Una famiglia come un'altra - Spazio MeF
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E se, dopo il divorzio, subentra un nuovo matrimonio che ne è<br />
dell'assegno eventualmente accordato?<br />
Il nuovo matrimonio fa cessare ogni obbligo alimentare o di<br />
mantenimento sopravvissuto al divorzio. ( Mentre i diritti successori, <strong>come</strong><br />
saprai, cessano già al momento del divorzio. ) C'è chi ha addirittura chiesto di<br />
ridurre l'assegno di mantenimento per i figli nel momento in cui il genitore<br />
affidatario, perlopiù la madre, avvii una convivenza, ma a questo genere di<br />
domanda il Tribunale risponde per lo più negativamente. Succede anche che<br />
il padre non affidatario che avvii una nuova <strong>famiglia</strong> chieda di poter ridurre<br />
l'assegno di mantenimento per i figli dovendo far fronte a nuove spese.<br />
Ci sono altre questioni relative agli accordi o alla sentenza di<br />
separazione che una nuova <strong>famiglia</strong>,da parte dell'uno o dell'altra, mette in<br />
discussione? Ad esempio, cosa succede per la casa coniugale, solitamente<br />
assegnata al genitore affidatario, a prescindere dalla proprietà, se questo da<br />
inizio a una convivenza stabile? Facciamo un esempio concreto. la mamma<br />
affidataria vive con i figli in una casa di proprietà del marito separato. Inizia<br />
una convivenza con un altro signore. Che può succedere?<br />
Se la casa è solo in parte, poniamo al cinquanta per cento, di proprietà<br />
del marito, i diritti dell'uno e dell'altra sono equiparabili. E' ben difficile<br />
ottenere che il nucleo della madre la debba lasciare. Di solito si arriva a<br />
soluzioni di compromesso. Se la casa è interamente di proprietà del marito<br />
separato, la cosa si fa più complessa. Diciamo che la giurisprudenza si<br />
copre, per così dire, attenendosi al principio in base al quale la casa viene<br />
assegnata alla madre, per restare all’esempio che facevi tu, in quanto<br />
affidataria dei figli. Quindi coloro che godono della casa, nell'interesse dei quali<br />
è stato ridotto, diciamo così, il diritto del proprietario, sono loro, i figli. Quindi,<br />
mettendo in primo piano i minori, vale a dire il loro interesse alla continuità , a<br />
conservare radici e consuetudini legati appunto all'abitazione, in genere non<br />
viene accolta la richiesta del genitore proprietario di “sloggiare” il nuovo<br />
nucleo. Può succedere che il Tribunale, mediando gli interessi in campo,<br />
Irene Bernardini <strong>Una</strong> <strong>famiglia</strong> <strong>come</strong> un’altra<br />
scrivi@spaziomef.it<br />
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