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Da Betlemme al Calvario.pdf - Alice Bailey

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274 La famiglia umana è autocosciente in senso individu<strong>al</strong>e e questa fase della coscienzaseparativa è stata necessaria e utile; ma è giunto il tempo in cui saremo coscienti di contattipiù larghi, d’implicazioni più ampie, e di un’inclusività più gener<strong>al</strong>e.Come potrà concretarsi in terra questa condizione del regno di Dio? Mediantel’aumento costante e gradu<strong>al</strong>e del numero dei cittadini del regno che vivono sulla terradimostrando le qu<strong>al</strong>ità e la coscienza che caratterizzano t<strong>al</strong>i cittadini; mediante gli uominie le donne che sono occupati a coltivare l’estensione della coscienza, divenendo int<strong>al</strong> modo sempre più inclusivi. “Ogni riflessione” dice il dottor Hocking “capace di frantumarele muraglie del sé, schiude ad un tratto un campo d’azione mondi<strong>al</strong>e. Aggiungeteun secondo <strong>al</strong> mio Uno, ed ecco, ho prodotto tutti i numeri” 259 . E l’autore ci dà la chiavedel processo che bisogna coltivare in questo lavoro d’unificazione essenzi<strong>al</strong>e, aggiungendoche “l’autentico mistico è colui che tiene <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>tà di entrambi i mondi, e lascia<strong>al</strong> tempo e <strong>al</strong>lo sforzo la comprensione della loro unione” 260 Il regno di Dio non è separatod<strong>al</strong>la vita pratica di ogni giorno sul livello degli affari quotidiani. Il cittadino del regnoè cosciente del mondo ed è cosciente di Dio. Le sue linee di contatto sono chiaramentetracciate in entrambe le direzioni, il suo interesse non è concentrato nella sua persona,ma in Dio e nei suoi simili, ed il suo dovere verso Dio è adempiuto mediantel’amore che sente e che mostra per coloro che lo circondano. Egli non conosce barrieree non ammette divisioni, egli vive, in quanto anima, in ogni aspetto della sua natura,tanto sul piano ment<strong>al</strong>e ed emotivo quanto su quello della vita fisica. Egli opera conl’amore e nell’amore e a causa dell’amore di Dio.Uno studio attento della narrazione Evangelica ed una viva attenzione <strong>al</strong>le parole diCristo faranno apparire che le tre caratteristiche rilevanti della Sua opera e le tre lineeprincip<strong>al</strong>i della Sua attività, debbono essere anche le nostre. Queste sono, come abbiamovisto, primo:275 Il conseguimento della perfezione e la sua dimostrazione per mezzo dei cinque grandieventi che chiamiamo le crisi della vita di Cristo, ossia le cinque iniziazioni princip<strong>al</strong>idell’Oriente e delle scuole esoteriche, secondo, la fondazione del regno, una responsabilitàche incombe ad ognuno di noi perché, sebbene Cristo abbia aperto con certezza laporta del regno, il rimanente lavoro spetta a noi, terzo, il raggiungimento dell'immort<strong>al</strong>ità,basata sullo sviluppo di quanto in noi appartiene <strong>al</strong>la natura del re<strong>al</strong>e, ha vero v<strong>al</strong>oree merita di farci affrontare la prova dell’immort<strong>al</strong>ità. Quest’ultimo pensiero richiede lanostra attenzione. È tristemente e profondamente vero che: “...l’uomo, t<strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e oggi e-siste, non è capace di sopravvivere. Deve cambiare o perire. L’uomo, così com’è, non èl’ultima parola della creazione. Se non adatta se stesso e le sue istituzioni <strong>al</strong> mondonuovo dovrà cedere il posto a una specie più sensibile e di natura meno grossolana. Sel’uomo non può compiere il lavoro che gli viene richiesto, un’<strong>al</strong>tra creatura che ne siacapace sorgerà <strong>al</strong> suo posto” 261 .Il piano evolutivo è sempre stato così. La vita di Dio si è costruita un veicolo dopol’<strong>al</strong>tro. Oggi è imminente la stessa grande espansione. L’uomo, l’essere autocosciente,può differire radic<strong>al</strong>mente d<strong>al</strong>le forme di vita esistenti in <strong>al</strong>tri regni perché egli può a-vanzare sull’onda della vita di Dio in piena coscienza. Può partecipare <strong>al</strong>la “gioia delSignore” in proporzione <strong>al</strong>l’estensione di coscienza che riesce a conseguire, può conoscerela natura di quella beatitudine che è la condizione predominante della natura diDio. Non occorre, per questo, il f<strong>al</strong>limento della natura umana, né l’interruzione nellacontinuità della rivelazione. L’uomo ha in sé la capacità di gettare un ponte sull’abissoesistente tra il regno in cui si trova e il nuovo regno che sorge <strong>al</strong>l’orizzonte. Gli esseriumani che sono contemporaneamente cittadini dei due regni — umano e spiritu<strong>al</strong>e —sono oggi in mezzo a noi, come vi sono stati in ogni tempo. Essi si muovono liberamentetanto nell’uno che nell’<strong>al</strong>tro mondo, e Cristo stesso ci diede dimostrazione di questa259 The meaning of God in Human Experience di Hocking, pag. 315.260 Ibid., pag. 399.261 The Supreme Spiritu<strong>al</strong> Ide<strong>al</strong>, di S. Radhakrishnan, in The Hibbert Journ<strong>al</strong>, Ottobre 1936, pag. 33.145

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