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Da Betlemme al Calvario.pdf - Alice Bailey

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finché Egli non infierisse sul genere umano. Così poco a poco l’idea crebbe, tanto che<strong>al</strong>la fine il concetto della s<strong>al</strong>vezza potrebbe essere riassunto nei termini seguenti:200 1. Gli uomini sono s<strong>al</strong>vati d<strong>al</strong>la collera di Dio, manifestata nei fenomeni natur<strong>al</strong>i, mediante i sacrificidi anim<strong>al</strong>i, preceduti nei tempi ancor più remoti d<strong>al</strong>le offerte dei prodotti della terra.2. Gli uomini sono s<strong>al</strong>vati d<strong>al</strong>la collera di Dio e d<strong>al</strong>le ingiurie reciproche sacrificando quanto ailoro occhi rivestiva un certo v<strong>al</strong>ore, e ciò culminò nei sacrifici umani.3. Gli uomini sono s<strong>al</strong>vati mediante il sacrificio di un Figlio di Dio, riconosciuto, da cui l’ideadell’espiazione vicaria per cui numerosi S<strong>al</strong>vatori mondi<strong>al</strong>i prepararono la strada a Cristo.4. Gli uomini sono definitivamente s<strong>al</strong>vati d<strong>al</strong>l’eterno castigo, meritato a causa dei loro peccati,mediante la morte di Cristo sulla Croce, e il peccatore reo di aver pronunciato una parola offensivaè responsabile della Sua morte quanto l’assassino più abietto.5. Fin<strong>al</strong>mente l’uomo a poco a poco giunge a riconoscere che è s<strong>al</strong>vato mediante il Cristo viventerisorto, che storicamente ci propone uno scopo, ed è presente in ognuno di noi sotto formadi anima onnisciente ed eterna.Alla superficie della coscienza degli uomini d’oggi è il Cristo risorto che affiora, ed èper questo che andiamo verso un periodo di spiritu<strong>al</strong>ità più grande e di religiosità piùvera di qu<strong>al</strong>unque <strong>al</strong>tro periodo della storia umana. La coscienza religiosa èl’espressione persistente dello Spirito immanente nell’uomo, il Cristo interiore; nessun<strong>al</strong>tro avvenimento terreno esterno, nessun’<strong>al</strong>tra situazione nazion<strong>al</strong>e, qu<strong>al</strong>unque sia ilcarattere temporaneamente materi<strong>al</strong>e dei loro obiettivi, può offuscare o distruggere laPresenza di Dio in noi. Stiamo imparando che quella Presenza può essere sprigionata innoi soltanto con la morte della natura inferiore, e questo è ciò che Cristo ha proclamatod<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>to della Croce. Comprendiamo sempre più che la “partecipazione <strong>al</strong>le Sue sofferenze”vuol dire che dobbiamo sc<strong>al</strong>are la Croce con Lui e dividere costantementel’esperienza della Crocifissione. Stiamo diventando consapevoli che l’amore è il fattoredeterminante della vita umana e che “Dio è amore” 209 . Cristo venne a dimostrare chel’amore è la forza motivante dell’universo.201 Egli soffrì e morì perché amava e aveva tanta sollecitudine per gli esseri umani chevolle mostrar loro la via che dovevano seguire — d<strong>al</strong>la grotta della nascita <strong>al</strong> monte dellaTrasfigurazione, e quindi <strong>al</strong>l’agonia della Crocifissione — se volevano partecipareessi pure <strong>al</strong>la vita dell’umanità e diventare, a loro volta, S<strong>al</strong>vatori dei loro simili.Come definiremo <strong>al</strong>lora il peccato? Guardiamo anzitutto <strong>al</strong>le parole impiegate nellaBibbia, nelle opere teologiche e nei commenti, per designare il peccato, la trasgressione,l’iniquità, il m<strong>al</strong>e e la separazione. Tutti questi termini si riferiscono <strong>al</strong>la relazione fr<strong>al</strong>’uomo e Dio, fra l’uomo e i suoi simili, e secondo il Nuovo Testamento questi termini,Dio e i nostri simili, sono termini equiv<strong>al</strong>enti. Che cosa significano queste parole?Il vero senso della parola peccato è molto oscuro. Alla lettera vuol dire “colui cheè” 210 . Letter<strong>al</strong>mente dunque, colui che esiste è un peccatore nella misura della sua opposizione<strong>al</strong>l’aspetto divino nascosto in lui. Alcune parole del Dottor Grensted chiarisconoquesto punto:“Gli uomini si scostarono da Dio” dice Attanasio “quando incominciarono a prestare attenzionea loro stessi”. Agostino identifica il peccato con l’amore di sé. Il Dr. William ha arguitoche il principio da cui nasce il peccato si trova nell’autoasserzione dell’individuo contro la massa,un principio che può essere designato soltanto con le inadeguate espressioni di egoismo,mancanza d’amore e d’odio. E il Dr. Kirk dichiara che si può dire che il peccato inizi con la stimadi se” 211 .209 S. Giovanni, IV, 8.210 Webster’s Unabridged Dictionary.211 Psycology and God di L. W. Grensted, pag. 136108

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