mo oggi, e saremo stimati meritevoli di ricevere, in una data successiva, una rivelazionemaggiore. Sono solo le nostre limitazioni, qu<strong>al</strong>i esseri umani, che ci impediscono di vederetutto ciò che deve essere veduto.La nuova nascita ci portò <strong>al</strong> punto in cui divenimmo coscienti di un nuovo mondo diluce e di esistenza. Sottoponendoci <strong>al</strong> processo dell’iniziazione diventammo cittadini delregno di Dio, che Cristo venne ad istituire come un fatto nella coscienza degli uomini;grazie <strong>al</strong>la nuova nascita, entriamo in un mondo governato da una serie di leggi più <strong>al</strong>te,le leggi spiritu<strong>al</strong>i; nuovi obiettivi si profilano innanzi a noi, d<strong>al</strong>la nostra stessa naturaspiritu<strong>al</strong>e finora nascosta affiorano aspetti nuovi, e incominciamo a scoprire in noi stessii contorni di un nuovo essere, dotato di una diversa serie di v<strong>al</strong>ori, di aspirazioni, di ide<strong>al</strong>ie di metodi di attività.94 Si parla molto dell’unificazione che Cristo compì in Se stesso e in favore dell’uomo.Riconosciamo l’unione da Lui sentita col Padre ed il fatto che ci richiamò a un’identicaunione divina. Ma non è possibile che Egli abbia stabilito una sintesi più vasta di quelladell’individuo e di Dio — la sintesi del regno di Dio?Cosa significano queste parole? Abbiamo parlato del regno dei Cieli in termini di separazione.Siamo sia in quel regno che fuori di esso. Ci è stato detto che dobbiamo <strong>al</strong>lontanarcid<strong>al</strong> regno degli uomini (dominato d<strong>al</strong> mondo, d<strong>al</strong>la carne e d<strong>al</strong> m<strong>al</strong>e) per entrarein un regno che viene dipinto completamente diverso. Ma è proprio così? Tutti gliaspetti dei regni subumani (anim<strong>al</strong>e, veget<strong>al</strong>e e miner<strong>al</strong>e) si trovano nell’uomo; e la lorosintesi, a cui viene ad aggiungersi un fattore nuovo, l’intelletto divino, costituisce ciòche chiamiamo il regno umano. L’uomo riunisce in sé le cosiddette manifestazioni minoridella divinità. Nei regni subumani della natura troviamo tre grandi tipi di coscienza;il regno miner<strong>al</strong>e, con il suo potere discriminativo, la sua capacità di crescere e la suafin<strong>al</strong>e radioattività; il regno veget<strong>al</strong>e, con la sua sensibilità, o facoltà senziente, il suoapparato responsivo in via di sviluppo, che reagisce <strong>al</strong>la luce del sole, <strong>al</strong> c<strong>al</strong>ore, <strong>al</strong> freddoe a tutte le <strong>al</strong>tre condizioni climatiche ambient<strong>al</strong>i; il regno anim<strong>al</strong>e con la sua coscienzaconsiderevolmente aumentata, la sua libertà di movimento e la sua capacità distabilire contatti più ampi tramite la sua natura istintiva. Il regno umano è l’integrazionedi questi tre tipi di consapevolezza-coscienza, sensibilità e istinto — più la misteriosafacoltà umana che noi chiamiamo “la mente”, e noi sommiamo tutte queste qu<strong>al</strong>ità ereditatenella parola “autocoscienza”.Tuttavia, nell’esperienza dell’essere umano intelligente sorge il lento riconoscimentodell’esistenza <strong>al</strong> di fuori di lui, di qu<strong>al</strong>cosa ancora più grande e di v<strong>al</strong>ore più profondo.Incomincia a registrare dei contatti e delle impressioni più sottili, che definisce spiritu<strong>al</strong>i,ide<strong>al</strong>i o mistiche.95 Incomincia a germogliare in lui un <strong>al</strong>tro tipo di coscienza ed <strong>al</strong>la nascita a <strong>Betlemme</strong>questa coscienza si manifesta e diviene riconoscibile. Così come l’essere umano sintetizzain sé tutto ciò che è stato, aggiungendovi inoltre la sua costituzione e le sue qu<strong>al</strong>itàparticolari, similmente in lui possono incominciare ad affiorare e a manifestarsi dellequ<strong>al</strong>ità che non sono umane.I membri del regno di Dio assommeranno certamente l’eredità dei quattro regni, cosìcome l’uomo assomma l’eredità dei tre che l’hanno preceduto.Questa più <strong>al</strong>ta cittadinanza implica l’espressione della coscienza cristica, che è lacoscienza del gruppo, ossia della relazione esistente fra la parte e il tutto (cosa che Cristosottolineò continuamente), fra l’umano e il divino. Il risultato di questa re<strong>al</strong>izzazionedeve essere immancabilmente, seguendo i principi del piano evolutivo, l’apparizione diun <strong>al</strong>tro regno della natura. Il grande compito di Cristo consiste in questo. Mediante lapotenza della Sua re<strong>al</strong>izzata divinità Egli produsse l’uomo che riunì in sé quanto di meglioera fino <strong>al</strong>lora esistito e <strong>al</strong> tempo stesso rivelò quello che avrebbe potuto essere. E-gli riunì in una unità operante il superiore e l’inferiore, e di questi fece “un unico uomonuovo”. Egli fondò il regno di Dio sulla terra e operò la sintesi di tutti i regni della natura,producendo in t<strong>al</strong> modo l’apparizione del quinto regno.54
