Una famiglia come un'altra - Spazio MeF
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dell'abbandonato agli occhi di tutti. La signora era effettivamente debole di<br />
carattere, tanto da aver aspettato anni prima di decidersi a uscire da una<br />
condizione di infelicità, segnata dalle bugie e dalle prepotenze. Ma un po' di<br />
forza, alla fine, l'aveva trovata. Sebbene, a suo dire, affranto e sconvolto dal<br />
fallimento del suo matrimonio, il papà di Marina aveva iniziato, il giorno stesso<br />
in cui il Presidente del Tribunale aveva autorizzato la separazione, la<br />
convivenza con Anna, la sua nuova compagna, che introdusse a tempo di<br />
record nel proprio ambiente familiare e professionale imponendola <strong>come</strong> sua<br />
moglie. Nel giro di poche settimane era riuscito a trattenere presso di sé anche<br />
Marina, in un primo tempo affidata alla mamma. Dopo pochi mesi la sua<br />
compagna era in attesa di un bimbo. Il primo Natale dopo la separazione<br />
Marina l'ha festeggiato a casa dei nonni paterni con papà e "la sua nuova<br />
mamma". Il primo giorno di scuola Marina era accompagnata dal papà e dalla<br />
sua compagna con tanto di pancione: tutti hanno creduto che fosse la<br />
mamma di Marina. Ma il papà, trionfante, si è affrettato a precisare. è la "sua<br />
nuova mamma". Se quella vecchia doveva scontare il reato di lesa virilità, la<br />
mamma nuova era lì per testimonarne il vigore.<br />
Del turbamento che certi passaggi violenti inducono nei bambini si<br />
parlerà più avanti. Il comportamento del papà di Marina è un esempio, non<br />
così estremo <strong>come</strong> potrebbe apparire, dello spirito con cui alcuni affrontano la<br />
formazione di una nuova <strong>famiglia</strong> dopo la separazione. E' <strong>come</strong> se volessero<br />
poter dire a se stessi e agli altri: non è successo niente, non c'è dolore, non c'è<br />
sconfitta, è tutto <strong>come</strong> prima.<br />
Ma sia che la nuova <strong>famiglia</strong> abbia il senso, per sé e per gli altri,di una<br />
sorta di risarcimento e di riabilitazione o quello, non necessariamente<br />
opposto, di una trasgressione recidiva , corre l'obbligo, per così dire, di<br />
tagliare il più possibile i ponti con la prima <strong>famiglia</strong>. In altri termini, i familiari,<br />
gli amici , i colleghi sono disposti ad accogliere o "perdonare”la nuova unione<br />
se è presentata <strong>come</strong> quella buona, l'unica vera <strong>famiglia</strong> d.o.c. Finché si tratta<br />
di sostituire la foto, passi, ma la cornice deve restare la stessa.<br />
Di mamma ce n'è una sola, si dice. Lo stesso, per estensione, si<br />
potrebbe dire della <strong>famiglia</strong>. C'è una fortissima resistenza, a tutti i livelli della<br />
Irene Bernardini <strong>Una</strong> <strong>famiglia</strong> <strong>come</strong> un’altra<br />
scrivi@spaziomef.it<br />
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