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Una famiglia come un'altra - Spazio MeF

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Irene Bernardini <strong>Una</strong> <strong>famiglia</strong> <strong>come</strong> un’altra<br />

scrivi@spaziomef.it<br />

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impegni di lavoro, vuoi per quella sorta di inerzia culturale per cui sono le<br />

donne in <strong>famiglia</strong> ad occuparsi dei bambini, Tullio aveva ampiamente<br />

delegato ad Annalisa le cure e l'educazione quotidiana delle figlie. Era stata<br />

lei per anni a lavarle, vestirle, portarle a scuola, preparare loro da mangiare,<br />

seguirle nei compiti, portarle dal pediatra. Annalisa sapeva tutto dell'allergia<br />

di Virginia a certi alimenti, aveva imparato a cucinarle certi piatti appetitosi<br />

che non le facevano pesare i divieti della sua dieta. Sapeva <strong>come</strong> arginare<br />

le sue intemperanze preadolescenziali per evitarle scontri con il papà, poco<br />

tollerante delle sue unghie dipinte di tutti i colori e delle sue ciocche blu<br />

elettrico. Era stata Annalisa a convincere Marina del fatto che con gli occhiali<br />

e l'apparecchio per i denti era bellissima, era tale e quale quell'attrice<br />

americana. Quando le bambine tornavano a casa dal fine settimana con la<br />

mamma - Rossella con l'orticaria e le unghie blu elettrico, Marina senza<br />

occhiali , i compiti ancora da fare perché , guarda caso, il diario era stato<br />

dimenticato- non c'era neanche bisogno di far commenti. Adele, che pure si<br />

era dedicata alle figlie con tutto l'amore, appariva a tutti, soprattutto alle<br />

bambine purtroppo, <strong>come</strong> inadeguata, maldestra, inaffidabile. Fuori gioco.<br />

Le cure che mettono al mondo<br />

La competenza materna è un sapere complesso che matura nella<br />

condivisione della quotidianità . l'istinto è solo un potenziale di partenza. Per<br />

anni, anni decisivi per la formazione di un bambino, ad Adele, certo anche per<br />

sue responsabilità, era mancata la possibilità di incarnare il suo essere<br />

madre in atti e gesti quotidiani. Virginia e Marina volevano molto bene alla<br />

mamma, che era tra l'altro una donna molto intelligente e affettivamente<br />

molto vivace e comunicativa. Però era di Annalisa che avevano fiducia, era lei<br />

a dar loro sicurezza.<br />

La competizione tra padre "vero”e padre per così dire acquisito, o che si<br />

candida ad esserlo, avviene di solito su questioni relative alla rappresentanza<br />

esterna (“<strong>come</strong> si permette quello là di andare lui dall'allenatore del calcio a<br />

suggerirgli in che ruolo far giocare mio figlio!”) o sul terreno del ruolo<br />

educativo, ( “<strong>come</strong> si permette quello là di mettere in castigo mio figlio !” e

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