Una famiglia come un'altra - Spazio MeF
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Irene Bernardini <strong>Una</strong> <strong>famiglia</strong> <strong>come</strong> un’altra<br />
scrivi@spaziomef.it<br />
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mai riuscita a fare. Il fatto stesso di aver promesso a Fabio di tenerlo più in<br />
considerazione mi ha portato a fare attenzione a piccole cose a cui prima non<br />
badavo. Quando prendevo io la telefonata di Ottavio, spendevo due parole in<br />
più, gli dicevo di un bel voto o di un po' di raffreddore, prima di passargli il<br />
bambino. Oppure, quando arrivava il suo week-end dicevo a Fabio di portare<br />
con sé quella tal videocassetta che certo sarebbe piaciuta anche al papà.<br />
Quando tornava gli chiedevo cosa avesse fatto, che squisitezze gli avesse<br />
preparato la nonna e così via. Attraverso queste chiacchiere che prima<br />
effettivamente non sollecitavo scoprivo a mano a mano che Ottavio era molto<br />
attaccato al bambino, attento a lui più di quanto io avessi capito o fossi stata<br />
disposta ad ammettere. Per Fabio era una figura rassicurante, attendibile,<br />
responsabile. Così, ora mi viene più spontaneo tenerlo informato sui fatti che<br />
riguardano Fabio, consultarmi con lui sulle piccole e grandi decisioni da<br />
prendere. Quest'anno, per esempio, una volta siamo andati insieme dalle<br />
maestre. Quando gli parlo del bambino lui mi sta a sentire, si dà da fare se<br />
necessario, non è sfuggente <strong>come</strong> me lo ricordavo. Fabio, neanche a dirlo, è<br />
molto contento. quando sente che parlo col papà con una scusa si aggira nei<br />
pressi del telefono, e se la ride sotto i baffi. Sandro non è affatto<br />
dispiaciuto,<strong>come</strong> invece temevo, di questa ripresa di contatti con Ottavio e<br />
del fatto che gli chieda molto meno di prima di far da padre a Fabio. Di<br />
recente anzi mi ha detto. ' Non prendertela, ma io preferisco così. Non che io<br />
non voglia bene a Fabio, gliene voglio ec<strong>come</strong>, ma mi sentivo un po'<br />
oppresso dalle responsabilità. 'Come a un figlio '. continuavo a pensare a<br />
questa frase, ma i conti non mi quadravano. Io gli voglio bene '<strong>come</strong> a Fabio'.<br />
si può dire?".<br />
Ho voluto riportare quasi per esteso il racconto della mamma di Fabio<br />
perché è ricco di spunti preziosi. E' una specie di manuale del "buon genitore<br />
ricostituito". Ci aiuta a capire, ad esempio, perché certe donne, pur in<br />
situazioni non particolarmente conflittuali o alimentate da ostilità e vendette,<br />
corrano il rischio di sottovalutare il dolore, magari inespresso, che arrecano ai<br />
loro figli quando, cambiando marito, pretendano di cambiar loro al tempo<br />
stesso il padre; un rischio che tra l'altro, <strong>come</strong> suggerisce Sandro e <strong>come</strong>