Una famiglia come un'altra - Spazio MeF

Irene Bernardini Una famiglia come un’altra
scrivi@spaziomef.it
159
si sviluppasse un pensiero della differenza maschile sul terreno degli affetti e
della relazione,tradizionalmente riservato ( concesso? abbandonato ?) alle
donne. Ai papà vorrei dedicare il passo che segue. E' tratto da Anna Karénina
di Tolstòj, dalle pagine in cui la nascita e il parto sono narrati attraverso il
turbine di emozioni contrapposte che animano il padre, Lèvin. 4
... tornato nel mondo della realtà, faceva grandi sforzi mentali per capire che
lei era viva, sana, e che l'essere che strideva in modo così disperato era suo
figlio. E era indicibilmente felice. Ma il bambino? Di dove veniva, perché, chi
era?... Non poteva assolutamente capire, non poteva abituarsi a questo
pensiero. .... > disse Kitty, voltando verso di lui il bambino
affinché potesse vederlo. Il visino senile a un tratto si corrugò ancor più e il
bambino sternutì.
Sorridendo e trattenendo a fatica lacrime di commozione, Lèvin baciò la
moglie e uscì dalla stanza buia.
Quel che provava verso quel piccolo essere non era affatto ciò che si era
aspettato. Nulla di allegro e gioioso c'era in quel sentimento; al contrario, una
nuova tormentosa paura. Era la coscienza di un nuovo lato vulnerabile.
"Un nuovo lato vulnerabile". possono parlarne, scriverne solo gli uomini.
Per non concludere
Non ho somme da tirare, non ho ricette da proporre. l'avevo promesso.
Le nuove famiglie sono un laboratorio, una ricerca aperta. Sono lavori in
corso. Occorre aspettare
Il peggio che le famiglie allargate esprimono proviene dal non volersi
riconoscere come esperienze nuove che devono raccogliere la sfida a
integrare passato e presente, differenze, e percorsi diversi . da una parte c'è
4 tr.it Garzanti, Milano, 1965-1986, tomo 2, p. 723