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Da Betlemme al Calvario.pdf - Alice Bailey

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finizione della condizione umana. Egli tracciò il Nobile Ottuplice Sentiero che dirige laretta condotta, impartendo in re<strong>al</strong>tà le regole che dovrebbero guidare ognuno sul Sentierodel Discepolato. Quindi avendo Egli stesso ottenuto l’illuminazione, entrò nel “LuogoSegreto dell’Altissimo” da cui, secondo la leggenda, ritorna una volta <strong>al</strong>l’anno perbenedire il mondo. Quel giorno di benedizione (il Plenilunio di maggio) in Oriente èconsacrato ad una festa gener<strong>al</strong>e, ed anche in Occidente vi sono molti che lo consideranocome giorno d’anniversario spiritu<strong>al</strong>e.Poi venne Cristo e presentò <strong>al</strong> mondo, rendendoli pubblici mediante la Sua vita ed iSuoi punti di crisi, i cinque grandi processi d’iniziazione che attendono tutti coloro cheosservano le regole stabilite d<strong>al</strong> loro grande Fratello.259 Egli fece compiere <strong>al</strong>l’insegnamento un passo avanti, rendendolo accessibile <strong>al</strong>lemasse. Le continuità della rivelazione fu così perpetuata. Il Buddha diede le regole per idiscepoli in preparazione ai Misteri, mentre Cristo indicò le tappe successive e mostrò iprocessi d’iniziazione d<strong>al</strong> momento della nuova nascita nel regno fino a quello della risurrezionefin<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la vita. La Sua opera fu unica, relativamente <strong>al</strong> tempo e <strong>al</strong> luogo,perché segnò la fine del passato e l’ingresso dell’umanità nel suo insieme in un’eracompletamente nuova.L’umanità aveva dunque raggiunto una fase unica nel suo sviluppo. La specie era diventataintelligente e la person<strong>al</strong>ità dell’uomo, fisica, emotiva e ment<strong>al</strong>e, era stata portataa un punto preciso di integrazione e di coordinazione. Si trattava di una cosa unica,mai prima d’<strong>al</strong>lora raggiunta su sc<strong>al</strong>a tanto vasta. Per il passato vi erano state delle person<strong>al</strong>itàisolate. Ora, nell’era Cristiana, viviamo in un’epoca di person<strong>al</strong>ità. Il livello gener<strong>al</strong>edella person<strong>al</strong>ità integrata è tanto elevato che propendiamo a credere di aver raggiuntoun’era in cui non esistono più figure di rilievo. Ciò probabilmente è dovuto <strong>al</strong>fatto che la media gener<strong>al</strong>e dello sviluppo umano e così <strong>al</strong>ta che la possibilità di occupareuna posizione di primo piano è assai più ridotta. A causa di t<strong>al</strong>e sviluppo l’umanità(considerata come un regno della natura) ha raggiunto un punto in cui può emergerequ<strong>al</strong>che cosa di nuovo, così com’è sempre avvenuto in circostanze an<strong>al</strong>oghe negli <strong>al</strong>triregni. Possiamo produrre, e come razza generare, il prossimo regno della natura, cheCristo chiamò il regno di Dio; questo è il regno delle anime, il regno delle vite spiritu<strong>al</strong>i,ed è unicamente qui che Cristo appare. Egli è il fondatore di quel regno. Egli ne proclamòl’esistenza e ne indicò la natura. Nella Sua persona Egli ci diede un’espressione dellesue qu<strong>al</strong>ità e ci mostrò le caratteristiche che debbono distinguere il cittadino di quelregno.In conseguenza dell’esempio del suo Fondatore, anche il Cristianesimo fu investito diuna missione unica, quella cioè di inaugurare l’era del servizio.260 Il servizio del mondo, il benessere del mondo, l’interesse del mondo, l’interscambiomondi<strong>al</strong>e e l’importanza attribuita <strong>al</strong> bene gener<strong>al</strong>e, sono tutti prodotti del rilievo datoda Cristo <strong>al</strong>la divinità umana e <strong>al</strong>la fratellanza dell’uomo, basata sulla Paternità di Dio.Nessun’<strong>al</strong>tra religione e nessun’<strong>al</strong>tra epoca hanno dato una t<strong>al</strong>e importanza a questi fattori.Essi rimangono tuttora degli ide<strong>al</strong>i, pur avviandosi lentamente a diventare dei fatti.Cristo perciò, con la Sua opera effettuò le cose seguenti:1. Diede forma esteriore ai Misteri affinché fossero conosciuti d<strong>al</strong>l’umanità intera, e nongelosamente riservati soltanto agli Iniziati.2. Rappresentò il dramma dell’iniziazione innanzi <strong>al</strong> mondo, affinché il suo simbolismopotesse penetrare nella coscienza umana.3. Ci diede una dimostrazione di perfezione affinché non potessimo più avere dubbi sullanatura di Dio e ci diede pure contemporaneamente la garanzia che siamo figli diDio e che è possibile pervenire <strong>al</strong>la divinità, a condizione di seguire i Suoi passi.4. Ci svelò il mondo del significato e, nella persona del Cristo storico, ci mostrò il significatodel Cristo cosmico, del Cristo mitico e del Cristo mistico nel cuore di ogniuomo. Egli rivelò la natura di Dio trascendente e di Dio immanente.137

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