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Da Betlemme al Calvario.pdf - Alice Bailey

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prio nel fatto che siamo vulnerabili in tante cose insignificanti e siamo soggetti a caderein ogni situazione frivola. Per quel che riguarda Cristo, il punto cruci<strong>al</strong>e della situazionefu che queste tre tentazioni furono prove culminanti che coinvolsero i tre aspetti dellanatura inferiore. Furono tentazioni ridotte in sintesi. Non furono tentazioni meschine,insignificanti e sciocche, ma le forze co<strong>al</strong>izzate del triplice uomo inferiore, fisico, emotivoe ment<strong>al</strong>e, impegnate in uno sforzo supremo per dominare il Figlio di Dio. La naturadel m<strong>al</strong>e è questa e tutti noi dovremo un giorno affrontare questa prova — questo triplicem<strong>al</strong>e, questo diavolo — nel modo in cui fu affrontato da Cristo. Per tre volte futentato e per tre volte resistette, e solamente dopo che questa capacità di reagire <strong>al</strong>laforma e <strong>al</strong> vantaggio materi<strong>al</strong>e fu infine messa da parte, fu possibile a Cristo intraprendereil Suo compito di Servizio verso il mondo, e di s<strong>al</strong>ire il Monte della Trasfigurazione.Uno dei più insigni pensatori che abbiamo attu<strong>al</strong>mente nel campo dell’esegesi cristianadice che “tutti quelli che sono destinati <strong>al</strong> Regno debbono ottenere il perdonodelle colpe commesse durante gli eoni trascorsi sulla terra, affrontando con fermezza lapotenza del materi<strong>al</strong>ismo, <strong>al</strong>lorché questo riunisce tutte le forze per sferrare l’attaccosupremo. È a cagione di queste colpe che siamo tuttora soggetti <strong>al</strong> potere dell’empietà.Queste colpe costituiscono un freno che ritarda l’avvento del Regno” 127 .111 Cristo garantì la nostra vittoria fin<strong>al</strong>e affrontando quest’ultimo attacco ed uscendonevittorioso.Il demonio si accostò a Gesù <strong>al</strong> termine dei quaranta giorni di comunione solitaria.Non ci è stato detto in che modo Cristo impiegò quel tempo. Non ci viene dato nessunresoconto dei Suoi pensieri e delle Sue decisioni, della Sua re<strong>al</strong>izzazione e della Suaconsacrazione di quel periodo; Affrontò da solo il futuro e quindi le prove chel’affrancarono d<strong>al</strong> potere della Sua natura umana.La solitudine di Gesù ci appare sempre più chiaramente via via che studiamo la Suavita. Le grandi anime sono sempre anime solitarie. Senza compagni esse compiono letappe più difficili della lunga strada di ritorno. Cristo fu sempre solitario. Il Suo spiritolo conduceva senza posa ad isolarsi. “Le grandi concezioni religiose che pervadonol’immaginazione dell’umanità civilizzata sono scene di solitudine; Prometeo incatenato<strong>al</strong>la rupe, Maometto meditante nel deserto, le meditazioni del Buddha, l’Uomo solitariosulla Croce. È proprio della profondità dello spirito religioso sentirsi abbandonati da tutti,anche da Dio” 128 .La vita di Gesù si <strong>al</strong>ternò fra le folle che amava e il silenzio dei luoghi solitari. <strong>Da</strong>pprim<strong>al</strong>o si trova nella vita quotidiana: dell’esperienza familiare, ove i rapporti intimidelle person<strong>al</strong>ità possono imprigionare così miseramente l’anima; poi andò nel deserto erimase solo. Ne ritornò ed ebbe inizio la Sua vita pubblica, periodo di notorietà, di tumultoe di clamore che fu seguita d<strong>al</strong> silenzio profondo, interiore della Croce, su cui Gesù,abbandonato da tutti, attraversò la profonda, oscura notte dell’anima — assolutamentesolo. Eppure è in questi istanti di silenzio assoluto, quando l’anima ripiega su sestessa e non c’è nessuno ad aiutarci e nessuno a sostenerci, che giungono le rivelazioni esi sviluppa quel chiaro intuito che permette a un S<strong>al</strong>vatore di emergere per aiutare ilmondo.112 Cristo fu tentato d<strong>al</strong> diavolo. È necessario in un libro come questo dare una interpretazione<strong>al</strong> demonio? Non è evidente che esistono, <strong>al</strong> giorno d’oggi, due concetti dominanti,entrambi rappresentati nella coscienza dei giovani e in t<strong>al</strong> modo determinanti leloro credenze ulteriori — il diavolo e S. Nicola o Babbo Nat<strong>al</strong>e? Questi nomi personificanodelle idee opposte. Ciascuno di essi simboleggia uno dei due maggiori problemiche si presentano <strong>al</strong>l’uomo nella sua vita quotidiana. I filosofi orient<strong>al</strong>i li chiamavano“le paia degli opposti” e senza dubbio è la maniera in cui l’uomo imposta questi due a-spetti della vita, e il suo atteggiamento a loro riguardo, che determina la sua reazione <strong>al</strong>127 The Mystery of the Kingdom of God, di Albert Schweitzer, pag. 235.128Religion in the Making, di A. N. Whitehead, pag. 9.63

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