Una famiglia come un'altra - Spazio MeF
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Irene Bernardini <strong>Una</strong> <strong>famiglia</strong> <strong>come</strong> un’altra<br />
scrivi@spaziomef.it<br />
140<br />
accudimento dei figli. Quando la mamma aveva il turno di notte, era quasi<br />
sempre il papà a trasferirsi nell'ex casa coniugale per quella notte. Il rapporto<br />
tra Angela e Marcello era molto corretto e collaborativo, i bambini, anche per<br />
questo, erano sereni, tantopiù che la loro routine quotidiana era cambiata ben<br />
poco dopo la separazione. Angela e Marcello si erano accordati anche per un<br />
fine settimana da trascorrere alternatamente con i figli. Ma in quei primi mesi<br />
non era mai successo che il papà tenesse i bambini a dormire con sé. La sua<br />
casa era piccola, e lui tardava ad attrezzarla quel tanto che era necessario per<br />
poterci ospitare i bambini anche per la notte.<br />
Questo, con il passare del tempo, stava creando tensione tra i grandi e<br />
qualche difficoltà ai piccoli. Il papà finiva infatti per gravitare sull'ex casa<br />
coniugale, il che non permetteva a Carla di disporre <strong>come</strong> avrebbe voluto del<br />
suo tempo e del suo spazio. I bambini cominciavano a chiedersi <strong>come</strong> mai non<br />
potessero mai dormire a casa del papà. Inizialmente sembrava che le difficoltà<br />
di Marcello fossero di ordine organizzativo ed economico: <strong>come</strong> ho già<br />
ricordato, la separazione comporta un impoverimento relativo dei singoli,<br />
specie quando le entrate sono limitate. Ma poi, nel corso dei nostri colloqui, è<br />
affiorato il problema vero. sebbene la separazione tra Angela e Marcello<br />
fosse, per loro stessa ammissione, l'esito di un logoramento iniziato molto<br />
tempo prima, l'evento che l'aveva fatta precipitare era stata la relazione di<br />
Marcello con Rita, mamma di una compagna di scuola materna della piccola<br />
Giorgia. Angela, di cui non è difficile immaginare i sentimenti, aveva tuttavia<br />
reagito con molta fermezza e lucidità. negli accordi di separazione e poi<br />
coerentemente nella pratica aveva acconsentito a garantire rapporti intensi e<br />
frequenti tra padre e figli e il massimo della flessibilità degli incontri. Però<br />
aveva posto una condizione,che Marcello aveva accettato. i bambini non<br />
avrebbero dovuto incontrare né frequentare Rita. Ma nei progetti di Marcello<br />
c'era proprio la convivenza con Rita, a sua volta separata. Per questo non si<br />
dava un gran che da fare con il suo piccolo monolocale. "Forse “aveva detto<br />
Angela precedendo ogni mio commento, “è una condizione assurda. Ma dopo<br />
quello che ho passato e sto passando, mi si può chiedere di sacrificarmi per<br />
non far perdere nulla del papà a miei bambini, ma non di sopportare che loro