato nella Sua naturaemotiva, ed abbiamo visto che né le forze della natura fisica né gli annebbiamentisuscitati d<strong>al</strong>la natura emotiva sentiment<strong>al</strong>e, ebbero minimamente potere di sviarlo d<strong>al</strong>sentiero della vita e dell’espressione spiritu<strong>al</strong>e. Tutti i Suoi desideri erano diretti a Dio;ogni attività della Sua natura era armoniosamente equilibrata e divinamente espressa.139 The Divinity in Man, di J.W. Graham, pag. 88.140 Ibid., pag. 88.141 S. Matteo, IV, 8,9,1071

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