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Da Betlemme al Calvario.pdf - Alice Bailey

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gia desse una svolta <strong>al</strong>l’interpretazione trasformando il Vangelo d’amore in un culto diseparazione) ci rivelano:“... una comunità di uomini e donne pieni di fiducia, di entusiasmo e di coraggio, pronti ad affrontarela persecuzione e la morte, ferventi missionari. Qu<strong>al</strong>e fattore aveva conferito loro questocarattere nuovo? Non molto tempo prima qu<strong>al</strong>cuno fra loro era fuggito sgomento innanzi <strong>al</strong>laprima minaccia di pericolo person<strong>al</strong>e. Quando Gesù fu crocifisso essi avevano perdutol’ultimo barlume di speranza che Egli potesse dar prova di essere il Cristo. Quand’Egli fu depostonel Sepolcro, anche il Cristianesimo morì e venne sepolto. Qu<strong>al</strong>che settimana dopo incontriamonuovamente questi uomini e queste donne, ed essi sono completamente trasformati. Nonsi tratta di qu<strong>al</strong>cuno fra loro che ha ripreso un poco di speranza. Tutti sono assolutamente certiche Gesù è veramente il Cristo. Che cosa è avvenuto per operare t<strong>al</strong>e trasformazione? La rispostaè unanime: il terzo giorno Egli “risuscitò da morte” 238233 “Cristo è risorto” è il loro grido, e poiché Egli è risorto, il Regno di Dio può estendersisulla terra e il Suo messaggio d’amore può essere largamente diffuso. Ogni discussioneè superata ed ora essi sanno che Egli ha vinto la morte e che negli anni futuri essipure vedranno la vittoria sulla morte. <strong>Da</strong>i loro scritti e d<strong>al</strong> loro entusiasmo risulta evidenteche essi attendevano la venuta immediata del regno e che miravano a vedere univers<strong>al</strong>mentericonosciuto il fatto dell’immort<strong>al</strong>ità. Quasi duemila anni di Cristianesimoprovano che essi erano in errore. Ancora non siamo cittadini di un regno divino definitivamentemanifestato sulla terra, il timore della morte è sempre forte e la re<strong>al</strong>tàdell’immort<strong>al</strong>ità è ancora soltanto una sorgente di congetture per milioni di persone. Mail loro errore consiste nella v<strong>al</strong>utazione del tempo e nella mancata comprensione dell<strong>al</strong>entezza dei processi della natura. L’evoluzione procede lentamente, ed ora soltanto citroviamo <strong>al</strong> limite della dimostrazione del regno di Dio in terra. Siamo <strong>al</strong> termine diun’era, e per questo sappiamo che la stretta della morte sull’essere umano e il timore i-spirato d<strong>al</strong>l’angelo della morte tra poco scompariranno. Svaniranno perché noi considereremola morte soltanto come un <strong>al</strong>tro passo compiuto sul cammino che porta <strong>al</strong>la lucee <strong>al</strong>la vita. E comprenderemo che, come la vita di Cristo si esprime entro e attraverso gliesseri umani, costoro dimostreranno a se stessi e nel mondo la re<strong>al</strong>tà dell’immort<strong>al</strong>ità.La chiave della vittoria sulla morte e dei processi che permettono la comprensionedel significato e della natura dell’eternità e della continuità della vita può essere rivelatacon sicurezza solamente quando nella coscienza umana prev<strong>al</strong>e l’amore e ove il benegener<strong>al</strong>e, e non il bene egoistico dell’individuo, diventa lo scopo supremo. Soltanto attraversol’amore (e il servizio qu<strong>al</strong>e espressione dell’amore) può essere compreso il veromessaggio di Cristo, e gli uomini possono avanzare verso la gioiosa risurrezione.L’amore ci rende più umili e <strong>al</strong> tempo stesso più saggi. Esso penetra fin nel cuore dellare<strong>al</strong>tà e possiede la facoltà di scoprire la verità nascosta d<strong>al</strong>la forma. I primi Cristianiavevano questa semplicità perché si amavano scambievolmente, ed amavano Cristo ed ilCristo presente in ognuno di loro.234 Il dottor Grensted lo pone in rilievo nelle seguenti parole, riassumendo mirabilmentel’atteggiamento dei Cristiani primitivi e dell’accostamento a Cristo e <strong>al</strong>la vita del mondo,così come avveniva in quei giorni pieni d’entusiasmo.“Essi parlavano di Dio in termini semplici. Essi non consideravano Gesù di Nazareth comeun esperimento cruci<strong>al</strong>e. Lo conoscevano come Amico e Maestro e si consacravano con tutto illoro entusiasmo <strong>al</strong>la Sua amicizia e <strong>al</strong> Suo servizio. La loro predicazione consisteva nel diffonderela buona novella di Gesù. Ritenevano che gli uomini dessero già un significato particolare<strong>al</strong>le loro parole quando essi parlavano di Dio e, senza sfidare l’eredità che avevano ricevuto d<strong>al</strong>Giudaismo, vi posero accanto il Gesù che avevano conosciuto vivente, morto e infine risorto.Essi avevano vissuto ben più che un periodo di miracoli inspiegabili, di guarigioni, di suffragi,di singolare padronanza sulla stessa natura, ed infine di vittoria sulla morte. Se avessero nar-238 The V<strong>al</strong>ley and Beyond, di Antony C. Deane, pag. 72124

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