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Una famiglia come un'altra - Spazio MeF

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peraltro un granché in termini di impegno giacché i suoi genitori erano<br />

disponibili ad occuparsene a tempo pieno. Però Renato riconosceva che<br />

Barbara sentiva la mancanza della mamma, che quegli incontri erano penosi ;<br />

altrettanto onestamente sosteneva di non aver nulla contro Pino . in paese si<br />

conoscevano tutti e anzi un tempo loro due erano stati amici. Quello che non<br />

gli perdonava era di aver accettato che Carmela portasse con sé la bambina<br />

ai loro incontri quando, prima della separazione e dei provvedimenti che ne<br />

sono seguiti, loro due si incontravano di nascosto.<br />

Pino, davvero un bravo ragazzo - una delle poche cose sui cui Carmela<br />

e Renato erano d’accordo -, mi spiegava che quegli “incontri segreti”si<br />

riducevano al fatto che per vedere Carmela raggiungeva mamma e figlia ai<br />

giardini o le accompagnava al centro commerciale. Era risentito dall’essere<br />

stato dipinto, nel ricorso presentato da Renato in Tribunale, <strong>come</strong> un subdolo<br />

plagiatore di donne e bambine che portava via le mogli agli amici. Ma riusciva<br />

a capire, seppure col senno di poi, quanto tutta la situazione potesse bruciare<br />

a Renato.<br />

Proposi a Carmela e Renato di accantonare, almeno per un po’, la<br />

questione dell’affidamento e di provare a pensare insieme un percorso<br />

graduale che consentisse a Barbara di uscire dall’angoscia di doversi dividere<br />

tra due universi ostili e contrapposti. Per far questo occorreva che gli spazi per<br />

mamma e figlia si ampliassero ma soprattutto si bonificassero, obiettivo che<br />

poteva essere perseguito solo a patto che il papà, rassicurato sul fatto che si<br />

procedesse senza imbrogliarlo o per colpi di mano, facesse progressivamente<br />

cadere i suoi veti. Insomma, i genitori di Barbara, per tranquillizzarla,<br />

dovevano trovare il modo di scendere a patti e di riguadagnare una fiducia<br />

reciproca.<br />

Il primo passo, spero che nessuno ne sottovaluti l’importanza, fu quello<br />

della pipì. Con la benedizione di papà, Barbara poteva salire in casa di<br />

Carmela se aveva bisogno del bagno. Poi passammo al frigorifero e alla<br />

dispensa. In quel cammino Carmela, Renato e io fummo molto aiutati da<br />

Barbara, il cui rasserenamento in seguito a questi primi piccoli grandi accordi<br />

tra i genitori fu vistoso e dunque molto motivante. Seguì un periodo di<br />

Irene Bernardini <strong>Una</strong> <strong>famiglia</strong> <strong>come</strong> un’altra<br />

scrivi@spaziomef.it<br />

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