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Da Betlemme al Calvario.pdf - Alice Bailey

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puro pensiero e sentimento umano è stato contenuto nelle menti intuitive per generazioni,probabilmente anche per secoli” 162 . Noi non possiamo ancora definire il senso diquesta esperienza. Sentiamo in maniera confusa e distante il suo carattere prodigioso ela sua fin<strong>al</strong>ità. Come razza non siamo ancora passati attraverso l’esperienza della nuovanascita; l’esperienza del Giordano è stata effettuata soltanto da pochi. Soltanto l’animarara ed evoluta ha sc<strong>al</strong>ato la montagna della Trasfigurazione, ove ha scoperto Dio e si èincontrata con Lui nella Glorificata Persona di Gesù cristo. Abbiamo assistito a questoepisodio con gli occhi degli <strong>al</strong>tri. Pietro, Giacomo e Giovanni ce ne hanno parlato perbocca di un <strong>al</strong>tro apostolo, Matteo. Per ora restiamo soltanto spettatori, eppure a questaesperienza noi tutti parteciperemo un giorno. Questo l’abbiamo dimenticato. Abbiamoassimilato il linguaggio del quarto grande evento della vita di Cristo, e molti di noi hannocercato di penetrare il senso della Crocifissione e di partecipare <strong>al</strong>la Sua sofferenza.Abbiamo contemplato la Trasfigurazione, ma non abbiamo cercato di trasfigurare noistessi. Eppure un giorno lo dovremo fare e potremo osare sc<strong>al</strong>are il Golgota soltanto dopola Trasfigurazione. Soltanto quando saremo pervenuti ad esprimere la divinità entro eattraverso la natura person<strong>al</strong>e inferiore, otterremo quei v<strong>al</strong>ori e quei pregi che soli, secondoil Piano divino, hanno diritto di essere crocifissi. Questa è una verità dimenticata.Eppure fa parte del processo evolutivo, per il cui mezzo Dio si rivela <strong>al</strong>l’umanità.Il grande fenomeno natur<strong>al</strong>e che un giorno l’umanità rivelerà — attraverso l'autoespressione,come pure secondo la legge — racchiude in sé la bellezza che splendette inCristo <strong>al</strong>lorché stette trasfigurato innanzi ai Suoi tre amici, fu riconosciuto da Dio SuoPadre e ricevette la testimonianza di Mosè e di Elia, della Legge e dei Profeti, del passatoe dell’avvenire.Qui c’è da mettere in evidenza un punto. Nel par<strong>al</strong>lelo orient<strong>al</strong>e di queste cinque crisidella vita di Gesù Cristo, il terzo episodio viene chiamato iniziazione della “capanna”, ele parole di S. Pietro quando propone di costruire tre tende o “capanne”, una per Cristo,una per Mosè e un’<strong>al</strong>tra per Elia, collegano l’esperienza cristiana <strong>al</strong> suo antico prototipoorient<strong>al</strong>e. In tutti questi eventi, che accaduto raramente, Dio è stato glorificato d<strong>al</strong>la luce,ineffabile e splendida, irradiata attraverso il rivestimento della carne, e questa esperienzasulla montagna non è esclusivamente cristiana. Ma Cristo fu il primo a riunire inuna sequenza di presentazioni tutte le esperienze possibili della divinità resa manifesta,e a descriverle con la storia della Sua vita, così come ci vengono tramandate nei cinqueepisodi del Vangelo, per nostra edificazione e ispirazione. Sempre più numerosi gli uominipasseranno per la grotta della nascita, entreranno nel fiume e sc<strong>al</strong>eranno la montagna,assecondando l’opera di Dio in favore dell’umanità. L’esempio di Cristo sta portandoi suoi risultati e producendo i suoi frutti. Non è possibile opporsi <strong>al</strong>la divinità, el’uomo è divino. Se non lo fosse, la Paternità di Dio non sarebbe che una parola vuota, eCristo con i Suoi apostoli sarebbero stati in errore quando affermarono, equest’affermazione è ripetuta costantemente, la re<strong>al</strong>tà della nostra origine divina. Il sensodella divinità dell’uomo non può essere <strong>al</strong>terato. Essa è un fatto re<strong>al</strong>e o non lo è. ODio può essere conosciuto nella carne, per mezzo dei Suoi Figli, oppure no. Tutto dipendeda Dio, il Padre, il Creatore, Colui in cui abbiamo vita, origine ed esistenza. ODio è immanente in tutte le Sue creature o non lo è affatto. O Dio è trascendente e <strong>al</strong> dilà di ogni manifestazione, oppure non esiste <strong>al</strong>cuna re<strong>al</strong>tà fondament<strong>al</strong>e, <strong>al</strong>cun proposito,<strong>al</strong>cun principio. Probabilmente è esatto il crescente riconoscimento che va facendosistrada nelle menti degli uomini che Dio è tanto immanente quanto trascendente, e noipossiamo basarci sulla Sua Paternità sapendo di essere divini, perché Cristo e la Suachiesa ne hanno dato testimonianza in tutti i tempi.160 Questa volta la Parola proferita differisce da quella precedente. La prima frase pronunciatad<strong>al</strong>l’Iniziatore che sta in silenzio dietro le quinte mentre Gesù si sottopone a uniniziazione dopo l’<strong>al</strong>tra è praticamente la stessa dell’iniziazione del Battesimo, ad ecce-162 Psychology and the Promethean Will, di Sheldon, 11687

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