Una famiglia come un'altra - Spazio MeF
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Irene Bernardini <strong>Una</strong> <strong>famiglia</strong> <strong>come</strong> un’altra<br />
scrivi@spaziomef.it<br />
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così via). L'investimento degli uomini sui figli o sui bambini è meno viscerale,<br />
è mediato culturalmente e fortemente condizionato, nel bene e nel male, dalla<br />
relazione con la donna. L'investimento delle donne sui figli o sui bambini è<br />
primario, attinge alle radici dell'identità femminile. L'Io femminile si qualifica, o<br />
crede di doversi qualificare, nella dimensione materna. Sulla relazione di una<br />
donna con un bambino, e dunque non solo della madre con il figlio, pesa<br />
l'ingiunzione - archetipica,o più semplicemente connessa allo stereotipo e al<br />
pregiudizio culturale, o ancor più banalmente sostenuta dalle aspettative<br />
maschili - di attivare le attitudini materne. La funzione materna non è<br />
compatibile con la parzialità, tende a essere totalizzante, può essere<br />
condivisa solo con chi si ama e si ha vicino ( il padre, la propria madre ) o con<br />
chi si domina e si controlla ( la baby sitter ). La funzione materna passa per il<br />
corpo: la cura, il cibo, i rituali quotidiani <strong>come</strong> l'addormentamento, il risveglio,<br />
il lavarsi, l' accudimento nelle malattie. Per un bambino ( almeno finché è<br />
piccolo) queste cure gettano le fondamenta della sua personalità e della<br />
sua vita di relazione con gli altri e con il mondo. Queste cure sono la prima e<br />
decisiva esperienza dell'amore.<br />
Ancora sull’importanza di certi piccoli gesti quotidiani. in occasione di<br />
una consulenza per il Tribunale relativa a un conflitto tra genitori separati, ho<br />
conosciuto una signora, che chiamerò Erica, che si opponeva con tutte le<br />
sue forze alla richiesta dell'ex marito di tenere con sé la loro bambina,<br />
Alessandra, quattro anni, anche a dormire. Il papà viveva da un anno con la<br />
sua compagna e il loro bambino di pochi mesi. Erica proprio da un anno<br />
aveva cominciato a ostacolare il soggiorno di Alessandra presso il papà,<br />
mentre prima aveva rispettato gli accordi della separazione consensuale che<br />
prevedevano che la bambina trascorresse due fine settimana al mese presso il<br />
papà. Tra i tanti motivi francamente pretestuosi che Valeria adduceva per<br />
sostenere la sua posizione, a un certo punto era emerso, quasi suo malgrado,<br />
quello vero: in occasione di uno dei primi fine settimana trascorsi da<br />
Alessandra con il papà dopo l'inizio della sua nuova convivenza, la bambina<br />
aveva fatto pipì a letto e, nella notte, mentre il papà cambiava le lenzuola, la<br />
sua compagna le aveva infilato il pigiamino pulito raccontandole, per