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Da Betlemme al Calvario.pdf - Alice Bailey

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finché non saremo dove l’Unico Iniziatore viene invocato, fino a che non vedremo la sua stellabrillare su di noi”.Quando quel Segno sarà veduto e quella Parola udita, rimarrà un ulteriore passo dacompiere e cioè la percezione della Visione. All’iniziato sarà rivelato il Piano — nonchéla parte spettantegli — ed in t<strong>al</strong> modo conoscerà il suo compito. Questa Visione cheviene chiamata la Visione di Dio viene espressa <strong>al</strong>l’uomo in termini di Volere di Dio edi pienezza dei Suoi intenti. Il nostro intento è di essere iniziati ai misteri di quella Volontà.La Visione di Dio è la Visione del Piano di Dio. Nessun uomo in nessun tempo hamai potuto vedere Dio. La rivelazione di Dio viene a noi attraverso la rivelazione di Cristo.“Filippo gli disse: — Signore mostraci il Padre e ci basterà”.“Gesù rispose: — <strong>Da</strong> tanto tempo sono con voi, e non mi hai ancora conosciuto? Filippo, chivede me ha visto il Padre.” 58Cristo rivelò in Se stesso la Volontà di Dio e diede <strong>al</strong>l’umanità una visione del Pianodi Dio per il mondo, Piano che era l’Avvento del Regno. Egli era Dio e da Lui fu proclamat<strong>al</strong>a Parola di Dio.54 L’uomo vive per l’incarnazione di Dio in lui. Oltrepassando la porta della nuova nascita,può redimere la carne che racchiude quella divinità e quindi contribuire <strong>al</strong>la redenzionedel mondo. Anche la razza deve passare per gli stadi della crisi, dell'iniziazionee della visione. “Quando manca la visione il popolo perisce” 59 . Ma quella visionenon è mai del Piano intero. Non è né quella dell’esperienza fin<strong>al</strong>e, né quelladell’insondabile conclusione. Non siamo ancora pronti per essa. Cristo stesso non divulgòl’ultima rivelazione. Vide ed indicò <strong>al</strong>la razza il prossimo passo da compiere. Gli avvenimentila cui venuta è imminente non possono essere che presentiti, per essere consideratipiù tardi col raziocinio; vi è un attimo di previsione, un presagio di moto e di attività,di difficoltà e di Servizio e la rivelazione di una nuova gloria. Dopo la visione —che succede <strong>al</strong>l’iniziazione — si apre un nuovo ciclo di prove e di difficoltà. Le veritàrivelate e la rivelazione concessa debbono essere portate nell’esperienza della vita quotidiana.A periodi d’es<strong>al</strong>tazione e di visione debbono succedere pause di assimilazione edi riflessione. A meno che non si abbia esperienza vissuta di quello che si conosce, lavisione rimane sulla vetta della rivelazione.Concludendo, ogni iniziazione conduce <strong>al</strong>l’espansione del Servizio. Una pratica vitaspiritu<strong>al</strong>e deve seguire gli istanti vissuti sulla vetta della montagna. È necessario dimenticarese stessi ed i vantaggi person<strong>al</strong>i per dedicarsi <strong>al</strong> servizio del prossimo. Non ci sipuò sottrarre a questo dovere. Ogni re<strong>al</strong>izzazione è seguita da un ciclo di prove Ogninuova rivelazione, compresa e assimilata, deve essere adattata <strong>al</strong>le necessità di una conseguentee strenua vita di servizio e l’iniziazione suscita sempre nuove prove e maggiorforza per servire.455 “Ora mentre essi si trovavano in quel luogo, venne per lei il momento del parto e diede <strong>al</strong>l<strong>al</strong>uce il suo figliuolo primogenito, Lo avvolse in fasce e Lo pose in una mangiatoia, perché non viera posto per loro nell’<strong>al</strong>bergo” 60 .Con queste semplici parole ha inizio l’importante racconto storico, una storia le cuiconseguenze dovevano estendersi t<strong>al</strong>mente nel tempo, che solo oggi se ne incomincianoa vedere i risultati. Solo oggi, a duemila anni di distanza da quell’evento, la lezione del-58 S. Giovanni, XIV, 8, 9.59 Proverbi, XXIX, 18.60 S. Luca, II, 6, 7.34

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