anim<strong>al</strong>e ed umano violenze di ogni genere. Nella specie umana particolarmente, il quadroè rattristante, avendo essa imparato a capire così poco quello per cui Cristo è venuto,e così poco ricavato dai processi di purificazione della vita moderna. Per quanto riguardagli individui la volontà di migliorare si può scorgere in molti campi maquest’impulso è ancora assai debole se si considera l’umanità nel suo insieme. Tuttaviapuò essere risvegliata, e quando avremo maggiormente approfondito il messaggiod’amore dato d<strong>al</strong> Cristo, ci desteremo <strong>al</strong>lora <strong>al</strong>le nostre responsabilità soci<strong>al</strong>i.90 Probabilmente è vero che Cristo venne a noi con un messaggio più vasto e profondod’ogni <strong>al</strong>tro precedente Messaggero che venne d<strong>al</strong> Centro, ma ciò non diminuisce pernulla il v<strong>al</strong>ore e l’importanza di coloro che Lo precedettero. Cristo venne in un momentocruci<strong>al</strong>e, in periodo di crisi mondi<strong>al</strong>e, ed incarnò in Sé un principio cosmico — ilprincipio di Amore, che è la qu<strong>al</strong>ità essenzi<strong>al</strong>e di Dio. Altri aspetti, <strong>al</strong>tre qu<strong>al</strong>ità e <strong>al</strong>tripropositi della natura divina erano stati rivelati da precedenti incarnazioni di Dio, apparsenel momento in cui lo sviluppo della razza aveva raggiunto lo stadio in cui era possibileuna giusta reazione. Zarathustra, per citare uno di quei messaggeri, aveva attiratol’attenzione dell’umanità sull’esistenza nel mondo di due principi fondament<strong>al</strong>i — ilbene e il m<strong>al</strong>e — sottolineando in t<strong>al</strong> modo il du<strong>al</strong>ismo fondament<strong>al</strong>e dell’esistenza.Mosè rivelò la Legge, invitando gli uomini a riconoscere in Dio il principio di giustizia,per quanto possa sembrare una giustizia senza amore a tutti coloro che hanno vissutodopo la rivelazione portata da Cristo. Buddha incarnò il principio della saggezza divinae, con chiara percezione del mondo delle cause, vide l’esistenza mort<strong>al</strong>e nel suo veroaspetto e indicò la via d’uscita. Ma il principio di Amore — il principio fondament<strong>al</strong>edell’universo — non fu mai rivelato prima della venuta di Cristo. Dio è amore, e questacaratteristica preminente della natura divina doveva a tempo opportuno essere rivelata inmaniera che l’uomo la potesse afferrare. Fu così che Cristo incarnò in Sé il più grandedei principi cosmici. La Legge d’Amore è attiva nell’universo sotto forma di Legged’Attrazione, con tutto ciò che questo termine comprende — coerenza, integrazione, posizione,direzione e movimento ritmica del nostro sistema solare; essa si p<strong>al</strong>esa anchenella disposizione di Dio verso l’umanità, che ci è stata rivelata tramite Cristo. Questafunzione unica di Cristo, qu<strong>al</strong>e custode e rivelatore di un principio o energia cosmica, è<strong>al</strong>la base di tutta la Sua opera; fu la base e il risultato della perfezione da Lui raggiunta;fu l’incentivo e l’impulso della Sua vita di servizio, ed è il principio su cui si fonda ilregno di Dio.91 Oggi per molti di noi, l’affermazione che il paganesimo non ha scopo né proposito èinsostenibile. Tutto ciò che è trapelato in passato aveva lo scopo di preparare ciò cheavvenne quando Cristo apparve; il paganesimo prepara l’umanità in vista dell’occasioneche le si sarebbe offerta poi, e fondò le basi su cui poggia il presente. Similmente, la rivelazioneimminente del secolo futuro costituirà la base su cui poggerà l’avvenire, ed èper questa ragione che quello che avviene ora ha estrema importanza.Cristo non solo gettò un ponte tra Oriente e Occidente, sommando