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Una famiglia come un'altra - Spazio MeF

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un po' continuano a raccontare, a riferire con sadica dovizia di particolari di<br />

quel che avviene "di là", <strong>come</strong> per sfida, <strong>come</strong> per vedere fino a che punto<br />

possono spingersi. Ma questa sfida contiene per un bambino una speranza ,<br />

quella che mamma o papà prima o poi gli consentano, senza che debba<br />

sentirsi in colpa, di fare amicizia con l'altra persona, che insomma la frattura si<br />

saldi, che un ponte, anche su questo, sia gettato. Ma se questa sorta di<br />

conciliazione non avviene, allora i bambini smettono di parlare, divengono<br />

reticenti oppure, più avanti, raccontano le cose a modo loro, piegandole a fini<br />

di autoprotezione e di interesse. Si sono rassegnati, ma lo vivono <strong>come</strong> un<br />

fallimento personale: non sono stati capaci di metter pace, di unire. Questo<br />

vuol dire mandare i figli a scuola di omertà e di doppiezza.<br />

Solo uno sforzo di trasparenza tra i genitori può riparare i bambini da tutti<br />

questi possibili danni. a loro basterebbe sentirsi dire "lo so, papà me l'ha detto<br />

di Clara, sapevo che sarebbe venuta con voi in montagna”o “mamma mi ha<br />

detto che Luigi da sabato verrà a stare con voi...", per sentirsi sollevati da un<br />

peso troppo grande.<br />

Non molto tempo fa una signora con cui stavo ragionando di queste cose<br />

mi ha fatto un'osservazione interessante che suonava più o meno così. “Lei<br />

dice sempre che a fare l'interesse dei bambini, alla lunga ci guadagniamo<br />

anche noi grandi. Per il bene dei bambini sono disposta a tutto, ma<br />

francamente il mio interesse sarebbe di chiudere una volta per tutte con mio<br />

marito, di rifarmi una vita e una <strong>famiglia</strong> insieme ai miei figli e all’uomo che<br />

amo...”. Verissimo, ma solo in parte. Volendo ragionare in termini del tutto<br />

egoistici o addirittura opportunistici, attenersi a una certa correttezza nei<br />

confronti dell’ex coniuge - consultarlo o quantomeno informarlo di tutte quelle<br />

decisioni e iniziative che coinvolgono i figli, cercare nei limiti del possibile di<br />

accordarsi - crea le premesse per procedere più serenamente con i propri<br />

nuovi progetti di vita. Ad avere un ex coniuge ostile, che sabota<br />

persecutoriamente ogni nostro tentativo di costruire nuove relazioni familiari,<br />

c’è proprio poco da guadagnarci. Cercare il suo più o meno convinto<br />

assenso, anche a costo di accettare qualche condizione che contrasta con i<br />

Irene Bernardini <strong>Una</strong> <strong>famiglia</strong> <strong>come</strong> un’altra<br />

scrivi@spaziomef.it<br />

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