Una famiglia come un'altra - Spazio MeF

Irene Bernardini Una famiglia come un’altra
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figura del padre: “che bel disegno, tienilo per papà", "mangia tutto che diventi
grande come papà” fino al buon vecchio "smettila subito, se no stasera lo dico
a papà". Queste considerazioni si possono estendere ed applicare anche alle
nuove realtà familiari che si costituiscono dopo la separazione. i messaggi
sostanziali, vale a dire profondi, trasmessi dai comportamenti più che dalle
parole, che le mamme inviano ai figli sono decisivi nel favorire o ostacolare la
buona integrazione degli affetti .
Quando una donna s'innamora, specie se è reduce da una separazione
dolorosamente subita o da anni di infelicità, se intravede la prospettiva di un
nuovo progetto familiare che le restituisca il senso di una piena realizzazione,
facilmente rischia di proiettare anche sui figli l'imminenza e la necessità di una
svolta radicale. Rifarsi una vita: un'espressione da intendersi alla lettera.
Voglio dire che per le donne, più che per gli uomini, un progetto amoroso
tende ad essere totalizzante , a coincidere con un progetto di vita. Per la
psicologia femminile è per così dire innaturale dividere, dividersi e
distinguere quando si tratta di amare. In altre parole, la fantasia che ben
presto si accampa nella psiche di una donna è che l'uomo che ama e ha
scelto per sé non possa che essere amato incondizionatamente da tutti
coloro che lei ama, i figli in primis. E che lui non possa che contraccambiare
quell'amore. Non è certo dall'eros femminile che provengono i "se”e i "ma”che
pure occorrono in certi casi. Non voglio dire che le donne siano delle invasate,
ma sicuramente la intempestività e la disinvoltura con cui vengono imposti o
introdotti certi "nuovi papà” mi appare come l'altra faccia, quella meno
raccomandabile e in qualche misura integralista, della grandiosità delle
donne in amore. Non c'è malafede in molte di loro, semmai una caduta del
principio di realtà, una sorta di onnipotenza.
Quando si avvia una relazione importante o addirittura una convivenza,
l'esistenza dell'altro genitore può allora essere sentita come un cuneo
fastidioso che impedisce la chiusura del cerchio. E' difficile non alzare gli
occhi al cielo quando nel bel mezzo della cena suona il telefono. E' seccante
dover condizionare le vacanze della famiglia ritrovata alle ferie di "quello là".
La domenica sera sarebbe così bello andare a mangiare un pizza tutti insieme,