in Sé tutto il preziosocontributo dell’Oriente, ma diede <strong>al</strong>la nostra civiltà occident<strong>al</strong>e (<strong>al</strong>lora non ancorasorta) quei grandi ide<strong>al</strong>i e quell’esempio di sacrificio e di servizio che ora (duemila annidopo) stanno diventando la nota fondament<strong>al</strong>e delle menti migliori della nostra epoca.L'evoluzione delle idee, come sorgono e come s’imprimono nella coscienza umana, modificandoin t<strong>al</strong> modo il corso degli avvenimenti, è la sostanza della storia; ma, e ciò èabbastanza curioso, le idee costituiscono l’elemento più imprevedibile dell’avvenire.T<strong>al</strong>volta un individuo, dotato di una person<strong>al</strong>ità più notevole, esce d<strong>al</strong>le file, s’inn<strong>al</strong>za <strong>al</strong>di sopra del livello medio della specie, e dà vita, col suo pensiero, a qu<strong>al</strong>che grande edinamica idea, fondata sulla verità. Egli la formula in termini t<strong>al</strong>i che i suoi contemporaneipossano afferrarla ed infine uniformarvi la loro vita. Allora affiorano nuove tendenzee nuovi impulsi, e la storia viene fatta in t<strong>al</strong> modo. In verità si potrebbe dire chesenza idee non ci sarebbe storia. Cristo è tuttora l’unico che abbia enunciato un’idea cosmicaed abbia avuto la capacità di fare di quell’idea un ide<strong>al</strong>e di forza dinamica. Con52
l’esempio della Sua vita Egli ci diede un’idea che col tempo divenne l’ide<strong>al</strong>e del servizio,così che oggi l’attenzione di molti pensatori ed uomini di governo è assorbita d<strong>al</strong>benessere delle nazioni e degli individui. Sebbene i metodi e la tecnica impiegata per re<strong>al</strong>izzarel’ide<strong>al</strong>e percepito e intravisto siano spesso erronei e indesiderati, ed i risultaticrudeli e separativi. Ciò non <strong>al</strong>tera il fatto che dietro tutti gli esperimenti ide<strong>al</strong>istici dellarazza vi sia quel grande ide<strong>al</strong>e, divinamente ispirato e riassunto per noi da Cristo nellaSua vita e nel Suo insegnamento.Cristo diede la più grande di tutte le idee, ossia che Dio è amore, che quell’amorepuò manifestarsi in forma umana, e così manifestato rappresenta una cosa possibile pertutti gli uomini. La Sua vita fu la dimostrazione di una perfezione tanto grande, qu<strong>al</strong>e ilmondo non aveva mai visto prima.L’anima, ossia il Cristo nascosto in tutti noi, è mediatrice fra lo spirito (il Padre) el’essere umano. Cristo lo sottolineò quando richiamò l’attenzione dell’uomo sulla divinitàessenzi<strong>al</strong>e parlando di Dio qu<strong>al</strong>e “nostro Padre” poiché Egli era il Padre di Cristo. Èla luce che venne a mostrarci e che Egli, pur velata e nascosta, scorse in tutti, esortandocia farla risplendere 100 . Ci sfidò a mostrare e c’ingiunse di manifestare la perfezione cheEgli personificava. Ne provò a noi la possibilità, e c’ingiunse di esprimerla. Cristo occupaun posto particolare in ragione del carattere unico di quella rivelazione, perché E-gli fu il più grande, il più eccelso ed il più vero di quanti apparvero, ma non — oseròdirlo? — il maggiore fra quelli che appariranno. Non oseremo limitare così Dio. <strong>Da</strong>lpunto di vista dell’evoluzione della rivelazione della natura della divinità è evidente cheCristo portò il passato <strong>al</strong> suo punto culminante ed indicò il futuro. È possibile tuttaviache esistano aspetti e caratteristiche della natura Divina, di cui non possiamo ancora a-vere la minima idea? Non è probabile che il nostro apparato senziente sia ancora inadeguatoa percepire la pienezza di Dio? Il nostro meccanismo di percezione non può averbisogno d’ulteriore sviluppo