Una famiglia come un'altra - Spazio MeF
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Irene Bernardini <strong>Una</strong> <strong>famiglia</strong> <strong>come</strong> un’altra<br />
scrivi@spaziomef.it<br />
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dei figli e sostituiti, almeno nelle intenzioni delle madri, dai loro nuovi<br />
compagni.<br />
L'esperienza comune a gran parte dei bambini dopo la separazione dei<br />
genitori è di vivere con la mamma . Comunque siano andate le cose tra loro, è<br />
il padre che si allontana da casa, che perde con i figli il contatto quotidiano. E'<br />
lui che i bambini possono avere l'impressione o la concreta esperienza di<br />
perdere. Spesso l'allontanamento è sentito <strong>come</strong> abbandono. E’ un<br />
sentimento che avrebbe bisogno di essere smentito dalle parole rassicuranti<br />
dei grandi ma soprattutto dalle loro azioni concrete. un padre che faccia<br />
sentire la sua presenza anche al di là del solito weekend alternato e delle<br />
vacanze che gli spettano; un padre attendibile e affidabile, che incide, che<br />
decide, che dà la sua impronta alle scelte e allo stile di vita dei suoi figli ;<br />
perchè questo avvenga , oltre alla sensibilità e al senso di responsabilità di lui,<br />
occorre una madre che non lo emargini, che non ostacoli gli incontri, che ne<br />
valorizzi la figura agli occhi dei bambini, che ne evochi insomma la presenza<br />
affettiva e l'autorevolezza con i propri comportamenti e con le proprie parole.<br />
Questo, è vero, ormai si realizza spesso, perchè sempre più diffusa è la<br />
consapevolezza che occorre e soprattutto è possibile garantire a un bambino<br />
di crescere potendo contare su entrambi i genitori anche dopo la fine del loro<br />
rapporto coniugale. Ma in molti casi non è così che vanno le cose: ancora<br />
oggi in Italia quasi un quarto dei padri dopo la separazione si defila fino a<br />
disinteressarsi completamente dei figli; altri si scontrano contro le barriere<br />
formidabili erette dalle madri.<br />
Nella vicenda separativa, <strong>come</strong> già accennavo, che vede il più delle volte<br />
la mamma nel ruolo di genitore affidatario, la sorte del rapporto padre-figli<br />
dipende in larga parte dalla volontà, più o meno consapevole, della madre. a<br />
lei basta poco, basta chiamarlo "tuo padre”al posto di "papà”o non nominarlo<br />
affatto perché la figura paterna si oscuri o addirittura si deteriori agli occhi di un<br />
bambino<br />
Certi sottili sfumature di squalifica e svalutazione hanno effetti potenti,<br />
pari a quelli, di natura opposta, esercitati dai grandi e piccoli rituali messi in<br />
atto dalle madri, quando le cose in <strong>famiglia</strong> vanno bene, per valorizzare la