Algebre di Lie semisemplici, sistemi di radici e loro classificazione
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4.2. SISTEMI DI RADICI 59<br />
è un iperpiano <strong>di</strong> E. Infatti, se denotiamo con W il sottospazio vettoriale generato da α (quin<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>m(W ) = 1), abbiamo Pα = W ⊥ .<br />
Ne consegue:<br />
<strong>di</strong>m(E) = <strong>di</strong>m(W ) + <strong>di</strong>m(W ⊥ ) ⇒ <strong>di</strong>m(E) − <strong>di</strong>m(W ⊥ ) = <strong>di</strong>m(W ) = 1 (4.12)<br />
Se pren<strong>di</strong>amo un punto β ∈ Pα abbiamo σα(β) = β mentre se γ è un vettore ortogonale a Pα esso è un<br />
multiplo <strong>di</strong> α (γ è ortogonale a Pα se e solo se appartiene a W , poichè (W ⊥ ) ⊥ = W ) e viene mandato<br />
nel suo opposto :<br />
σα(aα) = a(α −<br />
2 < α, α ><br />
α) = −aα (4.13)<br />
< α, α ><br />
Abbiamo dunque <strong>di</strong>mostrato che σ è una riflessione in E che fissa l’iperpiano Pα.<br />
Considerando un multiplo a α <strong>di</strong> α abbiamo σα = σaα in quanto :<br />
σaα(β) = β −<br />
2 < β, aα > 2 < β, α ><br />
aα = β −<br />
< aα, aα > < α, α > α = σα(β) ∀β ∈ E (4.14)<br />
Introduciamo infine una notazione che useremo spesso in seguito. Denotiamo con il simbolo (β, α)<br />
il numero reale 2<br />
, con α e β vettori dello spazio euclideo E e α ovviamente non nullo. Questa<br />
quantità non è altro che il doppio della proiezione ortogonale <strong>di</strong> β su α <strong>di</strong>viso il quadrato della norma<br />
<strong>di</strong> α.<br />
4.2 Sistemi <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci<br />
Un sottoinsieme Φ <strong>di</strong> uno spazio euclideo E si <strong>di</strong>ce sistema <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci in E se esso sod<strong>di</strong>sfa le seguenti<br />
con<strong>di</strong>zioni :<br />
• (R1) Φ è finito, non contiene il vettore nullo e genera E<br />
• (R2) se α appartiene a Φ gli unici multipli <strong>di</strong> α ( cioè vettori del tipo aα, con a numero reale)<br />
contenuti in Φ sono α e −α<br />
• (R3) se α appartiene a Φ, la riflessione σα lascia Φ invariato (non puntualmente)<br />
• (R4) se α, β ∈ Φ, allora (α, β) è un numero intero<br />
A partire dalla definizione, possiamo dedurre un primo risultato.<br />
Su uno spazio euclideo E consideriamo un sottoinsieme Φ che sod<strong>di</strong>sfa le con<strong>di</strong>zioni R1, R3 ed R4. Mos-<br />
triamo che, dato α ∈ Φ, gli unici suoi multipli che possono essere contenuti in Φ sono ± 1<br />
2α, ±α, ±2α.<br />
Supponiamo che a α appartenga a Φ. Per la R4 abbiamo :<br />
< α, a α ><br />
< α, a α > 2<br />
(a α, α) = 2 = 2a = h ∈ Z ; (α, a α) = 2 = = k ∈ Z (4.15)<br />
< α, α > < a α, a α > a