evolutivo prima che <strong>al</strong>tre caratteristiche divine e spiritu<strong>al</strong>ipossano essere rivelate senza pericolo a noi e in noi? Possono esservi delle rivelazionifuture così prodigiose e belle, da non poterne avere neppure l’idea. Se fosse <strong>al</strong>trimenti,Dio sarebbe limitato, statico, incapace di fare di più di quanto ha fatto finora. Come potremmoosar dire che è possibile assegnare dei limiti <strong>al</strong>la natura della Divinità? Comepuò credere l’intelletto umano di poter riconoscere, sia pure attraverso Cristo, la metafin<strong>al</strong>e della volontà di Dio?93 La storia dello sviluppo della coscienza umana comprova che la verità è stata formulataprogressivamente e che la luminosa legione dei Maestri del mondo ha dato un'interpretazionesempre più ampia della Divinità, raggiungendo, con l’andare del tempo, unnumero sempre crescente di esseri umani. Cristo ci ha dato la rivelazione più grande epiù completa <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e la coscienza umana possa rispondere attu<strong>al</strong>mente. Ma oseremmodire che Dio non può far niente di più, proprio quando siamo pronti a riceverlo ancora?È proprio in vista di questo che ci prepariamo rapidamente. Cristo stesso disse ai SuoiDiscepoli che “Chi crede in me, compirà le opere che io compio, e ne farà di più grandi”101 . O queste parole esprimono una verità oppure l’intero edificio della nostra fede vain rovina. O esiste ancora dell’<strong>al</strong>tro che dovrà esserci rivelato, oppure la storia del passatoperderebbe il suo scopo, le antiche credenze perderebbero il loro significato, e noiavremmo raggiunto un limite che neppure Dio stesso sarebbe capace di superare. Questonon possiamo ammetterlo.Il Cristo cosmico, il Cristo mistico, il Cristo storico e il Cristo individu<strong>al</strong>e esistonoper l’eternità, e per conseguenza la rivelazione può essere progressiva. Se crediamo cheDio racchiuda tutte le forme e tutto ciò che le forme rivelano, certamente con lo svilupparsidel nostro equipaggiamento e col perfezionamento del nostro meccanismo di contatto,saremo in grado di vedere una parte della divinità più grande di quella che vedia-100 S. Matteo, V, 16.101 S. Giovanni, XIV, 1253
- Page 1 and 2: DA BETLEMME AL CALVARIOAltre opere
- Page 3 and 4: LA GRANDE INVOCAZIONEDal punto di L
- Page 5 and 6: PREFAZIONELa pubblicazione di quest
- Page 7 and 8: Capitolo Primo1OSSERVAZIONI PRELIMI
- Page 9 and 10: “Esisteva — ci è stato detto
- Page 11 and 12: Nostro compito è scoprire il signi
- Page 13 and 14: nella corrente”, e nella vita di
- Page 15 and 16: Il Buddha……. Il Metodo… Dista
- Page 17 and 18: sciente. Cristo rivisse per noi il
- Page 19 and 20: Non è un compito facile. Occorre u
- Page 21 and 22: che avvengono attorno a noi, non so
- Page 23 and 24: 33Capitolo SecondoLA PRIMA INIZIAZI
- Page 25 and 26: “In principio era il Verbo e il V
- Page 27 and 28: L’uomo, l’essere umano, l’ani
- Page 29 and 30: L’iniziato non è semplicemente u
- Page 31 and 32: gli si chiarirono in mente. Aveva c
- Page 33 and 34: scerà il Cristo bambino, e in ques
- Page 35 and 36: la vita di Cristo produce un effett
- Page 37 and 38: “Non è solamente per coincidenza
- Page 39 and 40: La scelta di questa particolare dat
- Page 41 and 42: della nascita e dell’infanzia. Cr
- Page 43 and 44: scoli che circondavano la grotta-st
- Page 45 and 46: 74 L’umanità può porsi in viagg
- Page 47 and 48: ni invariabili, con la sottomission
- Page 49 and 50: individuo è a un certo punto dibat
- Page 51: sa è il preludio essenziale della
- Page 55 and 56: Possiamo riassumere le unificazioni
- Page 57 and 58: scendere su un uomo, fanno dell’a
- Page 59 and 60: fu completata la Sua purificazione.
