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Algebre di Lie semisemplici, sistemi di radici e loro classificazione

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78 CAPITOLO 4. SISTEMI DI RADICI<br />

• (B1) ∆ è una base <strong>di</strong> E<br />

• (B2) ogni ra<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Φ ha, rispetto a ∆, componenti intere tutte non positive o tutte non negative<br />

Le ra<strong>di</strong>ci appartenenti alla base ∆ sono dette semplici.<br />

Osserviamo che la car<strong>di</strong>nalità <strong>di</strong> una base <strong>di</strong> Φ coincide con la <strong>di</strong>mensione dello spazio euclideo E e<br />

che non è detto che un sistema <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci ammetta sempre una base (esiste almeno un sottoinsieme <strong>di</strong><br />

ra<strong>di</strong>ci che sod<strong>di</strong>sfa B1 ma non necessariamente anche B2).<br />

Nel pargrafo 4.3, per ognuno dei <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci analizzati (escluso quello nello spazio euclideo uni<strong>di</strong>-<br />

mensionale), abbiamo fissato due ra<strong>di</strong>ci che costituivano una base dello spazio euclideo. Esse sod<strong>di</strong>sfano<br />

inoltre la con<strong>di</strong>zione B2 e dunque sono una base dei <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci visti.<br />

Lemma 4.5.1. Sia ∆ una base <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci Φ in uno spazio euclideo E. Allora < α, β > ≤ 0<br />

per ogni coppia <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci semplici <strong>di</strong>stinte. Inoltre α − β non è una ra<strong>di</strong>ce.<br />

Dimostrazione. Supponiamo che < α, β > sia strettamente positivo. Ovviamente α = ±β ( per<br />

l’in<strong>di</strong>pendenza dei vettori <strong>di</strong> base). Per quanto visto nella proposizone 4.4.1 α − β è una ra<strong>di</strong>ce.<br />

Avremmo cosí una ra<strong>di</strong>ce che ha come componenti rispetto a ∆ sia 1 che −1, contrad<strong>di</strong>cendo la<br />

con<strong>di</strong>zione (B2). Questo assurdo <strong>di</strong>mostra entrambe le affermazioni del lemma.<br />

Fissiamo uno spazio euclideo E, un sistema <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci Φ in E e una sua base ∆.<br />

Definiamo l’altezza <strong>di</strong> una ra<strong>di</strong>ce β ∈ Φ rispetto a ∆, e la denotiamo col simbolo ht(β), nel modo<br />

seguente :<br />

ht(β) = <br />

α∈∆<br />

kα<br />

(4.66)<br />

con le kα componenti <strong>di</strong> β rispetto alla base. Se tutte le kα sono non negative chiamiamo β positiva e<br />

scriviamo β ≻ 0 ; se tutte le kα sono non positive chiamiamo β negativa e scriviamo β ≺ 0. Si deduce<br />

facilmente che le ra<strong>di</strong>ci semplici sono postive con altezza 1.<br />

Denotiamo con Φ + l’insieme delle ra<strong>di</strong>ci positive, con Φ − quello delle ra<strong>di</strong>ci negative.<br />

Per la R2 sappiamo che il sistema <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci Φ è della forma Φ = {±βi | i ∈ I}. Pertanto, se una ra<strong>di</strong>ce<br />

è positiva, la sua opposta è negativa ed in particolare si ha Φ − = −Φ + . Osserviamo che se α e β sono<br />

due ra<strong>di</strong>ci positive ed anche α + β è una ra<strong>di</strong>ce, pure essa è positiva.<br />

Con quanto fin qui introdotto possiamo definire una relazione d’or<strong>di</strong>ne su E.<br />

Dati due elementi λ, µ <strong>di</strong> E scriviamo µ ≺ λ se λ = µ oppure λ − µ è somma <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci positive.<br />

Abbiamo definito una relazione binaria su E che è sicuramente riflessiva. Essa è pure simmetrica : se<br />

µ ≺ λ e λ ≺ µ ma supponiamo, per assurdo, λ = mu, allora µ − λ e λ − µ si scrivono come somme <strong>di</strong><br />

ra<strong>di</strong>ci positive. Ma questi due vettori sono uno l’opposto dell’altro e l’opposto <strong>di</strong> una ra<strong>di</strong>ce positiva<br />

abbiamo visto essere negativa. Dunque non può che essere µ = λ. Infine la transitività : se µ ≺ λ e

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