Una famiglia come un'altra - Spazio MeF

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5. UN BAMBINO E’ LA SUA STORIA Robert: Sono pediatra. Bruno: Cosa? Robert: Una specie di pediatra - a Genova mi sono separato da mia moglie. Bruno. Questo non te l'ho chiesto. Non devi raccontarmi la tua storia. Robert: Cosa vuoi sapere ALLORA? Bruno: Chi sei. ... Robert. Io SONO la mia storia ( Totale e panoramica. il camion prosegue il suo viaggio e sparisce nel paesaggio notturno. C'è luna piena.) Wim Wenders, Nel corso del tempo Senza tradizioni Ai protagonisti delle nuove esperienze familiari che nascono in seguito alla separazione mancano criteri , modelli di comportamento, valori e un quadro di riferimento morale altrettanto nuovi e originali, radicati cioè nelle nuove costellazioni familiari cui le nuove unioni dopo il divorzio danno luogo. Come già accennavo nelle pagine in cui ho tratteggiato il clima culturale e la percezione collettiva delle vicende e delle scelte familiari, tutto ciò che non è nucleo coniugale tradizionale, composto da padre, madre e figli, ricade più o meno subdolamente nell'area del disvalore, del disordine, se non addirittura della devianza. Modelli, valori e riferimenti in positivo, tramandati dalle generazioni precedenti e che dominano il clima culturale prevalente, sono ancora tutti strettamente legati alla famiglia tradizionale. Le donne, gli uomini e i bambini che vivono la realtà delle famiglie allargate si trovano perciò a sperimentare e per così dire a inventare un modo di relazione di coppia e tra le generazioni che non ha storia né certezze, e per di più è ancora visto con sospetto e diffidenza. Irene Bernardini Una famiglia come un’altra scrivi@spaziomef.it 76
Trovarsi a vivere un parte così importante della propria vita, quella degli affetti e dei rapporti familiari, in una sorta di terra di nessuno, ai margini o addirittura fuori dalla normalità non è per niente facile. Qualcuno ne trae motivo di orgoglio e motivazione all’impegno, molti altri patiscono questa condizione di outsider, e fanno di tutto per rientrare il più in fretta possibile nei canoni della norma. Anche per questo quando, dopo una separazione, si ricompone un nuovo nucleo la tentazione è molto spesso quella di riconvertire e ricompattare affetti, ruoli e funzioni familiari, a scapito, inevitabilmente, di quelli precedenti. La nuova edizione di famiglia deve riproporre il buon vecchio copione. l'uomo deve fare la parte di padre, la donna quella di madre, i bambini naturalmente sono, rispettivamente, figli e fratelli. La nuova famiglia deve insomma farsi perdonare, negando e sacrificando in qualche modo la propria peculiarità , deve legittimarsi, assomigliando il più possibile e nel più breve tempo a quella vecchia, anzi deve annullarla incorporandone le funzioni. La nuova compagna di papà è tentata di proporsi come sostituta o, peggio, alternativa materna ; specularmente il partner della mamma può assumere atteggiamenti o funzioni paterne. Anche quando la mamma e il papà “veri” sono vivi, vegeti e perfettamente funzionanti, e anzi per nulla contenti di avere dei replicanti che “di là”cercano di soffiar loro l’esclusiva. Ecco dunque un punto essenziale che di nuovo possiamo definire e trattare come un altro grande bisogno dei bambini,che ai grandi farebbe tanto bene rispettare . è il bisogno di chiarezza, di rispetto delle differenze e dei confini tra le diverse figure che li circondano, tra le diverse relazioni che li riguardano ; di rispetto, insomma, della loro storia. Il cuore dei bambini è grande, c’è posto per i nuovi compagni di mamma e papà, per i nuovi fratelli e anche per quelli acquisiti, c’è posto per un esercito di nuovi nonni e zii, ma a condizione che non si chieda loro di rinnegare, di tradire, di fingere, di sorridere a chi ancora non sentono amico. A condizione che si lasci loro la possibilità di ritagliarsi un legame su misura, di scegliere i tempi, i modi e la qualità dell'affetto che di volta in volta sentono di poter sviluppare nei confronti delle figure che vengono loro proposte. Irene Bernardini Una famiglia come un’altra scrivi@spaziomef.it 77
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