- Page 61 and 62: Ritto in mezzo alle acque del Giord
- Page 63 and 64: prio nel fatto che siamo vulnerabil
- Page 65 and 66: Cristo fu una tale Personalità. Il
- Page 67 and 68: tà) a determinare il nostro compor
- Page 69 and 70: Primo, che l’affermazione secondo
- Page 71 and 72: prannaturale. In certi istanti egli
- Page 73 and 74: fatto suoi i regni del mondo con tu
- Page 78 and 79: Cristo, in quanto Personalità che
- Page 80 and 81: il passato emotivo dell’uomo e la
- Page 82 and 83: La mente è a sua volta il riflesso
- Page 84 and 85: la luce”. Tale è il fatto essenz
- Page 86 and 87: d’illuminazione e fuggevoli istan
- Page 88 and 89: zione di una precisa ingiunzione. E
- Page 90 and 91: zione interiore si avvicina a quell
- Page 92 and 93: enunciarlo in maniera talmente univ
- Page 94 and 95: Capitolo Quinto173LA QUARTA INIZIAZ
- Page 96 and 97: essante per noi è che, malgrado le
- Page 98 and 99: Se si cerca l’origine del simboli
- Page 100 and 101: Il Suo corpo risplende tra le nevi
- Page 102 and 103:
189 Il Cristo cosmico sta ancora ag
- Page 104 and 105:
un’indegnità e di un’iniquità
- Page 106 and 107:
Abbiamo visto che uno dei fattori d
- Page 108 and 109:
finché Egli non infierisse sul gen
- Page 110 and 111:
persone inique nel vero senso della
- Page 112 and 113:
in tappa, lungo la via, e di vetta
- Page 114 and 115:
sto non era ancora morto, e il sacr
- Page 116 and 117:
sufficiente per ottenere il perdono
- Page 118 and 119:
quel Figlio, la forma materiale che
- Page 120 and 121:
223 Ma questo è il sentiero della
- Page 122 and 123:
interpretazione teologica. È possi
- Page 124 and 125:
gia desse una svolta all’interpre
- Page 126 and 127:
che gli era stata inferta, proprio
- Page 128 and 129:
sere adempiute se egli vuole essere
- Page 130 and 131:
quesito dunque può ridursi a quest
- Page 132 and 133:
cittadinanza nel regno di Dio). Il
- Page 134 and 135:
251 Abbiamo qui l’idea del regno
- Page 136 and 137:
257Capitolo SettimoLA NOSTRA META I
- Page 138 and 139:
5. In Lui culminò tutto il passato
- Page 140 and 141:
mento di Cristo non è né antiquat
- Page 142 and 143:
dell’ispirazione. Ciò niente ha
- Page 144 and 145:
272 Egli è il messaggero del regno
- Page 146 and 147:
cittadinanza e ci disse che avremmo
- Page 148 and 149:
Servizio. Devono essere espressi me
- Page 150 and 151:
“Ormai persuaso di avere raggiunt
- Page 152 and 153:
madre, 65messaggio, 90, 258opera, 1
- Page 154 and 155:
nell’uomo, 18, 138-440realizzazio
- Page 156 and 157:
testimonianza, 96INIZIAZIONI:grande
- Page 158 and 159:
OCCHIO della SAGGEZZA, 28Odio, conf
- Page 160 and 161:
simbolismo, 183Sé:conoscenza, 271c
- Page 162:
divinità in espressione, 262-263in