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Da Betlemme al Calvario.pdf - Alice Bailey

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156l’attuazione a causa dell’irrequietezza della mente; poiché la mente, o Krishna, è instabile,impetuosa, potente, ostinata; e credo che sia ardua a controllare quanto il vento” 158 .Così nei tre amici e nelle diverse triplicità che troviamo nella Bibbia, scopriamo unsimbolismo che c’illumina in modo vit<strong>al</strong>e. Così sono raffigurati i tre aspetti attraverso iqu<strong>al</strong>i l’anima deve esprimersi e deve risplendere. Lo stesso v<strong>al</strong>e per i tre amici di Gesù.Non mi è possibile qui parlare delle amicizie di Gesù Cristo; esse sono molto re<strong>al</strong>i, moltoprofonde e di un’inclusività univers<strong>al</strong>e. Sono fuori del tempo ed eterne, e gli amici diGesù si trovano in ogni razza (cristiani e non cristiani); in ogni latitudine e in ogni emisfero.E si ricordi bene che solo gli amici di Cristo hanno il diritto di essere dogmatici aSuo riguardo, o possono parlare con tutta autorità di Lui e delle Sue idee, perché posseggonol’autorità dell’amore e della comprensione.La fondament<strong>al</strong>e triplicità la troviamo pure in Pietro, Giacomo e Giovanni; nei loronomi troviamo lo stesso simbolismo essenzi<strong>al</strong>e che ci dà così il senso di questa meravigliosastoria. Pietro, come ben sapete, vuol dire “roccia”. Qui abbiamo le fondamenta,l’aspetto più concreto, la forma fisica esterna che, <strong>al</strong> momento della Trasfigurazione, ètrasformata d<strong>al</strong>la gloria di Dio, così che l’apparenza esterna scompare, e Dio stesso risplende.Giacomo, ci è stato detto, significa “illusione”, deformazione. Vi è qui un riferimento<strong>al</strong> corpo emotivo, col suo potere di snaturare e di ingannare, di fuorviare, di indurrein errore. Ove entra in giuoco l’emozione e quando l’attenzione è concentrata nellareazione sentiment<strong>al</strong>e e sensu<strong>al</strong>e, il f<strong>al</strong>so prende rapidamente il sopravvento, l’uomodiventa vittima dell’illusione. È questo corpo dell’illusione che <strong>al</strong>la fine viene trasformatoe, così cambiato e reso stabile, fornisce un limpido strumento per la rivelazionedella divinità. Giovanni significa “Il Signore ha parlato” e qui è personificata la naturadella mente, poiché solamente quando l’aspetto ment<strong>al</strong>e incomincia a manifestarsi abbiamol’apparizione del linguaggio e di quell’essere pensante, o anim<strong>al</strong>e parlante, chechiamiamo “uomo”. In t<strong>al</strong> modo, nell’appropriata simbologia della Scrittura i tre amicidi Cristo stavano a rappresentare i tre aspetti della Sua natura umana, e fu questa person<strong>al</strong>itàintegrata, foc<strong>al</strong>izzata e consacrata che ricevette l’urto della Trasfigurazione, da cuirisultò la rivelazione. Poiché l’essenzi<strong>al</strong>e du<strong>al</strong>ità dell’umanità è rivelata attraverso Cristoe poiché la Sua Triplice Person<strong>al</strong>ità, con la Sua divinità essenzi<strong>al</strong>e, è rappresentata pernoi in t<strong>al</strong> modo che non possiamo sottrarci a questa lezione e <strong>al</strong>le possibilità che comporta.Gli Apostoli nel loro Maestro riconobbero Dio, e si basarono sulla re<strong>al</strong>tà di questadivinità come hanno fatto da sempre i mistici di ogni tempo.Essi “sanno in Chi hanno posto fede” 159 . Videro la luce risplendere nella persona diGesù Cristo e per essi Egli divenne più grande della Persona che avevano conosciutoprima. Dio divenne una re<strong>al</strong>tà per mezzo di quest’esperienza.In questa sintesi del passato, presente e futuro, Cristo e Coloro che Gli erano più a-mici si incontrarono con Dio, e questa associazione fu t<strong>al</strong>mente potente da evocare unarisposta immediata d<strong>al</strong> Dio medesimo. Quando il sentimento ed il pensiero si congiungonoin un istante di comprensione, avviene simultaneamente una precipitazione di e-nergia, e da quel momento la vita muta per sempre, si diventa consapevoli di una re<strong>al</strong>tàche prima era soltanto creduta, e la fede non è più necessaria.3L’episodio della Trasfigurazione fu il punto d’incontro di fattori significativi e daquel momento la storia dell’umanità ha subito un mutamento radic<strong>al</strong>e. Si è trattato, perla storia razzi<strong>al</strong>e, di un momento importante come la Crocifissione, di potenza forsemaggiore di quell’avvenimento pur tanto tragico e grandioso. Momenti simili sono assairari. Gener<strong>al</strong>mente noi non otteniamo che deboli lampi di possibilità, rari sprazzi158 Bhagavad Gita, VI, 33-34159 S. Paolo a Timoteo, II E; p. 1, 1285

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