257Capitolo SettimoLA NOSTRA META IMMEDIATA ... LA FONDAZIONE DEL REGNONOTA FONDAMENTALE“Ad ogni istante la vita deve scegliere tra due dei psicologicamente incompatibili. <strong>Da</strong>una parte, la pace dell’eremita, il silenzio della foresta, l’es<strong>al</strong>tazione del sacrificio, la potenzadella semplificazione e dell’unità, la gioia dell’abbandono di se stessi, la c<strong>al</strong>madella contemplazione assoluta, la visione di Dio. <strong>Da</strong>ll’<strong>al</strong>tra la varietà e la tensione dellavita, il gusto delle fin<strong>al</strong>ità comuni, il dominio dei mezzi, la gloria delle imprese senzafine, l’orgoglio delle facoltà creatrici, la padronanza di sé. Il mondo moderno, nel suocomplesso, ha fatto la sua scelta. Ma esiste una scelta migliore, la scelta d’entrambi.Poiché la vita dell’uno consiste nel perdersi, di tanto in tanto, nella vita dell’<strong>al</strong>tro. E ciòche è evidente nelle cose parzi<strong>al</strong>i è ugu<strong>al</strong>mente vero, ed anche supremamente vero, nellecose tot<strong>al</strong>i”.The Meaning of God in Human Experience di W.E. Hoching, pag. 427Abbiamo seguito Cristo da <strong>Betlemme</strong> <strong>al</strong> C<strong>al</strong>vario, e d<strong>al</strong>la Risurrezione fino <strong>al</strong> momentoin cui disparve agli sguardi terreni e tangibili per entrare nel mondo dei v<strong>al</strong>orisoggettivi ed ivi adempiere la funzione di “Maestro di tutti i Maestri e Istruttore sia degliAngeli che degli uomini”. Abbiamo, esaminato il soggetto delle cinque crisi dellaSua vita assai più d<strong>al</strong> punto di vista della loro importanza per il mondo che da quello delloro significato per noi come individui. Abbiamo constatato esservi stata una rivolta (assaigiusta) contro il rilievo posto dai teologi del passato sul sacrificio del sangue di Cristo,e siamo giunti a concludere che attu<strong>al</strong>mente il mondo ha bisogno di riconoscere unS<strong>al</strong>vatore risorto. Abbiamo notato che la Sua missione ebbe un carattere unico e particolareperché Egli venne “nella pienezza dei tempi” per fondare il regno di Dio. Per portarein esistenza sulla terra un <strong>al</strong>tro regno della natura e stabilire così la frontiera fra ciòche è obiettivo e illusorio e ciò che è soggettivo e re<strong>al</strong>e. La Sua venuta segnò la linea didemarcazione fra il mondo delle forme e dei simboli e quello dei v<strong>al</strong>ori e del significato.Stiamo entrando con grande rapidità in quest’ultimo. Al giorno d’oggi la scienza, la religionee la filosofia si occupano del significato, e le loro investigazioni le trasportanofuori d<strong>al</strong> mondo delle apparenze; i governi e le relative scienze politiche, economiche esociologiche trattano a loro volta idee e ide<strong>al</strong>i.258 Anche nel settore dei disordini soci<strong>al</strong>i e delle guerre, mondi<strong>al</strong>i sporadiche e civili,scorgiamo il conflitto d’ide<strong>al</strong>i diversi e non più guerre d’aggressione e di difesa. Il Cristianesimoha favorito queste distinzioni fra l’oggettivo e il soggettivo, fra il tangibile el’intangibile, fra il visibile e l’invisibile, perché sono le stesse che distinguono il regnodi Dio d<strong>al</strong> regno degli uomini. Cristo venne per dare <strong>al</strong>la vita un senso ed un v<strong>al</strong>ore,proprio come Buddha venne per mostrarci chiaramente i f<strong>al</strong>si v<strong>al</strong>ori su cui è edificato ilnostro mondo moderno.Uno studio sugli insegnamenti dati anteriormente <strong>al</strong>l’avvento di Cristo mostrerà cheogni figlio di Dio venne a soffrire sulla terra per due scopi:Innanzi tutto Egli preparò la via a Cristo, impartendo l’insegnamento adatto <strong>al</strong>la suaepoca, <strong>al</strong> suo periodo e <strong>al</strong>la sua civiltà particolare; secondariamente rappresentò con lapropria vita l’insegnamento dei Misteri, che tuttavia prima della venuta di Cristo eranoriservati ai rari individui che si erano preparati a ricevere l’iniziazione o che, per dirittod’iniziazione, potevano penetrare nei templi di quei Misteri.Poi venne il Buddha e parlò <strong>al</strong>la moltitudine rivelando agli uomini l’origine della loromiseria e del loro scontento e dando loro, nelle Quattro Nobili Verità, una concisa de-1136
