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Algebre di Lie semisemplici, sistemi di radici e loro classificazione

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4.5. BASI DI SISTEMI DI RADICI 85<br />

Se poi G agisce a sinistra sugli insiemi A1, A2 tramite le azioni ϕ1, ϕ2 rispettivamente ed inoltre<br />

f : A1 → A2 è tale che f(g · a) = f(g) · a per ogni g ∈ G, a ∈ A1 <strong>di</strong>remo che f è una mappa<br />

G-equivariante.<br />

Dato un sistema <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci Φ nello spazio euclideo E possiamo considerare due azioni del gruppo <strong>di</strong><br />

Weyl W : una sulle camere <strong>di</strong> Weyl e l’altra sulle basi <strong>di</strong> Φ.<br />

Partiamo dall’azione sulle camere <strong>di</strong> Weyl. Alla camera <strong>di</strong> Weyl Υ(γ) e all’automorfismo σ ∈ W ,<br />

associamo la camera <strong>di</strong> Weyl Υ(σ(γ)). Dobbiamo verificare, primariamente, che l’applicazione consid-<br />

erata è ben definita. Innanzitutto osserviamo che anche σ(γ) è un elemento regolare. Come già visto<br />

precedentemente gli automorfismi <strong>di</strong> W conservano il prodotto scalare e mandano Φ in sè. Allora ogni<br />

ra<strong>di</strong>ce α è della forma σ(β) con β ∈ Φ e quin<strong>di</strong> < σ(γ), α > = < σ(γ), σ(β) > = < γ, β > = 0 : il<br />

prodotto scalare <strong>di</strong> σ(γ) per una arbitraria ra<strong>di</strong>ce è non nullo, ossia dalla regolarità <strong>di</strong> γ segue quella<br />

<strong>di</strong> σ(γ). Se poi γ, γ ′ sono due elementi regolari che stanno nella stessa camera <strong>di</strong> Weyl, anche le <strong>loro</strong><br />

immagini tramite σ stanno nella stessa camera <strong>di</strong> Weyl. Infatti se α = σ(β) appartiene a Φ + (σ(γ)),<br />

essa è contenuta anche in Φ + (σ(γ ′ )) poichè < σ(γ), α > = < σ(γ), σ(β) > = < γ, β > quin<strong>di</strong>, dato<br />

che Φ + (γ) = Φ + (γ ′ ), abbiamo che anche < σ(γ ′ ), α > = < σ(γ ′ ), σ(β) > = < γ ′ , β > è strettamente<br />

positivo. Analogamente si mostra il viceversa.<br />

Quanto appena visto ci <strong>di</strong>ce che σ(Υ(γ)) ⊆ Υ(σ(γ)) e, considerando σ −1 ovviamente si ha anche<br />

Υ(σ(γ)) ⊆ σ(Υ(γ)), ossia σ(Υ(γ)) = Υ(σ(γ)). Che l’applicazione definita rispetta le con<strong>di</strong>zioni per<br />

essere un’azione <strong>di</strong> gruppo è banale.<br />

Passiamo all’azione sulle basi : alla base ∆ <strong>di</strong> Φ e a σ ∈ W associamo σ(∆).<br />

Dato che σ è un automorfismo, σ(∆) è una base <strong>di</strong> E. Inoltre una generica ra<strong>di</strong>ce α è uguale a σ(β) con<br />

β ∈ Φ. Ma β la scriviamo come combinazione lineare, con coefficienti tutti non positivi o non negativi,<br />

degli elementi <strong>di</strong> ∆. Dunque α conserva i coefficienti <strong>di</strong> β ma si scrive come combinazione lineare<br />

degli elementi <strong>di</strong> σ(∆). Abbiamo quin<strong>di</strong> mostrato che σ(∆) sod<strong>di</strong>sfa le con<strong>di</strong>zioni B1 e B2. Come<br />

nel caso precedente, l’applicazione definita sod<strong>di</strong>sfa in modo ovvio le con<strong>di</strong>zioni per essere un’azione.<br />

Inoltre, dato un vettore regolare γ ∈ E, si ha σ(∆(γ)) = ∆(σ(γ)). Per verificare questa relazione<br />

basta accertarsi che i prodotti scalari <strong>di</strong> σ(γ) con gli elementi <strong>di</strong> σ(∆(γ))) siano strettamente positivi<br />

(in accordo col passo 5 del <strong>di</strong>mostrazione del Teorema 4.5.4). Ed infatti < σ(γ), σ(α) > = < γ, α > è<br />

strettamente positivo per ogni ra<strong>di</strong>ce α ∈ ∆(γ).<br />

Abbiamo visto che esiste una bigezione fra basi e camere <strong>di</strong> Weyl : sia f che g sono W equivarianti.<br />

Pertiamo da g : sia σ un generico automorfismo <strong>di</strong> W e ∆(γ) un’arbitraria base <strong>di</strong> Φ. Allora abbiamo<br />

che σ(∆(γ)) = ∆(σ(γ)), la cui immagine tramite g è Υ(σ(γ)). Viceversa, g manda la base ∆(γ) nella<br />

camera <strong>di</strong> Weyl Υ(γ) ed inoltre σ(Υ(γ) = Υ(σ(γ)). Per f pren<strong>di</strong>amo un automorfismo σ ∈ E e una<br />

camera <strong>di</strong> Weyl Υ(γ). L’azione <strong>di</strong> W sulle camere <strong>di</strong> Weyl associa Υ(σ(γ)) alla camera <strong>di</strong> Weyl Υ(γ).<br />

L’immagine tramite f <strong>di</strong> Υ(σ(γ)) è la base ∆(σ(γ)) ; f(Υ(γ) = ∆(γ) e l’azione <strong>di</strong> σ su ∆(γ) restituisce

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