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Una famiglia come un'altra - Spazio MeF

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ivolto a questa dimensione di passaggio (il cammino, la transizione mi<br />

affascinano molto più della meta). Lo sguardo volutamente rinuncia a spingersi<br />

troppo in là. Si accontenta di osservare ciò che avviene nel punto ideale di<br />

intersezione tra i nuclei vecchi e nuovi, nell'intreccio complesso tra le relazioni.<br />

alle nuove parentele, insomma, che, negate o accettate, rimosse o qualche<br />

volta enfatizzate, comunque sia si producono. In altre parole, vorrei<br />

ragionare attorno al fenomeno della rottura e della ricomposizione delle<br />

relazioni familiari cercando di non dimenticare che per un bambino conta la<br />

continuità e la possibilità di integrare e conciliare gli affetti. Per questo userò il<br />

termine "<strong>famiglia</strong> allargata ". I termini "<strong>famiglia</strong> ricostituita” o "<strong>famiglia</strong><br />

ricomposta” li userò solo per alludere ai nuclei nuovi ( composti da una coppia,<br />

sposata o unita di fatto, di cui uno o entrambi i membri provengono da una<br />

precedente unione da cui sono nati dei figli che,talora insieme ai nati dalla<br />

nuova coppia, vivono insieme ). Queste parole evocano l'idea della<br />

riparazione di qualcosa che si era rotto, gettando così una luce ambigua sulle<br />

unioni originarie. Se si assume l'angolo visuale dei bambini, invece, il punto<br />

critico e, a mio parere, più interessante, è proprio quello della trasformazione.<br />

di un cambiamento che non pretenda la distruzione di ciò che è stato. Se si<br />

chiede a un bambino di disegnare la sua <strong>famiglia</strong>, molto probabilmente si<br />

raffigurerà insieme alla sua mamma e al suo papà, anche se da anni vive solo<br />

con uno dei due e con il suo nuovo partner. Se non glielo si impedisce, un<br />

bambino ama sentirsi al vertice di un triangolo composto da lui e dai suoi<br />

genitori, anche se quel triangolo si inscrive all'interno di una geometria più<br />

vasta e complessa.<br />

Sono proprio i bambini a lanciare la sfida di queste famiglie<br />

complesse e complicate. sono le responsabilità affettive ed educative nei<br />

loro confronti -ma certo anche la grande gioia che sanno offrirci - che ci<br />

richiedono e ci rendono capaci di andare oltre i vecchi schemi familiari, di<br />

inventarci nuovi modi di "fare <strong>famiglia</strong>". I bambini hanno bisogno di ponti,<br />

simbolici e insieme concretamente gettati negli atti e nei gesti quotidiani, per<br />

passare da una realtà familiare a <strong>un'altra</strong> senza dover scegliere, senza<br />

dover tradire.<br />

Irene Bernardini <strong>Una</strong> <strong>famiglia</strong> <strong>come</strong> un’altra<br />

scrivi@spaziomef.it<br />

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