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Una famiglia come un'altra - Spazio MeF

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Irene Bernardini <strong>Una</strong> <strong>famiglia</strong> <strong>come</strong> un’altra<br />

scrivi@spaziomef.it<br />

127<br />

così via). L'investimento degli uomini sui figli o sui bambini è meno viscerale,<br />

è mediato culturalmente e fortemente condizionato, nel bene e nel male, dalla<br />

relazione con la donna. L'investimento delle donne sui figli o sui bambini è<br />

primario, attinge alle radici dell'identità femminile. L'Io femminile si qualifica, o<br />

crede di doversi qualificare, nella dimensione materna. Sulla relazione di una<br />

donna con un bambino, e dunque non solo della madre con il figlio, pesa<br />

l'ingiunzione - archetipica,o più semplicemente connessa allo stereotipo e al<br />

pregiudizio culturale, o ancor più banalmente sostenuta dalle aspettative<br />

maschili - di attivare le attitudini materne. La funzione materna non è<br />

compatibile con la parzialità, tende a essere totalizzante, può essere<br />

condivisa solo con chi si ama e si ha vicino ( il padre, la propria madre ) o con<br />

chi si domina e si controlla ( la baby sitter ). La funzione materna passa per il<br />

corpo: la cura, il cibo, i rituali quotidiani <strong>come</strong> l'addormentamento, il risveglio,<br />

il lavarsi, l' accudimento nelle malattie. Per un bambino ( almeno finché è<br />

piccolo) queste cure gettano le fondamenta della sua personalità e della<br />

sua vita di relazione con gli altri e con il mondo. Queste cure sono la prima e<br />

decisiva esperienza dell'amore.<br />

Ancora sull’importanza di certi piccoli gesti quotidiani. in occasione di<br />

una consulenza per il Tribunale relativa a un conflitto tra genitori separati, ho<br />

conosciuto una signora, che chiamerò Erica, che si opponeva con tutte le<br />

sue forze alla richiesta dell'ex marito di tenere con sé la loro bambina,<br />

Alessandra, quattro anni, anche a dormire. Il papà viveva da un anno con la<br />

sua compagna e il loro bambino di pochi mesi. Erica proprio da un anno<br />

aveva cominciato a ostacolare il soggiorno di Alessandra presso il papà,<br />

mentre prima aveva rispettato gli accordi della separazione consensuale che<br />

prevedevano che la bambina trascorresse due fine settimana al mese presso il<br />

papà. Tra i tanti motivi francamente pretestuosi che Valeria adduceva per<br />

sostenere la sua posizione, a un certo punto era emerso, quasi suo malgrado,<br />

quello vero: in occasione di uno dei primi fine settimana trascorsi da<br />

Alessandra con il papà dopo l'inizio della sua nuova convivenza, la bambina<br />

aveva fatto pipì a letto e, nella notte, mentre il papà cambiava le lenzuola, la<br />

sua compagna le aveva infilato il pigiamino pulito raccontandole, per

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