Algebre di Lie semisemplici, sistemi di radici e loro classificazione
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che è ancora vietato dal passo 7.<br />
Allora possiamo <strong>di</strong>re che se Γ contiene due vertici legati da due fili esso non può che essere della<br />
tipologia (ii) (il ragionamento che si fa è identico ai due precedenti, soltanto che non si incontrano mai<br />
no<strong>di</strong> ne coppie <strong>di</strong> vertici legati da due fili, quin<strong>di</strong> ad ogni passo un vertice si collega all’ultimo vertice<br />
<strong>di</strong> una delle catene semplici che partono da ɛ1 o da ɛ2, la coppia <strong>di</strong> vertici legati da due fili).<br />
Se invece Γ ha che i vertici sono legati fra <strong>loro</strong> con solo un filo e non ci sono no<strong>di</strong>, Γ non può che<br />
essere della forma (i) (sempre lo stesso modo <strong>di</strong> ragionare, questa volta partendo da un vertice). Infine<br />
ve<strong>di</strong>amo cosa capita se Γ contiene un nodo. Siano ɛ1, ɛ2, ɛ3 e ɛ4 i punti del nodo. Pren<strong>di</strong>amo un quinto<br />
vertice ɛ5 connesso ad uno dei vertici del nodo. Esso deve necessariamente essere connesso con un filo<br />
ad un fra ɛ1,ɛ3 e ɛ4 (da ɛ2 partono già tre fili). Un sesto vertice collegato ad uno dei primi cinque sarà<br />
legato con un filo o a ɛ5 o ad uno dei due vertici fra ɛ1,ɛ3 e ɛ4 al quale non abbiamo legato ɛ5. In<br />
questo modo, ad ogni passo, aggiungiamo un vertice legato con un filo all’ultimo vertice delle catene<br />
semplici che partono da ɛ1,ɛ3 e ɛ4. Quin<strong>di</strong> in questo caso il grafico <strong>di</strong> Γ è della forma (ii).<br />
(9) Se il grafico connesso Γ è del tipo (ii) allora è il grafico <strong>di</strong> Coxeter F4 o il grafico <strong>di</strong> Coxeter Bp = Cp.<br />
Dato che siamo in uno spazio euclideo, quin<strong>di</strong> uno spazio vettoriale reale, ha senso considerare le<br />
conmbinazioni lineari<br />
ɛ =<br />
r<br />
iɛi ; η =<br />
aventi come coefficienti dei numeri interi. Per ipotesi abbiamo :<br />
i=1<br />
q<br />
jηj<br />
4(< ɛi, ɛi+1 >) 2 = 1 ⇒ 2(< ɛi, ɛi+i >) = −1 con i = 1, 2, . . . , r − 1 (5.7)<br />
4(< ηj, ηj+1 >) 2 = 1 ⇒ 2(< ηj, ηj+i >) = −1 con j = 1, 2, . . . , q − 1 (5.8)<br />
j=1<br />
4(< ɛr, ηq >) 2 = 2 ⇒ (< ɛr, ηq >) 2 = 1<br />
2<br />
mentre tutte le altre coppie <strong>di</strong> vertici sono ortogonali (in quanto non connesse da nessun filo). Ne<br />
consegue :<br />
< ɛ, ɛ >=<<br />
r<br />
iɛi,<br />
i=1<br />
r<br />
kɛk >=<br />
k=1<br />
r<br />
ik < ɛi, ɛk >=<br />
i,k=1<br />
r<br />
(i) 2 r−1<br />
< ɛi, ɛi > +2 i(i + 1) < ɛi, ɛi+1 ><br />
i<br />
i=1<br />
109<br />
(5.6)<br />
(5.9)<br />
(5.10)<br />
con 2 fattore moltiplicativo dell’ultima sommatoria in quanto consideriamo i casi j = i + 1 e i = j + 1<br />
che sono uguali per la simmetria del prodotto scalare. La norma al quadrato <strong>di</strong> ɛ allora <strong>di</strong>venta :<br />
r<br />
(i) 2 r−1<br />
− i(i+1) =<br />
i<br />
i=1<br />
r<br />
(i) 2 r−1<br />
− (i 2 +i) = r 2 r−1<br />
− i = r 2 r(r − 1)<br />
− =<br />
2<br />
2r2 − r2 + r<br />
2<br />
i<br />
i=1<br />
i<br />
= r2 + r<br />
2<br />
= r r + 1<br />
2