Possiamo riassumere le unificazioni da Lui operate nel modo seguente:1. Riunì in Se stesso in maniera perfetta gli aspetti fisico, emotivo e ment<strong>al</strong>e dell’uomo, dandoin t<strong>al</strong> modo la dimostrazione del perfetto Individuo.2. Unificò in sé l’anima e il corpo; l’aspetto inferiore e quello superiore, producendo cosìun’incarnazione divina.3. Unificò in sé quanto vi è di meglio in tutti i regni della natura, ossia il miner<strong>al</strong>e, il veget<strong>al</strong>e el’anim<strong>al</strong>e, la cui sintesi, con l’aggiunta della funzione intellettiva, produce quello umano.4. Quindi fuse questa sintesi con un fattore spiritu<strong>al</strong>e ,più elevato e diede nascita ad un <strong>al</strong>tro regnodella natura, il quinto.Cristo, avendo operato una dopo l’<strong>al</strong>tra tutte queste unificazioni per il benedell’umanità, si presenta davanti a Giovanni il Battista e consegue la seconda iniziazione,quella della purificazione nelle acque del Giordano.96 Col processo del Battesimo e col superamento delle tentazioni che seguirono, Eglidimostrò la Sua maturità; affrontò la Sua missione e diede <strong>al</strong> mondo la dimostrazionedella Sua purezza e della Sua potenza.La terza iniziazione, quella della Trasfigurazione, testimoniò l’unificazione che Cristoattuò fra anima e corpo. L’integrazione divenne completa e l’illuminazione che nerisultò fu visibile ai Suoi discepoli. Egli apparve loro come Figlio dell’Uomo e Figlio diDio, e avendo loro provato chi fosse, affrontò la morte che si poneva tra Lui e il prossimoservizio da compiere.Alla quarta iniziazione Egli diede dimostrazione della Sua integrazione non solamentecome Dio-uomo, ma come Colui la cui coscienza avvolgeva l’intero mondo degliuomini. Egli si unì <strong>al</strong>l’umanità e descrisse l’effetto di quella divina energia che gli permisedi dire in piena verità “Ed Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti gli uominia me” 102 .Egli fu inn<strong>al</strong>zato fra Terra e Cielo, e da duemila anni le Sue parole sono rimaste immutate.2“Allora Gesù arrivò d<strong>al</strong>la G<strong>al</strong>ilea <strong>al</strong> Giordano, da Giovanni, per essere da lui battezzato. MaGiovanni non voleva, osservando: “Sono io che devo essere battezzato da te, e tu vieni da me?”.Gli rispose Gesù: “Lascia fare per il momento, poiché conviene che noi adempiamo così ognigiustizia”. Allora Giovanni accondiscese.E Gesù, appena battezzato uscì fuori d<strong>al</strong>l’acqua; ed ecco i cieli gli si aprirono e vide lo Spiritodi Dio discendere a guisa di colomba e venire sopra di Lui, mentre d<strong>al</strong> cielo una voce diceva:“Questi è il Figlio mio prediletto, nel qu<strong>al</strong>e Mi sono compiaciuto” 103 .Con queste semplici parole ci viene data la narrazione della seconda iniziazione. Lasua nota fondament<strong>al</strong>e è la purificazione, e segnò la fine di un periodo di preparazione,di servizio silenzioso, ed inaugurò un ciclo di strenua attività.97 La Chiesa cristiana ha sempre sottolineato l’importanza della purificazione della naturainferiore, come ha fatto anche la religione indù. Cristo presentò quest’ide<strong>al</strong>e ai Suoidiscepoli e agli uomini tutti quando disse: “Beati i puri di cuore, perché essi vedrannoDio” 104 .In un antico trattato di meditazione, i Sutra Yoga di Patanj<strong>al</strong>i, il maestro afferma:“La purificazione dona anche quiete <strong>al</strong>lo spirito.., e capacità di vedere il Sé” 105 . Esistonomolti tipi e gradi di purificazione. Vi è la purezza fisica e quella mor<strong>al</strong>e, e vi è purela purezza magnetica che fa dell’uomo un can<strong>al</strong>e per l’afflusso di forza spiritu<strong>al</strong>e. Vi è102 S. Giovanni XII, 32.103 S. Matteo, III, 13, 17.104 S. Matteo, V, 8.105 Yoga Sutra, di Patanj<strong>al</strong>i, II, 41.55
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