finizione della condizione umana. Egli tracciò il Nobile Ottuplice Sentiero che dirige laretta condotta, impartendo in re<strong>al</strong>tà le regole che dovrebbero guidare ognuno sul Sentierodel Discepolato. Quindi avendo Egli stesso ottenuto l’illuminazione, entrò nel “LuogoSegreto dell’Altissimo” da cui, secondo la leggenda, ritorna una volta <strong>al</strong>l’anno perbenedire il mondo. Quel giorno di benedizione (il Plenilunio di maggio) in Oriente èconsacrato ad una festa gener<strong>al</strong>e, ed anche in Occidente vi sono molti che lo consideranocome giorno d’anniversario spiritu<strong>al</strong>e.Poi venne Cristo e presentò <strong>al</strong> mondo, rendendoli pubblici mediante la Sua vita ed iSuoi punti di crisi, i cinque grandi processi d’iniziazione che attendono tutti coloro cheosservano le regole stabilite d<strong>al</strong> loro grande Fratello.259 Egli fece compiere <strong>al</strong>l’insegnamento un passo avanti, rendendolo accessibile <strong>al</strong>lemasse. Le continuità della rivelazione fu così perpetuata. Il Buddha diede le regole per idiscepoli in preparazione ai Misteri, mentre Cristo indicò le tappe successive e mostrò iprocessi d’iniziazione d<strong>al</strong> momento della nuova nascita nel regno fino a quello della risurrezionefin<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la vita. La Sua opera fu unica, relativamente <strong>al</strong> tempo e <strong>al</strong> luogo,perché segnò la fine del passato e l’ingresso dell’umanità nel suo insieme in un’eracompletamente nuova.L’umanità aveva dunque raggiunto una fase unica nel suo sviluppo. La specie era diventataintelligente e la person<strong>al</strong>ità dell’uomo, fisica, emotiva e ment<strong>al</strong>e, era stata portataa un punto preciso di integrazione e di coordinazione. Si trattava di una cosa unica,mai prima d’<strong>al</strong>lora raggiunta su sc<strong>al</strong>a tanto vasta. Per il passato vi erano state delle person<strong>al</strong>itàisolate. Ora, nell’era Cristiana, viviamo in un’epoca di person<strong>al</strong>ità. Il livello gener<strong>al</strong>edella person<strong>al</strong>ità integrata è tanto elevato che propendiamo a credere di aver raggiuntoun’era in cui non esistono più figure di rilievo. Ciò probabilmente è dovuto <strong>al</strong>fatto che la media gener<strong>al</strong>e dello sviluppo umano e così <strong>al</strong>ta che la possibilità di occupareuna posizione di primo piano è assai più ridotta. A causa di t<strong>al</strong>e sviluppo l’umanità(considerata come un regno della natura) ha raggiunto un punto in cui può emergerequ<strong>al</strong>che cosa di nuovo, così com’è sempre avvenuto in circostanze an<strong>al</strong>oghe negli <strong>al</strong>triregni. Possiamo produrre, e come razza generare, il prossimo regno della natura, cheCristo chiamò il regno di Dio; questo è il regno delle anime, il regno delle vite spiritu<strong>al</strong>i,ed è unicamente qui che Cristo appare. Egli è il fondatore di quel regno. Egli ne proclamòl’esistenza e ne indicò la natura. Nella Sua persona Egli ci diede un’espressione dellesue qu<strong>al</strong>ità e ci mostrò le caratteristiche che debbono distinguere il cittadino di quelregno.In conseguenza dell’esempio del suo Fondatore, anche il Cristianesimo fu investito diuna missione unica, quella cioè di inaugurare l’era del servizio.260 Il servizio del mondo, il benessere del mondo, l’interesse del mondo, l’interscambiomondi<strong>al</strong>e e l’importanza attribuita <strong>al</strong> bene gener<strong>al</strong>e, sono tutti prodotti del rilievo datoda Cristo <strong>al</strong>la divinità umana e <strong>al</strong>la fratellanza dell’uomo, basata sulla Paternità di Dio.Nessun’<strong>al</strong>tra religione e nessun’<strong>al</strong>tra epoca hanno dato una t<strong>al</strong>e importanza a questi fattori.Essi rimangono tuttora degli ide<strong>al</strong>i, pur avviandosi lentamente a diventare dei fatti.Cristo perciò, con la Sua opera effettuò le cose seguenti:1. Diede forma esteriore ai Misteri affinché fossero conosciuti d<strong>al</strong>l’umanità intera, e nongelosamente riservati soltanto agli Iniziati.2. Rappresentò il dramma dell’iniziazione innanzi <strong>al</strong> mondo, affinché il suo simbolismopotesse penetrare nella coscienza umana.3. Ci diede una dimostrazione di perfezione affinché non potessimo più avere dubbi sullanatura di Dio e ci diede pure contemporaneamente la garanzia che siamo figli diDio e che è possibile pervenire <strong>al</strong>la divinità, a condizione di seguire i Suoi passi.4. Ci svelò il mondo del significato e, nella persona del Cristo storico, ci mostrò il significatodel Cristo cosmico, del Cristo mitico e del Cristo mistico nel cuore di ogniuomo. Egli rivelò la natura di Dio trascendente e di Dio immanente.137
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Non è un compito facile. Occorre u
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