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Una famiglia come un'altra - Spazio MeF

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opportunismi è importante perché aiuta i bambini a sentirsi protagonisti di<br />

famiglie magari un po’ complicate ma di cui si può andar fieri.<br />

Qualcuno che ne abbia fatto l’esperienza potrebbe obiettare che a volte<br />

sono i bambini stessi a raccontar bugie o a risentirsi se i grandi svelano<br />

all’esterno la vera natura dei rapporti familiari. E’ vero, talora sono loro stessi<br />

che spacciano per mamma o per papà, a scuola o altrove, chi in realtà è la<br />

nuova moglie o il convivente dell’uno o dell’altro genitore. Ma si può star certi<br />

che -ad eccezione di quei rari casi in cui davvero la madre o il padre sono stati<br />

sostituiti a tutti gli effetti, perché sono morti o non più validamente presenti - i<br />

bambini che si comportano così si vergognano della “diversità”, in senso<br />

deteriore, della loro situazione familiare o hanno subito forti<br />

pressioni,quantomeno psicologiche,da parte dei grandi . I bambini sanno<br />

essere molto conformisti, amano le certezze . se i grandi non sanno<br />

rassicurarli sul fatto che la loro condizione di individui al centro di relazioni<br />

familiari complesse è “buona e normale”( perché per primi non ne sono<br />

convinti) e trasmettere loro l’idea che non c’è proprio nulla da nascondere, i<br />

piccoli se la cavano con le bugie, che poi difendono strenuamente.<br />

Certo non si può pretendere che siano i bambini a caricarsi dell'onere di<br />

imporre verità scomode, o che, in certi ambienti, possono essere percepite<br />

addirittura <strong>come</strong> scabrose. Siamo noi adulti ad avere la responsabilità di<br />

assegnare la qualità di buono o cattivo alle esperienze che viviamo e che di<br />

conseguenza i nostri figli vivono con noi: ciò che è coperto dalla menzogna o<br />

semplicemente dal silenzio, nel codice affettivo, è cattivo.<br />

Ad alimentare la tentazione di mistificare, dentro e fuori casa, identità e<br />

funzioni delle nuove <strong>famiglia</strong> concorrono dunque imbarazzi e resistenze<br />

personali e un certo familismo moralista ancora dominante nella società.<br />

Meglio non parlarne<br />

E' molto istruttivo, a questo proposito, il confronto di cui ho l'opportunità<br />

di avvalermi con educatrici e insegnanti della scuola materna e elementare. Si<br />

tratta perlopiù di professioniste molto preparate e appassionate al loro lavoro<br />

alle quali tengo brevi cicli di aggiornamento sulla conflittualità familiare. Di<br />

Irene Bernardini <strong>Una</strong> <strong>famiglia</strong> <strong>come</strong> un’altra<br />

scrivi@spaziomef.it<br />

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