11.07.2015 Views

Da Betlemme al Calvario.pdf - Alice Bailey

Da Betlemme al Calvario.pdf - Alice Bailey

Da Betlemme al Calvario.pdf - Alice Bailey

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Cristo, in quanto Person<strong>al</strong>ità che sanò la scissione esistente nella natura umana e sintesidegli aspetti superiore e inferiore della Divinità, è oggi il glorioso retaggio del genereumano. Questo è quanto ci fu rivelato <strong>al</strong>la Trasfigurazione.È utile però ricordare che l’espressione dell’immanente vita e coscienza cristica diventapossibile solo quando sia raggiunto un certo stadio di sviluppo. L’evoluzione, conle necessarie distinzioni e differenze, è un fatto incontrovertibile. Gli uomini non sonotutti ugu<strong>al</strong>i. Essi differiscono nel mostrare la loro divinità. Alcuni sono veramente ancorasubumani. Altri semplicemente umani, ed <strong>al</strong>tri ancora incominciano a manifestaredelle qu<strong>al</strong>ità e delle caratteristiche superumane. Sarebbe lecito porsi la domanda: quandosi presenta <strong>al</strong>l’uomo la possibilità di trascendere l’umano e di diventare divino? Nelmomento in cui dominano due fattori. Egli ha trasceso la natura fisica ed emotiva, edentrando nel dominio del pensiero dovrebbe cominciare a rispondere agli ide<strong>al</strong>i propostiglidai pensatori del mondo.141 Nell’evoluzione d’ogni essere umano giunge necessariamente il momento in cui losviluppo della triplice natura umana — fisica, emotiva e ment<strong>al</strong>e — raggiunge un puntoin cui la sintesi è possibile. È <strong>al</strong>lora che l’uomo diventa una person<strong>al</strong>ità. Egli pensa, decide,dispone. Assume il controllo della sua vita, non è più solo un centro di attività, madiventa un fattore di influenza nel mondo. L’ingresso, potente, delle qu<strong>al</strong>ità ment<strong>al</strong>i, e lacapacità di pensare rendono questo possibile.Ciò che distingue una “person<strong>al</strong>ità” d<strong>al</strong>la massa ordinaria degli esseri umani è proprioquest’attitudine a fondarsi sul pensiero, questa determinazione a guidare la vita conla mente, e non con l’emozione. L’uomo che pensa e che agisce conformemente <strong>al</strong>le direttiveche hanno origine nella re<strong>al</strong>tà del pensiero e della riflessione cosciente, col tempodiventa una “person<strong>al</strong>ità”, ed incomincia ad influenzare <strong>al</strong>tre menti. Esercita un influssodecisivo sugli <strong>al</strong>tri. Tuttavia è l’uomo spiritu<strong>al</strong>e interiore; che potremmo chiamare“Individu<strong>al</strong>ità”, che controlla la person<strong>al</strong>ità. È in questo campo che Cristo riportò laSua nuova vittoria, e la seconda du<strong>al</strong>ità, da Lui risolta in maniera tanto significativa, èquella costituita d<strong>al</strong> sé person<strong>al</strong>e e d<strong>al</strong>la “individu<strong>al</strong>ità”. È necessario mettere in strettarelazione ciò che è finito con ciò che è infinito. E Cristo lo dimostrò <strong>al</strong>la Trasfigurazioneperché portò in manifestazione, per mezzo di una person<strong>al</strong>ità purificata e sviluppata,la natura e la qu<strong>al</strong>ità di Dio. La natura limitata era stata trascesa e non poteva più controllarele Sue attività. Era pervenuto, nella Sua coscienza, nel regno della re<strong>al</strong>izzazioneinclusiva, e le regole comuni che si applicano <strong>al</strong>l’individuo limitato dai suoi minuscoliproblemi e d<strong>al</strong>le sue meschine reazioni agli avvenimenti e <strong>al</strong>le persone, non avevano piùinfluenza <strong>al</strong>cuna su di Lui, né potevano più determinare la Sua condotta. Egli aveva stabilitoil contatto con quella sfera dell’essere in cui non vi è solo comprensione, ma pace,ottenuta tramite l’unione.142 Cristo aveva imparato regole, dettami e considerazioni, per conseguenza si comportòcome Individu<strong>al</strong>ità e non più come person<strong>al</strong>ità umana. Era governato d<strong>al</strong>le leggi che regolanoil regno dello spirito, e fu questo che i tre apostoli presenti <strong>al</strong>la Trasfigurazionericonobbero e che li portò a sottomettersi completamente a Lui, perché ormai Egli rappresentavaper loro la Divinità. Alla Trasfigurazione Cristo, perciò, unificò in Sé Dio el’uomo, fondendo la Sua person<strong>al</strong>ità sviluppata con la Sua individu<strong>al</strong>ità. Presentò la perfettaespressione della possibilità suprema a cui può aspirare l’umanità. Le du<strong>al</strong>ità, dicui il genere umano è la desolante espressione, s’incontrarono in Lui, e si trasformaronoin una sintesi t<strong>al</strong>mente perfetta che indicò una volta per tutte la meta della nostra razza.Cristo compendiò pure in Sé una sintesi ancora più <strong>al</strong>ta — la sintesi della parte colTutto, dell’umanità con l’ultima Re<strong>al</strong>tà. La storia dell’uomo è stata uno sviluppo da unostato di inconsce reazioni collettive a quello di un lento riconoscimento della responsabilitàdi gruppo. L’essere umano di tipo inferiore, o l’individuo irriflessivo, è dotato dicoscienza collettiva. Egli può considerarsi una persona, ma non ha una chiara nozionedelle relazioni umane, né del posto che l’umanità occupa nelle gradazioni degli esseri. Èfacilmente influenzato d<strong>al</strong> pensiero collettivo o di massa, si regola e si uniforma <strong>al</strong>la78

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!