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Da Betlemme al Calvario.pdf - Alice Bailey

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l’esempio della Sua vita Egli ci diede un’idea che col tempo divenne l’ide<strong>al</strong>e del servizio,così che oggi l’attenzione di molti pensatori ed uomini di governo è assorbita d<strong>al</strong>benessere delle nazioni e degli individui. Sebbene i metodi e la tecnica impiegata per re<strong>al</strong>izzarel’ide<strong>al</strong>e percepito e intravisto siano spesso erronei e indesiderati, ed i risultaticrudeli e separativi. Ciò non <strong>al</strong>tera il fatto che dietro tutti gli esperimenti ide<strong>al</strong>istici dellarazza vi sia quel grande ide<strong>al</strong>e, divinamente ispirato e riassunto per noi da Cristo nellaSua vita e nel Suo insegnamento.Cristo diede la più grande di tutte le idee, ossia che Dio è amore, che quell’amorepuò manifestarsi in forma umana, e così manifestato rappresenta una cosa possibile pertutti gli uomini. La Sua vita fu la dimostrazione di una perfezione tanto grande, qu<strong>al</strong>e ilmondo non aveva mai visto prima.L’anima, ossia il Cristo nascosto in tutti noi, è mediatrice fra lo spirito (il Padre) el’essere umano. Cristo lo sottolineò quando richiamò l’attenzione dell’uomo sulla divinitàessenzi<strong>al</strong>e parlando di Dio qu<strong>al</strong>e “nostro Padre” poiché Egli era il Padre di Cristo. Èla luce che venne a mostrarci e che Egli, pur velata e nascosta, scorse in tutti, esortandocia farla risplendere 100 . Ci sfidò a mostrare e c’ingiunse di manifestare la perfezione cheEgli personificava. Ne provò a noi la possibilità, e c’ingiunse di esprimerla. Cristo occupaun posto particolare in ragione del carattere unico di quella rivelazione, perché E-gli fu il più grande, il più eccelso ed il più vero di quanti apparvero, ma non — oseròdirlo? — il maggiore fra quelli che appariranno. Non oseremo limitare così Dio. <strong>Da</strong>lpunto di vista dell’evoluzione della rivelazione della natura della divinità è evidente cheCristo portò il passato <strong>al</strong> suo punto culminante ed indicò il futuro. È possibile tuttaviache esistano aspetti e caratteristiche della natura Divina, di cui non possiamo ancora a-vere la minima idea? Non è probabile che il nostro apparato senziente sia ancora inadeguatoa percepire la pienezza di Dio? Il nostro meccanismo di percezione non può averbisogno d’ulteriore sviluppo evolutivo prima che <strong>al</strong>tre caratteristiche divine e spiritu<strong>al</strong>ipossano essere rivelate senza pericolo a noi e in noi? Possono esservi delle rivelazionifuture così prodigiose e belle, da non poterne avere neppure l’idea. Se fosse <strong>al</strong>trimenti,Dio sarebbe limitato, statico, incapace di fare di più di quanto ha fatto finora. Come potremmoosar dire che è possibile assegnare dei limiti <strong>al</strong>la natura della Divinità? Comepuò credere l’intelletto umano di poter riconoscere, sia pure attraverso Cristo, la metafin<strong>al</strong>e della volontà di Dio?93 La storia dello sviluppo della coscienza umana comprova che la verità è stata formulataprogressivamente e che la luminosa legione dei Maestri del mondo ha dato un'interpretazionesempre più ampia della Divinità, raggiungendo, con l’andare del tempo, unnumero sempre crescente di esseri umani. Cristo ci ha dato la rivelazione più grande epiù completa <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e la coscienza umana possa rispondere attu<strong>al</strong>mente. Ma oseremmodire che Dio non può far niente di più, proprio quando siamo pronti a riceverlo ancora?È proprio in vista di questo che ci prepariamo rapidamente. Cristo stesso disse ai SuoiDiscepoli che “Chi crede in me, compirà le opere che io compio, e ne farà di più grandi”101 . O queste parole esprimono una verità oppure l’intero edificio della nostra fede vain rovina. O esiste ancora dell’<strong>al</strong>tro che dovrà esserci rivelato, oppure la storia del passatoperderebbe il suo scopo, le antiche credenze perderebbero il loro significato, e noiavremmo raggiunto un limite che neppure Dio stesso sarebbe capace di superare. Questonon possiamo ammetterlo.Il Cristo cosmico, il Cristo mistico, il Cristo storico e il Cristo individu<strong>al</strong>e esistonoper l’eternità, e per conseguenza la rivelazione può essere progressiva. Se crediamo cheDio racchiuda tutte le forme e tutto ciò che le forme rivelano, certamente con lo svilupparsidel nostro equipaggiamento e col perfezionamento del nostro meccanismo di contatto,saremo in grado di vedere una parte della divinità più grande di quella che vedia-100 S. Matteo, V, 16.101 S. Giovanni, XIV, 1253

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