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Da Betlemme al Calvario.pdf - Alice Bailey

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se in modo che il regno e le sue leggi possano entrare in vigore più presto di quanto avverrebbe<strong>al</strong>trimenti. Se la tesi di Cristo fu giusta, e se il Suo insegnamento riguardante lanatura dell’uomo fu corretto, non potrebbero esservi da parte nostra sacrifici troppograndi. Sta a noi decidere. Sta a noi scegliere. Qu<strong>al</strong>e in ultima an<strong>al</strong>isi, la decisione daprendere? Qu<strong>al</strong>'è l’interrogativo a cui dobbiamo rispondere? Cristo ha detto che l’uomoè divino; aveva ragione? Se l’uomo è divino ed è figlio del Padre, <strong>al</strong>lora si proceda adesprimere quella divinità e a reclamare il nostro diritto di primogenitura. In passato siamostati completamente assorbiti d<strong>al</strong> pensiero di Dio e d<strong>al</strong>le discussioni a suo riguardo.Dio trascendente è stato volta a volta negato e riconosciuto. Dio immanente è <strong>al</strong>la vigiliad’essere riconosciuto ed in t<strong>al</strong>e affermazione sta la strada della liberazione. Siamo divini?Questo è il problema supremo.263 Se l’uomo è divino, se la testimonianza dei secoli è vera, e se il Cristo venne per mostrarcila divinità in espressione e per fondare il nuovo regno, <strong>al</strong>lora il rovinio delle vecchieforme e la distruzione gener<strong>al</strong>e delle strutture tradizion<strong>al</strong>i della società e della religionea cui assistiamo ai giorni nostri sono probabilmente un episodio nell’istituzione dinuovi processi di vita, e l’opera deliberata di uno spirito vit<strong>al</strong>e in evoluzione.L’agitazione delle masse può essere attribuita ad una reazione <strong>al</strong>l’apparizione del regno,e la sensibile risposta gener<strong>al</strong>e ai nuovi ide<strong>al</strong>i può essere dovuta <strong>al</strong>l’impatto effettuatod<strong>al</strong>le forze del regno sulle menti degli esseri più progrediti del mondo. Il mistico e il cristianone parlano come del regno di Dio; i filantropi e i filosofi parlano della comunitàmondi<strong>al</strong>e, della nuova civiltà, della federazione mondi<strong>al</strong>e delle nazioni, dell’umanitàconsiderata come una corporazione, della comunità vivente, dell’internazion<strong>al</strong>ismo,dell’interdipendenza economica e dell’unità del mondo; ma queste non sono che parolee definizioni di cui si servono i diversi tipi di mente per designare l’unico grande fattoemergente di un nuovo regno che sorge d<strong>al</strong> regno umano, con i propri principi di vita, lesue leggi per il benessere di gruppo e la fratellanza univers<strong>al</strong>e.Nello sviluppo della coscienza umana stiamo uscendo d<strong>al</strong>la fase inevitabile dell’individu<strong>al</strong>ismo;abbiamo perduto di vista, temporaneamente, le verità più profonde, i v<strong>al</strong>orimistici e l’Unica vita che sta dietro a tutte le forme. Siamo stati troppo preoccupati dainostri interessi materi<strong>al</strong>i ed egoistici. Eppure questa fase è necessaria, per quanto forsesia durata un po’ troppo. È tempo di por fine <strong>al</strong>l’individu<strong>al</strong>ismo egoista, di non permetterglioltre di essere un fattore dominante nelle nostre vite; è tempo di cominciare a fonderee ad unificare gli elementi più profondi del mondo della re<strong>al</strong>tà con la vita esteriore.Gli intelletti migliori di questo tempo incominciano già a comprendere tutto questo e daogni parte si <strong>al</strong>zano delle voci a domandare un approfondimento della vita, un riconoscimentodella natura e della necessità di una coerente comprensione dei processi delmondo, e della loro integrazione cosciente ed intelligente in un riconoscibile ordinemondi<strong>al</strong>e.264 La disintegrazione del mondo che ha luogo attu<strong>al</strong>mente è buona e giusta, a condizioneche si comprenda la ragione che la provoca e ciò che deve succedervi. La distruzioneeffettuata in vista di un eventu<strong>al</strong>e ricostruzione è giusta e legittima, ma debbono esserecompresi i piani per il nuovo edificio e deve esservi pure qu<strong>al</strong>che idea relativa <strong>al</strong>la successivaricostruzione.Oggi noi abbiamo bisogno di vedere il filo nascosto del disegno di Dio che ci condurràfuori d<strong>al</strong>l’apparente labirinto di estrarre d<strong>al</strong>le innumerevoli teorie quella teoriafondament<strong>al</strong>e che non ha soltanto le sue radici nel passato, ma che è suscettibile di applicazionein forma nuova, in termini nuovi, da coloro che sono penetrati d<strong>al</strong>la nuovavisione. Abbiamo bisogno di ciò che il dottor Schweitzer definisce “... l’ammissione chela civiltà è basata su una specie di teoria dell’universo, e può essere restaurata soltantomediante un risveglio spiritu<strong>al</strong>e ed una volontà di bene mor<strong>al</strong>e della massa del genereumano” 252 . Questo risveglio è già in atto e la volontà di bene è presente. L’insegna-252 The Decay and Restoration of Civilisation, di A. Schweitzer, pag. 78-79.139

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