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Una famiglia come un'altra - Spazio MeF

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Irene Bernardini <strong>Una</strong> <strong>famiglia</strong> <strong>come</strong> un’altra<br />

scrivi@spaziomef.it<br />

105<br />

mai riuscita a fare. Il fatto stesso di aver promesso a Fabio di tenerlo più in<br />

considerazione mi ha portato a fare attenzione a piccole cose a cui prima non<br />

badavo. Quando prendevo io la telefonata di Ottavio, spendevo due parole in<br />

più, gli dicevo di un bel voto o di un po' di raffreddore, prima di passargli il<br />

bambino. Oppure, quando arrivava il suo week-end dicevo a Fabio di portare<br />

con sé quella tal videocassetta che certo sarebbe piaciuta anche al papà.<br />

Quando tornava gli chiedevo cosa avesse fatto, che squisitezze gli avesse<br />

preparato la nonna e così via. Attraverso queste chiacchiere che prima<br />

effettivamente non sollecitavo scoprivo a mano a mano che Ottavio era molto<br />

attaccato al bambino, attento a lui più di quanto io avessi capito o fossi stata<br />

disposta ad ammettere. Per Fabio era una figura rassicurante, attendibile,<br />

responsabile. Così, ora mi viene più spontaneo tenerlo informato sui fatti che<br />

riguardano Fabio, consultarmi con lui sulle piccole e grandi decisioni da<br />

prendere. Quest'anno, per esempio, una volta siamo andati insieme dalle<br />

maestre. Quando gli parlo del bambino lui mi sta a sentire, si dà da fare se<br />

necessario, non è sfuggente <strong>come</strong> me lo ricordavo. Fabio, neanche a dirlo, è<br />

molto contento. quando sente che parlo col papà con una scusa si aggira nei<br />

pressi del telefono, e se la ride sotto i baffi. Sandro non è affatto<br />

dispiaciuto,<strong>come</strong> invece temevo, di questa ripresa di contatti con Ottavio e<br />

del fatto che gli chieda molto meno di prima di far da padre a Fabio. Di<br />

recente anzi mi ha detto. ' Non prendertela, ma io preferisco così. Non che io<br />

non voglia bene a Fabio, gliene voglio ec<strong>come</strong>, ma mi sentivo un po'<br />

oppresso dalle responsabilità. 'Come a un figlio '. continuavo a pensare a<br />

questa frase, ma i conti non mi quadravano. Io gli voglio bene '<strong>come</strong> a Fabio'.<br />

si può dire?".<br />

Ho voluto riportare quasi per esteso il racconto della mamma di Fabio<br />

perché è ricco di spunti preziosi. E' una specie di manuale del "buon genitore<br />

ricostituito". Ci aiuta a capire, ad esempio, perché certe donne, pur in<br />

situazioni non particolarmente conflittuali o alimentate da ostilità e vendette,<br />

corrano il rischio di sottovalutare il dolore, magari inespresso, che arrecano ai<br />

loro figli quando, cambiando marito, pretendano di cambiar loro al tempo<br />

stesso il padre; un rischio che tra l'altro, <strong>come</strong> suggerisce Sandro e <strong>come</strong>

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